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Nokia Lumia 830

Per circa un mese la Microsoft Italia (tramite la Wunderman) mi ha concesso l’uso del suo recente Nokia 830 insieme ad alcuni accessori; 
powerbank, geolocalizzatore “Treasure Tag” e basetta di ricarica wireless ad induzione. 
Ho messo quindi la mia Sim personale della Tre (previa conversione, ahimè, da micro a nano al modico prezzo di 10 euro) 
in questo smartphone, e l’ho usato tutti i giorni per un po’ tutti gli usi. 
La mia versione è quella con la cover posteriore arancione, ma sono disponibili altre colorazioni, come si vede dall’immagine del prodotto stesso. 



Tutta la “mercanzia” che mi è arrivata, e raffigurata nella foto qua sotto. 


Questo 830, con display da 5 pollici, è l’ultimo smartphone che avrà il marchio Nokia; 
i successivi, tra cui il recentissimo 535, avranno il marchio Microsoft (che ha acquisito Nokia esattamente un anno fa). 

Qua sotto le caratteristiche tecniche principali di questo smartphone. 



Qua sotto le dimensioni. 

Il peso è di 150 gr., ottimamente distribuiti. Carina la cornice metallica in alluminio, e splendente la cover posteriore (con in piccolo la scritta Nokia). 
Abituato con il mio Asus Fonepad 7, che ha a bordo Android KitKat, ho dovuto un attimo farmi la mano con Windows Phone (qua in versione 8.1, personalizzazione Lumia Denim). 
Ho installato la mia scarsa dozzina di app preferite e tutto è proceduto per il meglio. 
Devo dire che il Lumia arriva già corredato di una nutrita serie di app preinstallate utili per un po’ tutti gli scopi. 
Ho apprezzato in particolare le tre Here: Maps, Drive+ e Transit. Davvero ben fatte. 
Certo, bisogna constatare che non c’è la ricchezza di scelta presente nel Play Store di Android, ma questo problema, 
credo, riguarderebbe solo i più pignoli ed esigenti, dato che le app fondamentali, comunque, ci sono tutte (magari non sono realizzate nella stessa maniera, ma basta abituarsi). 
Di primo acchito sorprende la rapidità di accensione: abituato ai quasi 2 minuti del Fonepad 7, gli scarsi 20 secondi di questo Lumia lo fanno sembrare un missile. 
Bisogna un attimo fare attenzione che serve solo una leggerissima pressione sul pulsante di accensione per farlo partire 
(mi sono capitate diverse accensioni involontarie mentre lo maneggiavo), mentre sia sul Fonepad che sul mio precedente Sony Xperia Ion 
tale pulsante bisognava premerlo un po’ a lungo. 
Stranamente manca una modalità riavvio; bisogna prima spegnerlo e poi avviarlo, in 2 passaggi separati. 

La parte fotocamera – 10 Mpixel PureView con ottica Carl Zeiss – è forse la meglio riuscita. 
Credo che abbia realizzato le migliori foto che abbia mai scattato con tutti gli smartphone che ho avuto. 

Qua sotto alcuni esempi, soprattutto di macro. 
In questa notare come sono usciti bene gli inserti in oro e come si notano distintamente i dettagli delle piccole pietre contenute nell’altrettanto piccola scatoletta di vetro. 


Non poteva mancare l’esempio floreale (secchi, considerando il mese di novembre)
Anche qua i colori sono molto vividi e si notano perfettamente le sfumature. 


Anche la frutta non poteva mancare, finta pure quella. 
Basta osservare gli acini per rendersi conto che le macro, questo Lumia 830, le esegue molto bene. 


Infine una foto un po’ difficile, che mi ha sempre creato problemi con altri smartphone e pure con la mia Sony Cybershot 510; 
il controsole, fotografando l’esatto momento in cui cala il sole dietro la montagna. 


Tutto sommato è uscita molto bene anche questa, e dagli esempi mostrati si può capire che l’aspetto “fotocamera” è uno di quelli meglio riusciti di questo smartphone. 

Ci sarebbero da raccontare tante cose su questo smartphone, ma rimanderei alla recensione che ho inserito su Amazon Italia rintracciabile a questo link

Il prezzo è di circa 330 euro che, considerando quanto viene offerto, è un vero affare. 

Vediamo ora gli accessori che mi sono stati mandati. 

La powerbank Nokia DC-16 è piccola e con un design piuttosto riuscito, direi quasi in stile Apple: bianco e cavetto USB-microUSB cortissimo (ma comunque comodo). 


In un’estremità del tubo (è fatta proprio a tubo), nella parte dell’attacco microUSB, ci sono 4 piccoli led verdi, che lampeggiano 
durante la fase di carica e rimangono accesi fissi quando la ricarica è completata. 


Tutto sommato è una buona batteria, molto comoda e leggera da portarsi appresso, ma i 2.200 mAh di targa (proprio pari ai mAh del Lumia 830), considerando anche le inevitabili perdite energetiche, non consentono di ricaricare completamente lo smartphone se si è scaricato completamente. 
Nelle mie prove, infatti, non sono mai riuscito a caricare oltre il 55-58% del Lumia prima che la batteria si scaricasse completamente. 
Diciamo che è una sorta di piccolo sorso energetico, giusto per arrivare a poter ricaricare lo smartphone con un attacco alla presa di corrente (o con una powerbank di tutt’altro spessore), nulla di più. 
Il prezzo si attesta sui 30 euro, un valore un po’ elevato rispetto alla capacità energetica fornita, ma in questo caso il design (e se vogliamo anche il marchio Nokia) ha il suo peso. 
Qua il link su Amazon Italia:

Il Treasure Tag (WS-10) è invece un oggettino alquanto utile, e dal prezzo, tutto sommato, abbastanza contenuto (circa 17 euro su Amazon Italia). 


Questo sotto il contenuto della piccola confezione. 


Come si vede è una piccolissima scatoletta quadrata con all’interno una batteria a bottone (fornita nella confezione). Bisogna, come prima cosa, staccare (con un oggetto appuntito) la cover posteriore ed inserire la batteria. Poi dallo Store di Windows Phone va scaricata la piccola app “Treasure Tag” per farla funzionare. 
Questa app, in teoria, dovrebbe essere disponibile anche per il mondo Android, ma con il tablet Asus Fonepad 7 non sono riuscito a trovarla in un paio di ricerche fatte in giorni diversi, mah. 
Una volta installata si procede poi con la registrazione del tag, che avviene semplicemente appoggiandoci sopra il Lumia. A questo si può poi dare il nome che si vuole: io l’ho chiamato TagChiaviCasa, ma è consentito registrarne diversi (a patto, ovviamente, di acquistarli). 

E qua entra in gioco la vera utilità di questo aggeggino: se il tag, con l’oggetto a cui teniamo, è vicino allo smartphone, la app segnala “connesso”. Non appena ci allontaniamo, suona una notifica di abbandono (personalizzabile) e la app può mostrare dove l’oggetto è stato “sentito” l’ultima volta. Cliccando poi sul pulsante “Mappa” si può aprire Here Maps che indica il percorso (con tanto di distanza in metri/km) da fare per recuperarlo.
Ovviamente non è un GPS, e non si può quindi attaccarlo alla macchina o alla bici per capire – nel malaugurato caso che venissero rubate – dove si trovano. Non può, in sostanza, “seguire” l’oggetto a cui è attaccato. Ne mostra solo l’ultimo contatto, e tant’è. 

Peccato solo che il funzionamento della app, nel periodo in cui l’ho provata, non sia stato a prova di bomba. 
Diverse volte mi ha segnalato che il dispositivo era disconnesso quando in realtà era lì vicinissimo. 
Esiste poi anche una funzionalità “Riproduci sensori” che in realtà non sortisce alcun effetto. 
Una volta, poi, mi si è anche “dis-registrato”, con necessaria ri-registrazione del tag. 
Servirebbe poi anche la possibilità di rintracciare – aprendo una sorta di mini mappa – il tag nel caso risulti connesso ma non si riesca a trovarlo a vista. Nel caso, ad esempio, si abbia una casa grande, lo smartphone indica che il tag è connesso, ma si può non sapere dove sia esattamente. 

L’idea in se, quindi, direi che è ottima e sicuramente utile. Va affinata solo un po’ la app dedicata, e magari aggiunta la funzionalità delle mini mappe. 

Qua il link su Amazon Italia: 

Qua sotto la ricarica ad induzione


Come sfruttare il gesto più naturale per ricaricare il proprio Lumia (830 nel mio caso); semplicemente appoggiarlo (con il display in alto, ricordiamoci) sulla basetta di ricarica wireless, senza cavetti da cercare e “centrare” nel buco dell’attacco microUSB. 

Da tenere presente che non contiene una batteria, e quindi, per poter effettuare la ricarica dello smartphone, deve essere per forza collegato alla presa di corrente. 
Il sottile cavetto bianco è lunghissimo, ben 180 cm, e consente di posizionare la presa AC anche distante dal luogo dove si ricarica lo smartphone (io lo tengo collegato al comodino del letto, ed è praticissimo). 
La basetta è gommata, e la rende ben salda nel punto dove lo si appoggia, anche se fosse vetro o superfici lisce (l’ho provata nel tavolino di vetro della sala, e non si sposta di una virgola). 

Qua sotto è come appare sulla mia scrivania. 
Da notare la lucina accesa che indica la ricarica in corso (si spegne non appena raggiunge il 100% di carica). 


L’attacco alla presa di corrente, invece, è piuttosto massiccio. 
Qua sotto è come appare nella “zona prese” della mia camera. 


Non scalda molto, ma indubbiamente una costruzione un po’ più compatta avrebbe giovato a tutto l’insieme. 
Attualmente, su Amazon Italia, il prezzo di questo dispositivo è di circa 45 euro. 
Personalmente ci penserei un attimo prima di acquistarlo effettivamente; d’accordo che la comodità della ricarica con il semplice appoggio è davvero una gran cosa, ma dover sborsare 6-7 volte il costo di un normale cavetto microUSB mi farebbe riflettere un attimo di più. 
Per chi invece non ha problemi di “sghei”, tecnicamente questa basetta di ricarica è il massimo. 

Concludo qui l’esperienza, sicuramente più che positiva per quanto riguarda lo smartphone. 
Quasi quasi mi dispiace doverlo restituire, ormai abituato alla sua reattività e facilità di utilizzo. 

Categoria: Tecnologia
giovedì, 13 nov 2014 Ore. 11.30
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