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LEFT ScrittoriNonPerCaso: terzo racconto e commento

          
  
LEFT ScrittoriNonPerCaso: terzo racconto e commento

Incipit n.3: UN'ORA PER TOCCARE IL CIELO (racconto erotico)
Non ci eravamo mai parlati, solo sguardi intensi incrociati da lontano, parole bisbigliate in fretta, sfiorandoci. Poi quella festa di campagna e ci trovammo soli, coperti dal cielo stellato...

Sul prossimo numero di LEFT in uscita venerdì il nuovo incipit ed una nuova iniziativa: Poeti Non Per Caso, dedicato alle poesie, questo  il primo incipit da cui partire:

"Il tempo m'avvolge
come un vento leggero..."   

Potete inviare da subito le vostre poesie a Paola Gaglianone:

scrittorinonpercaso@gmail.com

I vostri commenti sul Blog possono essere inviati immediatamente per confrontarvi con Paola Gaglianone e fra tutti voi lettori cliccando sopra "Scrivi un commento". 

La prossima settimana pubblicheremo il nuovo racconto selezionato sulla base della nuova traccia "Come in un vortice" ed alcuni racconti non selezionati.

Buona lettura e buon commento!  

Livia Bidoli
 


Un'ora per toccare il cielo

Non ci eravamo mai parlati, solo sguardi intensi incrociati da lontano, parole bisbigliate in fretta, sfiorandoci. Poi quella festa di campagna e ci trovammo soli, coperti dal cielo stellato...
 
I rumori allegri della festa svanirono lentamente alle nostre spalle. Intorno solo il lieve frusciare dell’erba, un leggero soffio di vento, un vento caldo che accarezzava la pelle e nel contempo la faceva ardere di febbre. Camminammo in silenzio sotto il cielo stellato, le dita allacciate in una stretta che era una promessa. L’odore fragrante del fieno appena falciato, qualche lucciola in cerca d’amore, un puntino di luce nella notte. Affrettammo il passo, inconsapevolmente, quasi ci fosse qualche meta da raggiungere con urgenza. E il fiato leggero che usciva dalle bocche, l’odore dei corpi, dove il sangue iniziava a circolare più in fretta. Eccoci. Stiamo arrivando.

C’è un capanno abbandonato, quasi nascosto tra due grandi alberi, che sono cresciuti intrecciando i loro rami. E’ quasi buio, caldo e accogliente come un nido, è un luogo incantato e segreto. La luce bianca della luna che entra dalla porta aperta dà alle ombre una strana sfumatura, quasi grigio ferro.

E poi solo fame e delirio. Ganci che saltano, scarpe scalciate via con forza inconsapevole. Mani esigenti che cercano e trovano.Unghie sulla pelle che lasciano lunghi segni rossi. Voglio mangiarti, voglio farti gridare di piacere, voglio baciarti mentre ti faccio male. Voglio consegnarti il mio corpo: prendilo e fammi ciò che vuoi. Ma voglio il tuo odore, voglio leccare il sudore che esce da te, voglio la tua lingua nella mia bocca, sentire i tuoi denti sulla mia spalla.  Lingue che si accarezzano, che percorrono strani itinerari sui corpi brucianti. Poco a poco i gemiti diventano più profondi, i respiri si intrecciano, più affrettati, i movimenti si fanno decisi, forti. Fino a quando, solo per alcuni secondi, passato e futuro si azzerano in un niente delizioso e caldo, lancinante come le sue dita dentro il tuo sesso.

Non si preoccuparono di rivestirsi finchè non sentirono di nuovo il brusio della festa. La brezza aveva ormai asciugato il sudore dai loro corpi. Mano nella mano le due ragazze entrarono nel casale e salirono nella stanza al piano superiore. Nessuno le notò.


Elisa Mauri
42 anni e insegnante, sono sposata e ho un figlio di 7 anni. Mi ha solleticato la sfida a scrivere un racconto erotico e così mi sono ritrovata davanti al computer.


Commento al racconto

Impresa difficile in letteratura descrivere il desiderio (in particolare quello erotico) e poi  il fiume lento di sensazioni che  ci spinge ad assecondarlo, a farci trascinare in un ritmo nuovo che annulla ogni altra musica.

Il bello di questo racconto è nel ritmo ,in questo passaggio senza fratture tra il momento del desiderio e quello del piacere, tra la promessa  e il dono.

E’ un ritmo fatto di note che si rincorrono senza mai contrastarsi:il vento caldo,le lucciole che si cercano, l’odore del fieno e dei corpi accaldati in cerca di un rifugio sono un’amalgama ben impastato di desiderio che cresce e confini che si abbattono. E tutto il racconto si snoda proprio su questa perdita dei limiti: l’eros porta in una zona magica al di là del tempo e della conoscenza dove quello che conta è solo la vitalità sfrenata dei corpi.

Brava ,non era facile ,ma quelle “dita allacciate in una stretta che era una promessa” quel capanno buio, “luogo incantato e segreto” ,quel “passato e futuro che si azzerano in un niente delizioso e caldo” sono gli snodi  che portano a quella bella, plastica e semplice “consegna dei corpi” che è la vera  ed unica meta dell’eros.
Continua a scrivere, perché nella tua scrittura ci sono i segni di una ricerca non banale. 
 
Paola Gaglianone


RUBRICA DI SCRITTURA DI LEFT/AVVENIMENTI
a cura di Paola Gaglianone
I racconti e le poesie possono essere inviati a:
scrittorinonpercaso@gmail.com
Categoria: BiblioCompetition
mercoledì, 20 set 2006 Ore. 21.12
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