Per circa 1 mese ho potuto provare questo recentissimo prodotto della Western Digital, il Black2 Dual, offerto oggi ad un prezzo di circa 300 euro.
È un hard disk per notebook molto particolare.
Unisce la tecnologia SSD a quella tradizionale, ma non è assimilabile ai consueti hard disk ibridi (dove, in genere, la parte SSD è molto ridotta, pochi GB),
ma è una sorta di fusione di un SSD capiente e performante da 120 GB con un hard disk tradizionale a 5.400 giri/min da ben 1 TB.
Arriva in una confezione molto elegante, con doppia apertura a libro e dotata di cavetto SATA-USB (doppio attacco) per collegarlo al proprio portatile.
In un colpo solo si ottengono così le performance elevate, tipiche degli SSD, con una capacità di storage davvero notevole, utile per poter avere sempre con sé le proprie collezioni multimediali senza dover ricorrere ad hard disk esterni.
Il tutto, infatti, ha le dimensioni di un hard disk da 2,5 pollici, come si vede qua sotto.
Appena messo in opera mi sono però scontrato da subito con un piccolo inconveniente.
Collegato alla, anzi “alle” porte Usb del mio nuovo portatile Toshiba, questo hard disk non veniva nemmeno riconosciuto.
Ho dovuto allora utilizzare il software presente nella apposita pagina del sito della Western Digital per fargli riconoscere i 2 hard disk al suo interno.
A questo scopo viene in soccorso la pen drive in cartone rigido presente nella confezione, che non è altro che un link diretto a questa pagina
(non è quindi utilizzabile come storage).
Una volta rese visibili le partizioni ho seguito la strada del cloaning, ovvero clonare la propria partizione C:\ sulla parte SSD del Black2.
Consiglio senza dubbio di guardarsi i video tutorial presenti sempre nello stesso link dove, in inglese, viene spiegato passo per passo come si fa. Sono video della durata di 15 minuti, quindi assolutamente comodi e veloci da visualizzare.
Per far questo, consiglierei di partire da una situazione “pulita”: la propria partizione C:\ dovrebbe (“deve”) star sotto i 120 GB, anzi 111 GB, che sono quelli effettivamente disponibili, in modo da non saturare da subito la parte SSD pregiudicando così le prestazioni generali.
Per questo compito viene fornita una versione personalizzata di Acronis True Image, il famoso software per clonare i dischi.
Il tutto procede con facilità, e in questa fase non ho riscontrato problemi o lentezze.
A questo punto il disco è pronto per essere installato a bordo del notebook.
Nel mio caso si è rivelata molto comoda, come detto, la partizione da 1 TB. Lì ho potuto metterci tutti i miei video e i miei mp3, oltre al software di MSDN.
Per precauzione – e anche questo è spiegato nei video tutorial della Western Digital – ho provveduto a spostare su D:\ anche le cartelle Documents, Images e Download della cartella della mia utenza, in modo da lasciare la partizione C:\ il più leggera possibile.
Chiaro che se, come sempre nel mio caso, si hanno anche dei corposi database SQL Server, che di default finiscono sotto C:\, è meglio procedere a spostare anche questi.
Per quanto riguarda le pure prestazioni, meglio dire subito che non si ottengono miracoli (malgrado il bolide da Formula 1 riportato sulla confezione).
Anche nell’ipotesi di mantenere il sistema il più snello possibile, non si raggiungono le prestazioni di un SSD puro. Certo, l’avvio di Windows (8.1 nel mio caso) è sicuramente più rapido che con un hard disk tradizionale.
Il vero punto di forza di questo prodotto è però il terabyte di spazio a disposizione, unito ad una pur minima presenza di memorie SSD che danno un leggero sprint.
La domanda da farsi è però un’altra: quando gli SSD da 1 TB raggiungeranno prezzi un po’ più accessibili, avrà ancora senso questo Black2 Dual?
Al lettore l’ardua sentenza.