Capitolo 1 - Il mondo funziona alla rovescia, ormai è risaputo.
Cordata di imprenditori: "Per salvare l'azienda dobbiamo fare molti licenziamenti e ridurre significativamente gli stipendi"
Lavoratori: "Non è vero, non ci fidiamo! Voi volete fare solo i vostri interessi; non siete sinceri; non vi importa nulla delle sorti della società..."
Cordata di imprenditori: "E' vero: stavamo mentendo, in realtà possiamo licenziare molte meno persone di quelle che abbiamo detto e anche gli stipendi non vanno tagliati così tanto. Chiaro che così l'azienda fallirà, ma fin da subito il nosto intento era salvaguardare i nostri interessi personali"
Lavoratori: "Ahhh, lo dicevamo noi che eravate dei farabutti! Ok allora facciamo l'accordo alle vostre condizioni."
Capitolo 2 - L'opposto assoluto del contrario.
Quando ero piccolo mi interrogavo spesso su cosa ci fosse realmente al di là di uno specchio.
Perchè destra e sinistra sono rovesciate mentre alto e basso restano al loro posto?
Potrebbe esserci davvero un altro mondo come questo ma rovesciato in ogni cosa?
E se ad essere ribaltate non fosse solo lo spazio ma anche il tempo, o i pensieri, le forze fisiche e i concetti?
Chissà come, ero giunto alla conclusione che un mondo dove tutto, ma proprio tutto, fosse stato alla rovescia sarebbe tornato ad essere esattamente uguale a quello in cui viviamo, almeno per gli abitanti che vi erano nati.
Un qualcosa è alla rovescia solo all'interno di un contesto "diritto" oppure può essere notato solo da chi proviene da un luogo dove quel particolare è effettivamente l'opposto.
Ora non penso più tanto a queste cose (a parte il fatto che le sto scrivendo in un blog), ma mi sono convinto che in qualche modo io devo essere capitato nel mondo dall'altra parte dello specchio.
Sapete come si torna indietro?
Capitolo 3 - eraf òup is !anoiznuF
Se ci avessero insegnato fin da piccoli a leggere da destra verso sinistra non avremmo problemi a leggere il titolo di questo capitolo, ma probabilmente saremmo anche terroristi arabi.
Questo non toglie che con un po' di sforzo possiamo accorgerci che siamo perfettamente in grado di fare entrambe le cose.
In pratica, rovesciando il punto di vista potremmo rovesciare ogni cosa, e magicamente ci accorgeremmo che funziona anche se è fatta alla rovescia.
Detto questo, posso introdurre il vero argomento del post: l'economia negativa (simpaticamente ribattezzato il lato oscuro dell'economia)
A un sistema economico, per funzionare, servono due cose:
- Una sorgente di ricchezza.
- Un flusso che faccia girare questa ricchezza più o meno a raggiungere tutti i componenti di un gruppo sociale.
La novità è che la ricchezza può essere rappresentata da un debito e il flusso può girare sia in un verso che nell'altro, indifferentemente.
Come esempio basta partire da 0:
Capitolo 4 - Economia negativa
Io lavoro e produco un debito: la mia azienda mi ha pagato (io posso aver fatto anche niente tutto il giorno)
Per cercare in qualche modo di ripianare quel debito la mia azienda tenta di vendere un servizio basato sul mio lavoro (non è affatto detto che quel servizio venga poi effettivamente erogato, dando modo di creare altri debiti)
Inoltre l'azienda si indebita con lo stato per pagare contributi, licenze, ecc. (Siccome non può pagare tutto sto debito lo stato non riceve soldi che sulla carta dovrebbe incamerare e si indebita)
Ora l'azienda si indebita (e fa indebitare) anche una serie di fornitori (indipendentemente dal fatto che poi i fornitori forniscano effettivamente i materiali)
Lo stato nel frattempo attiva guardia di finanza, magistrati e quant'altro per recuperare i debiti (che non saranno recuperati) e nel far ciò si indebita ancora di più.
L'azienda nel frattempo concretizza i suoi debiti in un prestito bancario che aumenta ulteriormente l'indebitamento.
Se l'azienda è molto grande, lo stato probabilmente stanzierà soldi, indebitandosi, per ripianare in qualche modo quei debiti.
Semplificando alla fine restano due grandi debiti: uno privato verso le banche e uno pubblico dello stato.
Siccome le banche usano soldi dei cittadini, il famoso lavoratore da cui tutto è partito chiude il cerchio, avendo depositato in banca buona parte dei suoi guadagni ora con lui che la banca ha un debito (che non può restituire, e questo è dimostrato dal fatto che se dall'oggi al domani tutti ritirassero i soldi depositati in una banca questa sarebbe insolvente)
Ma il credito di questo lavoratore è solo fittizio, visto che ha da spartire un mostruoso debito pubblico, ben più alto di quanto lui stesso non possieda come credito, e spesso è costretto a chiedere un prestito alla banca per tirare avanti.
Riassumendo: Noi siamo indebitati attraverso lo stato o le banche che sono indebitate attraverso le aziende che sono indebitate attraverso di noi.
Nulla si crea e nulla si distrugge, e ripianando tutti sti debiti (in un sistema chiuso) si tornerebbe a 0, il punto di partenza.
La grandezza del debito non è altro che l'indice di un flusso di denaro: più il debito è grande più il flusso è potente, importante, utile, e va preservato.
In questo sistema inverso, un accumulo di ricchezza è come un ematoma per la circolazione sanguigna: molto dannoso.
Ecco che allora lo stato si deve prodigare con leggi assurde adatte a togliere qualunque tipo di ricchezza monetaria ai cittadini.
Tutto questo è assurdo ma è reale.
Capitolo 5 - Economia positiva
Lo stato possiede una ricchezza sotto forma di risorse naturali e lavoro dei propri cittadini.
Lo stato distribuisce in modo equo queste risorse ai propri cittadini in modo che attraverso il lavoro questo valore possa aumentare ed essere condiviso tramite le aziende di produzione e distribuzione dagli stessi cittadini o tornare, per la parte in esubero, allo stato per essere nuovamente distribuito.
Il gettito delle industrie (ovvero il surplus di valore che si crea tramite il lavoro e che viene ridistribuito dallo stato tramite stipendi ai dipendenti statali ed aiuti pubblici) è l'indicatore del flusso di denaro.
Qualcuno avrà già notato alcune coincidenze con l'ideologia comunista, mentre il primo esempio è più capitalista, ma ritengo siano solo coincidenze.
Capitolo 6 - Perchè non funziona?
Se è vero che entrambi i modelli sono egualmente funzionali, perchè in italia si vive tanto male?
Innanzi tutto c'è da precisare che non si vive tanto male: a vivere davvero male sono in pochi, per il resto c'è solo un clima di incertezza dovuta alla confusione.
La confusione nasce dal fatto che siamo governati da gente che non ha le idee chiare e a volte spinge per avere un'economia positiva (in cui i debiti sono il male), mentre altre volte adotta soluzioni che favoriscono l'economia negativa (in cui l'accumulo di ricchezze è il male).
Orientativamente le regole per le grandi aziende tendono a favorire l'indebitamento (vedi cassa integrazione e prestiti a fondo perduto), mentre i medi e piccoli imprenditori, ma anche i cittadini, devono muoversi secondo leggi di produttività o fallimento.
Questo contrasto è male ed inceppa il meccanismo in cui il flusso diventa disordinato e caotico, con accumuli di denaro o debiti sproporzionati.
In secondo luogo il flusso di denaro non passa sempre da chi fa più lavoro, ma spesso, spece nell'economia negativa, premia chi non fa nulla, ma così non si crea ricchezza reale.
Terzo ma non ultimo, il nostro sistema non è chiuso e c'è un flusso verso paesi esteri (vedi cina) che è come una emorragia, una ferita che fa perdere ricchezza al paese.
Capitolo 7 - Che fare?
Constatare che ormai il lato oscuro dell'economia ha vinto e fare leggi che stabilizzino il flusso di denaro tramite gli indebitamenti (cassa integrazione per tutti, finchè produci non fallisci, ecc.).
Razionalizzare il flusso: quando lo stato finanzia qualcosa si deve assicurare che i soldi siano distribuiti senza accumuli. In pratica non dovrebbe appaltare alle aziende ma pagare direttamente i singoli esecutori e i materiali; del tipo che ogni soggetto non può ricevere più di 5000 euro per un lavoro che dura un mese.
Limitare il flusso economico in uscita )pareggio della bilancia commerciale). Questo tramite una concreta assegnazione dei prezzi ad ogni prodotto. Ad esempio se un auto di tot caratteristiche base, costruita in italia seguendo tutte le regole costa 20.000 euro bisogna impedire che auto estere dello stesso tipo possano essere vendute a prezzi più bassi.
Nascerebbe così la concorrenza sulla qualità e non sul prezzo.