Sono indeciso.


Se il mondo crolla non devo preoccuparmi: è solo il mio punto di vista.

La gravità del non pensare al pesare delle cose.

Da tempo mi arrovello sulle connessioni semantiche tra la gravità di "Forza di gravità" e la gravità de "la gravità della situazione".

Se si pensa che grave non vuol altro dire che "pesante" la connessione sembra abbastanza chiara.

Ma perché, mi domando, tra i tanti aggettivi che potevano diventare d'uso comune per descrivere una situazione urgente e negativa l'ha spuntata proprio "grave"?

E' vero che ci sta a pennello, tanto è vero che le situazioni più diventano gravi più sono insostenibili, o anche il fatto che quando c'è un problema grave ci si aspetta che qualcosa accada all'improvviso, ecc...

Più ci rifletto, più mi convinco che "grave" ha un significato che va ben oltre quello di semplice "peso".

Quando penso alla forza di gravità, non penso solo al peso di un oggetto, ma penso più che altro alla caduta di questo oggetto e al danno che può provocare.

Quindi una situazione grave può dare l'idea di qualcosa che dovrà cadere e fare danno, quasi per una legge fisica che va oltre le nostre capacità di intervento.

Ne consegue che quando si affronta una situazione grave, la priorità dovrebbe essere quella di non farla aggravare ulteriormente (più peso=più danno), ma quella di farla "accadere" il prima possibile e con meno danno possibile.

E' un po' il concetto del famoso quadro blu di windows: se qualcosa non va, ed è grave, tutto viene bloccato e azzerato il più in fretta possibile; prima che vi sia un danno ancor più serio.

Purtroppo nella realtà italiana è come al solito il contrario: più la situazione è grave, più si tenta di tenerla in piedi; rimandando le conseguenze, magari nella speranza di poterla scaricare su qualcun altro.

E allora abbiamo i prestiti rimodulati: ho un debito? Chiedo un prestito... Non riesco a pagare un prestito? Lo rimodulo o ne chiedo un'altro...

E poi c'è gente che si meraviglia di ciò che accade: il problema dell'immigrazione clandestina, ad esempio, si sta inesorabilmente aggravando.

Quando finiremo a fare la caccia alle streghe o gli sterminii come tanti altri popoli del passato e del presente, ci sarà sempre chi dirà "Questo popolo è ignobile, incivile, barbaro e xenofobo" senza rendersi minimamente conto che prina di una conseguenza c'è una causa, e che la causa non solo non è stata affrontata da chi a torto o a ragione si reputa cvile, onorevole, esperto luminare, o quant'altro... ma spesso è anzi grazie ad interventi maldestri di questi ultimi che le cose si sono aggravate.

Fare un censimento degli extracomunitari è brutto, pretendere di avere precedenza nel ricevere supporto dallo stato è brutto, fare ronde notturne è brutto... ma se si impedisce che tutto questo accada senza preoccuparsi di creare alternative a questo "fenomeno fisico di caduta" si rischia solo di aggravare sempre più la situazione.

Chiudo con una ulteriore riflessione: ciò che non cade sulla testa di uno, cadrà da qualche altra parte. E' un fenomeno fisico ineluttabile.  

giovedì, 19 giu 2008 Ore. 20.24
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