Sono indeciso.


Se il mondo crolla non devo preoccuparmi: è solo il mio punto di vista.

Applicazione pratica della teoria / IVA

Questa è una cosa che si fa di rado: una volta espressa una propria teoria non si applica mai ad una situazione concreta, ma io voglio esagerare e quindi, alla luce di quanto espresso nei precedenti post, scriverò quello che concretamente si dovrebbe fare in Italia per correggere il sistema economico.

Il primo passo, anche se si tratta di una trasformazione complessa, è quello di eliminare l'IVA e tutte quelle tasse/imposte che vengono applicate senza il criterio della corrispondenza all'ammontare di soldi che un soggetto detiene.

Per fare un esempio, sia un povero in disgrazia senza soldi, sia l'uomo più ricco del mondo in definitiva pagano la stessa percentuale di Iva su qualsiasi prodotto, anche gli alimenti per sopravvivere.

In secondo luogo l'IVA fa tornare al cuore del sistema economico risorse che non sono state utilizzate appieno.

Un esempio, un po' macchinoso a dire il vero, può essere rappresentato mettendo a confronto il paese di Utopia con l'Italia.

 

"Immaginiamo tre persone: uno ha un grande appezzamento di terreno, un'altro è un bravo muratore e l'ultimo vende materiale edile.

Lo stato di Utopia distribuisce ad ognuno tre una somma di 100.000 euro. Con quei soldi chi possiede il terreno pensa di costruire una casa e va dal muratore; questi gli dice che il lavoro gli costerà 100.000 euro più altri 100.000 di materiale.

Alla fine i due trovano un accordo per cui il muratore sarà pagato con 100.000 euro in contanti e 1/3 dei terreni che vale appunto 100.000 euro. Il muratore acquista il materiale e realizza la casa.

Ora la situazione è la seguente: Il primo ha la casa che voleva ma non ha più soldi, il muratore ha 100.000 euro e un terreno su cui pensa di costruire a sua volta una casa visto che è il suo mestiere, mentre l'ultimo, il venditore, ha 200.000 euro in contanti che non gli bastano per costruirsi una casa perchè non vuole restare senza soldi.

Il muratore compra però altro materiale edile e si costruisce casa sua sul suo terreno, così ora il venditore ha 300.000 euro e pensa di buon grado che è il momento anche per lui di costruirsi una casa.

Compra 1/3 di terreno dal primo, che è ben contento di venderglielo, e chiama il muratore per fare i lavori.

Siamo giunti alla fine dell'anno, il proprietario dei terreni ha venduto 2/3 dei suoi possedimenti, ma ora ha una casa che vale molto di più, il muratore ha lavorato tanto (è una risorsa qualificata) ma può godersi una casa tutta sua. Anche l'edile ha fatto il suo lavoro sfruttando il materiale che aveva in magazzino e ora ha una casa. Tutti e tre inoltre hanno 100.000 euro a testa e lo stato a fine anno passa a riprenderseli per poi distribuirli di nuovo in modo saggio.

In pratica è avvenuto un baratto, in cui ognuno ha usato ciò che aveva da dare per ottenere in cambio qualcosa di meglio.

I soldi sono stati solo un mezzo per facilitare questo movimento che nell'anno può essere ripetuto infinite volte.

Passiamo all'Italia, o meglio visto che abbiamo semplificato all'osso introduciamo l'iva.

Il proprietario dei terreni ne vende 1/3 al muratore ma deve pagare l'iva e tasse varie allo stato per cui alla fine gli restano meno soldi in cassa. Il costo del muratore è di 100.000 +20% di iva. Anche il materiale costa di più per cui fare la casa costerà in tutto 240.000 euro invece che 200.000.

Visto che i terreni li ha solo lui potrebbe alzare il prezzo di vendita a 160.000, ma nessuno potrebbe comprarglieli con soli 100.000. In pratica i tre sono già tutti più poveri ancor prima di cominciare ad usare i soldi.

Il proprietario dei terreni riesce comunque a venderne 1/3 al muratore e 1/3 al commerciante edile e così si ritrova in cassa 260.000 euro dopo aver pagato 40.000 di tasse. Con quei soldi si costruisce casa e gli avanzano pure 20.000 euro.

Il muratore, da parte sua ha ora il terreno e 100.000 euro dopo aver versato 20.000 euro di iva allo stato. Però può recuperarli se acquista il materiale a 100.000 + Iva facendo finta che gli serve per un lavoro e non per costruire casa sua, quindi chiede un prestito di 20.000 e acquista il materiale.

Ora il muratore non ha più un euro, anzi, ha un ipoteca di 20.000 che però potrà recuperare a fine anno con la compensazione dell'iva.

Resta il commerciante edile, che ha un terreno e 200.000 che normalmente non gli basterebbero per costruire una casa. Però potrebbe convincere il muratore a lavorare in nero visto che ha un'ipoteca sulla casa, e quindi paga il muratore solo 100.000.

Ora tutti e tre hanno la loro casa come per l'esempio precedente. Le differenze sono che il proprietario dei terreni ha solo 20.000 per arrivare a fine dell'anno, il muratore ne ha 100.000 (anche se ne dispone solo di 80 fino a fine anno) e per non fermare il movimento ha dovuto indebitarsi e fare parte del lavoro in nero. Il commerciante ha 100.000 e ha avuto convenienza a essere disonesto.

Lo stato da parte sua si ritrova già 100.000 in cassa di cui ne deve restituire 20.000 al muratore, quindi ne restano 220.000 da recuperare che diviso 3 fa 73.333 che vengono richiesti a i tre per poi essere ridistribuiti.

Quindi l'anno successivo il proprietario riparte con 46.666, il muratore e il commerciante con 126,833

Riassumendo I proprietari (che non possono scaricare l'iva) si impoveriscono,  i lavoratori si indebitano per lavorare, chi può fare il furbo scaricando l'iva si arricchisce, ma soprattutto si creano complicazioni contabili e si blocca l'economia perchè dopo ogni operazione si è più poveri."

venerdì, 11 set 2009 Ore. 12.36
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