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PRE.MIO Biblioteche di Roma. Il premio dei lettori
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Nuovo racconto su LEFT


 
Nuovo racconto di LEFT
 
Lettera ad un giovane dei nostri tempi
 
Carissimo/a,
ti sembrerà strano che io ti scriva perché apparentemente sono molto poche le cose che abbiamo in comune; ma oggi un pensiero mi ha colto di sorpresa, anzi una domanda
: dove trovi tu la forza, la motivazione per progettare il tuo presente e il tuo futuro, per crearti un obiettivo e crescere in capacità e riconoscimenti?

Quando io ho cominciato a muovermi nel mondo del lavoro ed ero ancora all’Università di una cosa ero certa, che ero alla posa delle prime pietre per costruire una casa di cui io avrei tenuto le chiavi e in cui avrei dato asilo agli altri. Non so come spiegarti allora per me ed altri come me il senso della costruzione collettiva era molto forte. Qualunque cosa scegliessimo di fare, l’insegnante o la casalinga, eravamo certi che non stavamo agendo solo per noi, che avremmo costruito qualcosa di cui anche altri avrebbero beneficiato. Anche il nostro nucleo familiare era una molecola importante per la collettività e l’avremmo creato e custodito come bene privato e collettivo.

Avevo 18 anni nel ’68, e questa pelle con i confini più ampi del mio corpo, l’ho ereditata dalle generazioni precedenti. Questo dava un senso a tutto: piccolo o grande che fosse il nostro contributo serviva a migliorare la realtà fuori dalle nostre mura. Siamo stati forse gli ultimi romantici, ma anche gli ultimi a sentirci padroni delle nostre scelte perché potevamo ancora controllare i risultati delle nostre azioni. E così aveva senso studiare, aveva senso fare più dello stretto dovuto, aveva senso cercare di vincere.

Non eravamo angeli e il narcisismo faceva la sua parte ma i risultati contavano. Adesso mi sembra tutto così diverso che non so perché tu dovresti fare sforzi enormi per dare e ottenere il massimo. Mi sembra che per te conti molto il tuo star bene con te stesso, il tuo tempo ritrovato, il tuo vivere le emozioni; ma  questo basta per affrontare e superare la fatica del vivere, del farsi ascoltare, del cercare le soluzioni perché quello che pensiamo accada? Tu forse sarai più cinico e meno sprovveduto ma sai scendere in campo e misurarti con le difficoltà reali?

Se il punto di partenza per lasciarsi attrarre da una situazione è lo star bene con se stessi, come si  concilia  con l’attraversare le difficoltà, la routine, la continua mediazione con gli altri,il buttarsi alle spalle la pigrizia? Mi sembra difficile, ma forse solo perché io appartengo alle generazione dei sacrifici e tu del benessere. E io stento a credere nel benessere come valore. Ma sicuramente sbaglio, mi manca una chiave che solo tu puoi darmi. Per questo ti chiedo di rispondermi a questa lettera, se puoi.
   
Un’adulta che prova a decifrare i giovani e non ci riesce
 
Biografia
Ho più di cinquant’anni,con tanti progetti davanti e il convincimento che le cose in genere  possono cambiare in meglio se si è concreti negli obiettivi e nella scelta degli alleati. Ho molto lavorato con i giovani e credo che abbiano molto da dirci.
 
La prossima settimana pubblicheremo il commento al racconto.

                                                      Nuovo incipit
Mentre aspettiamo le lettere di risposta e selezioniamo le numerose poesie arrivate riprendiamo il nostro esercizio sul racconto con questo nuovo incipit:
                                                  Biglietto solo andata
Mentre l’aereo si staccava da terra si  sentiva stranemente tranquillo:quel paese scelto per caso sulla carta geografica lo aspettava

Inviate il seguito di questo incipit in circa 2000 battute a:
                                             scrittorinonpercaso@gmail.com
e noi selezioneremo quello da pubblicare.

Paola Gaglianone
Categoria: BiblioCompetition
giovedì, 28 set 2006 Ore. 18.26
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