Sono indeciso.


Se il mondo crolla non devo preoccuparmi: è solo il mio punto di vista.

L'aratro e il baratro: bisogna sempre riconoscere quando ci si avvicina al limite.

Il bravo contadino semina, perché il raccolto, l'unico frutto del suo lavoro, altrimenti non cresce.Per quanto stupido, il contadino sa che non si deve soffermare a far crescere ciò che ha seminato: passa l'aratro, prepara il terreno, mette il seme, e se tutto è stato fatto per bene comincerà a crescere una pianta anche senza che il contadino stia lì a guardare.E l'irrigazione? (direte voi) Il concime? L'insetticida?Bé... dipende da cosa si sta piantando.Un giardiniere può concentrare tutti i su 
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sabato, 14 giu 2014 Ore. 17.14

La realtà virtuale non esiste.

Stabilire se una "realtà vitruale" esista sembra un compito arduo per la mente umana. Essendo virtuale verrebbe da pensare che non è reale, esiste solo a livello teorico o di fantasia, e quindi non ci si spiega perchè venga chiamata realtà. Però è anche vero che bene o male esiste e influenza concretamente la nostra vita, oggi in modo forse predominante a qualunque altro luogo dove gli eventi nascono e si concretizzano in modo reale, e quindi non ci si spiega perchè ci si ostini a definirla vi 
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giovedì, 02 lug 2009 Ore. 12.14

Definendo una definizione

Un "errore non eliminabile": questa è la definizione che vorrei mi fosse data da un computer senziente. In passato, quando i cpmputer facevano paura e la SF ipotizzava intelligenze artificiali in grado di sostituirsi agli uomini o addirittura a Dio, si era soliti affermare: "I computer sono stupidi perchè fanno solo ciò per cui sono stati programmati". Questa frase ha placato i dubbi di una generazione che non considerava normale la presenza di un PC nella propria vita, tantomeno nella propria 
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venerdì, 12 giu 2009 Ore. 20.03

Come internet distrusse l'economia

Ok, ora svilupperò un pensiero che in pochi condivideranno. Un'intuizione che voglio assumere come vera, anche se poi nella realtà di previsioni vere non se ne possono fare. Come prima cosa partiamo da un presupposto storico: l'economia precedente all'industrializzazione era basata sui prodotti locali, e sul consumo locale che di questi si faceva. Le aree un po' più ricche erano quelle che potevano sfruttare il commercio di beni provenienti da molto lontano, riservati ad una minoranza o co 
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domenica, 07 dic 2008 Ore. 11.44

"Per avanzare tutti devono fare un passo indietro"

Capitolo 1 - Il mondo funziona alla rovescia, ormai è risaputo. Cordata di imprenditori: "Per salvare l'azienda dobbiamo fare molti licenziamenti e ridurre significativamente gli stipendi" Lavoratori: "Non è vero, non ci fidiamo! Voi volete fare solo i vostri interessi; non siete sinceri; non vi importa nulla delle sorti della società..." Cordata di imprenditori: "E' vero: stavamo mentendo, in realtà possiamo licenziare molte meno persone di quelle che abbiamo detto e anche gli stipendi non v 
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domenica, 28 set 2008 Ore. 01.47

Il paese della meritocrazia.

L'Italia è il paese della meritocrazia. Dopo una approfondita riflessione sono giunto a questa conclusione: il motivo per cui si continua da anni a chiedere a gran voce che ci sia un maggior riguardo per chi merita senza che però nulla cambi è proprio il fatto che  nel nostro paese avviene già tutto in modo meritocratico. Al pari di quando si chiedeva a gran voce più trasparenza, il risultato è andato oltre ogni buon senso, e se in quel caso si è ottenuto di rendere trasparenti (invi 
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sabato, 05 lug 2008 Ore. 23.43

La gravità del non pensare al pesare delle cose.

Da tempo mi arrovello sulle connessioni semantiche tra la gravità di "Forza di gravità" e la gravità de "la gravità della situazione". Se si pensa che grave non vuol altro dire che "pesante" la connessione sembra abbastanza chiara. Ma perché, mi domando, tra i tanti aggettivi che potevano diventare d'uso comune per descrivere una situazione urgente e negativa l'ha spuntata proprio "grave"? E' vero che ci sta a pennello, tanto è vero che le situazioni più diventano gravi più sono ins 
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giovedì, 19 giu 2008 Ore. 20.24

Orfani del male.

Pensavo, come qualche volta mi accade, al futuro che troveranno i miei nipoti, e più in generale le nuove generazioni. Più che al futuro, mi piace poi pensare al loro presente di bambini, in questa società, e alle differenze abissali col mondo che io ho vissuto alla loro età. Mi soffermo a pensare come oggi possano imparare ad aver paura, così da poterla poi sfidare, sconfiggere, e diventare adulti. Tutto ciò che una volta era spaventoso è stato "stuprato" dall'economia dello spettacolo: 
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venerdì, 18 apr 2008 Ore. 22.02

Debiti ragionamenti.

E' da un po' che voglio parlar male di banche e assicurazioni, ma è talmente tanta la rabbia e la mole di comportamenti criminali di queste istituzioni che per me è persin difficile trovare da dove cominciare. Allora partirò da lontano: da molto lontano. La storia, sì proprio quella che ci fanno studiare a scuola, e noi stupidi a chiederci: "A cosa servirà mai?" In realtà un suo scopo didattico l'avrebbe anche, e molto importante: imparare dagli errori del passato per costruire un mondo migli 
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lunedì, 19 nov 2007 Ore. 02.04

In realtà è un po' cerrvellotico, ma siccome la realtà non esiste...

L'ultimo post, ha prodotto una discussione riguardo alla realtà virtuale e al suo sviluppo, tra me e Gio. Mi accingo a riportare alcune conclusioni quantomai ipotetiche... anche per dimostrare allo stesso Gio che un uso intenso del blog abbassa inevitabilmente la qualità dei contenuti. :-( Tutto è nato dalla divergenza di opinioni sul futuro dell'informatica, che a parer mio andrà ridimensionandosi fin quasi a scomparire. Attualmente usufruiamo infatti di una realtà virtuale, regalataci dalle 
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lunedì, 14 mag 2007 Ore. 00.20

Realtà Virtuale e virtualità reale

Come promesso, affronto il tema del vitruale che ha ormai intossicato la realtà. Tutto comincia dalla fantasia umana, dai racconti di avventure reali che diventano fantastiche e si ritagliano uno spazio nella vita di tutti i giorni. Per millenni questo spazio è stato confinato nelle menti di chi ascoltava o raccontava: c'era la realtà e la fantasia, distinte, o per lo meno distinguibili dagli adulti. Diventare adulti era anche il saper discernere tra il reale e l'irreale, tra la verità e la m 
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lunedì, 07 mag 2007 Ore. 00.18

Elucubrazioni sulla sterilità mentale di chi si crede un artista.

Cosa vorrà mai dire il titolo di questo post? Tutto nasce da un'osservazione di un amico, che si è lamentato della mia scarsa propensione a scrivere qui in queste pagine. In effetti è una lotta serrata tra i miei post e le dimostrazioni di intelligenza dei nostri parlamentari: entrambe appaiono come specie mitologiche, o per lo meno in via d'estinzione. Per l'intelligenza dei parlamentari non posso fare nulla, però posso riflettere sui motivi per cui una persona come me, che vorrebb 
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mercoledì, 18 apr 2007 Ore. 00.02
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