Sono indeciso.


Se il mondo crolla non devo preoccuparmi: è solo il mio punto di vista.

L'aratro e il baratro: bisogna sempre riconoscere quando ci si avvicina al limite.

Il bravo contadino semina, perché il raccolto, l'unico frutto del suo lavoro, altrimenti non cresce.Per quanto stupido, il contadino sa che non si deve soffermare a far crescere ciò che ha seminato: passa l'aratro, prepara il terreno, mette il seme, e se tutto è stato fatto per bene comincerà a crescere una pianta anche senza che il contadino stia lì a guardare.E l'irrigazione? (direte voi) Il concime? L'insetticida?Bé... dipende da cosa si sta piantando.Un giardiniere può concentrare tutti i su 
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sabato, 14 giu 2014 Ore. 17.14

Chi ha paura della tecnologia?

Ripenso ai racconti di fantascienza del passato, quelli in cui l'intelligenza artificiale prendeva il sopravvento e tutti si mettevano le mani tra i capelli. Come per gli invasori alieni, tecnologicamente avanzati ma determinati dello sterminarci, l'idea un po' assurda era che esseri più intelligenti facessero cose molto stupide, barbare e dannose. L'idea nasceva probabilmente dal periodo post bellico in cui essere più avanzati tecnologicamente equivaleva a un vantaggio bellico. Paradossalmen 
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venerdì, 07 mag 2010 Ore. 21.45

Recupero dei soldi

Tolta di mezzo l'Iva lo stato ha un 20% in meno di entrate che deve recuperare. Nessun problema: ogni aliquota di tassazione annuale viene aumentata del 20%. Questo è un po' drastico ma è attuabile se si estendesse il principio di tassare le persone fisiche solo sui soldi effettivamente posseduti. Per fare un esempio: se io guadagno 100 euro e ne spendo 50 per mangiare al ristorante lo stato preleva (spesso già in busta paga) la sua aliquota del 27%, poi sui 50 euro che pago un altr 
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venerdì, 11 set 2009 Ore. 13.07

Applicazione pratica della teoria / IVA

Questa è una cosa che si fa di rado: una volta espressa una propria teoria non si applica mai ad una situazione concreta, ma io voglio esagerare e quindi, alla luce di quanto espresso nei precedenti post, scriverò quello che concretamente si dovrebbe fare in Italia per correggere il sistema economico. Il primo passo, anche se si tratta di una trasformazione complessa, è quello di eliminare l'IVA e tutte quelle tasse/imposte che vengono applicate senza il criterio della corrispondenza all'ammont 
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venerdì, 11 set 2009 Ore. 12.36

I problemi mortali per un'economia

Sono tre: Poco sangue(soldi) messo in circolo, una emorragia con accumulo di sangue interno all'organismo, una ferita o una trasusione che faccia perdere troppi soldi all'organismo. Il primo problema lo si evita come abbiamo vistocon un sistema circolatorio sano ed equilibrato. Il governo assume per garantire i servizzi essenziali (ma anche le infrastrutture e tutti gli altri servizi anche locali) il 50% dei cittadini. Li paga in modo omogeneo (ponendo un tetto agli stipendi massimi  
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mercoledì, 09 set 2009 Ore. 14.14

Circolazione monetaria

Il nostro paese di utopia ha appena consegnato 100 monete ad ogni suo cittadino, investendo su di lui. Ora per recuperarli alla fine dell'anno deve istituire un organo che potremmo paragonare al cuore umano capace di far circolare il sangue in tutte le altre parti del corpo fino ai più piccoli capillari. Se il corpo è la nazione e i soldi equivalgono al sangue, Utopia deve creare una banca in cui essi possano essere raccolti e ridistribuiti con regolarità. La banca dovrà assicurarsi 
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mercoledì, 09 set 2009 Ore. 13.42

Risorse del territorio

Il primo passo da fare per uno stato che si trovi al punto zero è quello di valorizzare le risorse statiche del territorio per mettere in moto l'economia. Queste vanno principalmente distribuite alla popolazione con lo scopo di sviluppare risorse come il lavoro, l'istruzione e le arti. Solo in casi eccezionali possono essere vendute ad altre nazioni in cambio di soldi, anche perchè esse sono la base su cui è calcolato il valore della nazione stessa. Questo valore può e deve essere co 
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mercoledì, 09 set 2009 Ore. 12.46

Introduzione

E' da tanto che voglio scrivere di come il sistema economico italiano e mondiale sia gestito da degli incompetenti/fatabutti. Farlo per bene però sarà impegnativo, poichè vanno riviste da zero le basi, ovvero i presupposti su cui da secoli si poggia l'economia. Se vi venisse da chiedervi perchè tutto a un tratto quello che ha funzionato per tanto tempo ora non va più bene, bata cosiderare quanto sia cambiato il mondo in ogni suo aspetto. In particolare le possibilità informatiche attuali perm 
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mercoledì, 09 set 2009 Ore. 12.14

La realtà virtuale non esiste.

Stabilire se una "realtà vitruale" esista sembra un compito arduo per la mente umana. Essendo virtuale verrebbe da pensare che non è reale, esiste solo a livello teorico o di fantasia, e quindi non ci si spiega perchè venga chiamata realtà. Però è anche vero che bene o male esiste e influenza concretamente la nostra vita, oggi in modo forse predominante a qualunque altro luogo dove gli eventi nascono e si concretizzano in modo reale, e quindi non ci si spiega perchè ci si ostini a definirla vi 
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giovedì, 02 lug 2009 Ore. 12.14

Definendo una definizione

Un "errore non eliminabile": questa è la definizione che vorrei mi fosse data da un computer senziente. In passato, quando i cpmputer facevano paura e la SF ipotizzava intelligenze artificiali in grado di sostituirsi agli uomini o addirittura a Dio, si era soliti affermare: "I computer sono stupidi perchè fanno solo ciò per cui sono stati programmati". Questa frase ha placato i dubbi di una generazione che non considerava normale la presenza di un PC nella propria vita, tantomeno nella propria 
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venerdì, 12 giu 2009 Ore. 20.03

Viva la fogna/2

La natura umana spinge le persone ad impadronirsi di ciò che è bello. Spesso lo si fa con la forza e si finisce per distruggere involontariamente l'oggetto che tanto desideriamo. Più spesso lo si fa scientemente perchè noi possediamo già tante cose e non sopportiamo l'idea che ce ne siano di più belle a disposizione di altri. Questo purtroppo si applica anche alle singole persone o alla società. Una persona che sembra troppo bella, brava o buona attira su di sè l'invidia degli altri. U 
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Categoria: Verità imprecise
domenica, 22 feb 2009 Ore. 23.00

Viva la fogna/1

E' innegabile: viviamo nell'era dell'immagine. Come recitava una vecchia canzone: "Ciò che si vede è". Questo non vuol dire che non esistono le cose che non si vedono, ma semlicemente afferma che se vediamo un'immagine allora esiste di certo anche l'oggetto che essa rappresenta. Quindi il modo più facile per esistere è avere un'immagine. Ne consegue che il modo più facile per distruggere qualcosa è privarla dell'immagine, nasconderla... e il miglior nascondiglio per un'immagin 
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Categoria: Verità imprecise
domenica, 22 feb 2009 Ore. 22.39

Il governo di un popolo ha già un nome: totalitarismo. /3

Questo post è la terza parte di un discorso che saltando un po' qua un po' là è arrivato fino a un tema tutto italiano. Dopo aver coniato il termine pensierismo, mi sono soffermato a pensare a come non farlo diventare un modo per accusare gratuitamente altre persone. In pratica in questo termine risiede un paradosso: se io accuso qualcuno di essere pensierista  e per questo lo discrimino, io lo accuso di pensarla diversamente da me, e questo fa di me un pensierista. Siamo quindi ent 
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Categoria: -
giovedì, 15 gen 2009 Ore. 13.00

Terrorismo di tipo A /2

Ricollegandomi al post sulle fandologie vorrei parlare di un tema scomodo: il razzismo e il terrorismo. Personalmente ritengo che queste siano le due facce di una stessa medaglia che potremmo definire genericamente intolleranza. Cominciamo dal terrorismo: fino a qualche tempo fa, qui in Italia, il terrorismo era quello delle brigate rosse e di altri gruppi estremisti. Se dovessi dargli un significato univoco lo definirei un'azione fatta da chi non detiene il potere (gruppi estremisti) per 
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Categoria: -
giovedì, 15 gen 2009 Ore. 11.35

Alle cose maligne non piace avere un nome. /1

In questo post parlerò di molte cose, partendo da una parte e finendo assai lontano. Parto con l'affermare che le nuove tecnologie, con la loro pretesa di essere utilizzabili da tutti e non solo dagli esperti del campo, hanno immensamente allargato il nostro vocabolario. Molte delle cose che oggi si fanno quotidianamente hanno nomi inglesi, spesso acronimi di lettere che riassumono operazioni complicatissime rese però facili dalla tecnologia (e un giorno magari mi soffermerò sulla di 
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Categoria: Principio
giovedì, 15 gen 2009 Ore. 09.46

Come internet distrusse l'economia

Ok, ora svilupperò un pensiero che in pochi condivideranno. Un'intuizione che voglio assumere come vera, anche se poi nella realtà di previsioni vere non se ne possono fare. Come prima cosa partiamo da un presupposto storico: l'economia precedente all'industrializzazione era basata sui prodotti locali, e sul consumo locale che di questi si faceva. Le aree un po' più ricche erano quelle che potevano sfruttare il commercio di beni provenienti da molto lontano, riservati ad una minoranza o co 
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domenica, 07 dic 2008 Ore. 11.44

"Per avanzare tutti devono fare un passo indietro"

Capitolo 1 - Il mondo funziona alla rovescia, ormai è risaputo. Cordata di imprenditori: "Per salvare l'azienda dobbiamo fare molti licenziamenti e ridurre significativamente gli stipendi" Lavoratori: "Non è vero, non ci fidiamo! Voi volete fare solo i vostri interessi; non siete sinceri; non vi importa nulla delle sorti della società..." Cordata di imprenditori: "E' vero: stavamo mentendo, in realtà possiamo licenziare molte meno persone di quelle che abbiamo detto e anche gli stipendi non v 
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domenica, 28 set 2008 Ore. 01.47

L'inutile indispensabile

Una discussione con #gio# mi ha riportato a pensare alla furbizia di alcune persone che riescono a far diventare indispensabile una cosa inutile. Si prende un sistema semplice: da una parte c'è un bene o un servizio (utile) prodotto, dall'altra un utente al quale serve quel prodotto. Ora il trucco sta nell'infilare tra questi due estremi diversi strati di intermediazione, piuttosto inutili (visto che in principio non esistevano neppure), ma che col tempo divengono necessari. Seguendo que 
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Categoria: Verità imprecise
martedì, 29 lug 2008 Ore. 01.53

Il paese della meritocrazia.

L'Italia è il paese della meritocrazia. Dopo una approfondita riflessione sono giunto a questa conclusione: il motivo per cui si continua da anni a chiedere a gran voce che ci sia un maggior riguardo per chi merita senza che però nulla cambi è proprio il fatto che  nel nostro paese avviene già tutto in modo meritocratico. Al pari di quando si chiedeva a gran voce più trasparenza, il risultato è andato oltre ogni buon senso, e se in quel caso si è ottenuto di rendere trasparenti (invi 
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sabato, 05 lug 2008 Ore. 23.43

La gravità del non pensare al pesare delle cose.

Da tempo mi arrovello sulle connessioni semantiche tra la gravità di "Forza di gravità" e la gravità de "la gravità della situazione". Se si pensa che grave non vuol altro dire che "pesante" la connessione sembra abbastanza chiara. Ma perché, mi domando, tra i tanti aggettivi che potevano diventare d'uso comune per descrivere una situazione urgente e negativa l'ha spuntata proprio "grave"? E' vero che ci sta a pennello, tanto è vero che le situazioni più diventano gravi più sono ins 
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giovedì, 19 giu 2008 Ore. 20.24
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