Della serie “Lo spazio è sufficiente finché ce n’è”, mi sono dotato di 2 hard disk esterni piuttosto interessanti, prodotti da due case molto affidabili, la Verbatim e la Buffalo Technology.
Sono molto simili, pur con qualche sottile differenza che illustrerò più avanti.
Tutti e due hanno il taglio, ormai standard, di 500 GB, quello che attualmente offre il miglior rapporto prezzo/capienza, e soprattutto sono tutti e due di tipo USB 3.0, quindi già pronti per quando (speriamo presto) inizieranno a comparire i primi portatili a buon mercato dotati di questa interfaccia di collegamento ad alta velocità che, ricordiamolo, offre prestazioni superiori di ben 10 volte rispetto alla USB 2.0.
Il primo è il Verbatim Store ‘n Go Mod. 53017.
Dotato di una pratica copertura in alluminio che lo protegge dalle impronte digitali, si differenzia dal Buffalo per avere delle dimensioni leggermente maggiori.
Qua sotto l’immagine della scatola con cui viene venduta. Di dimensioni molto contenute, contiene, oltre all’hard disk, uno spesso cavetto USB 3.0 e un ridottissimo manuale di istruzioni.
La velocità di rotazione dei dischi è di 5.400 rpm, come anche per il Buffalo.
L’hard disk contiene diversi software interessanti: Nero BackItUp e Burn Essentials, di cui però io non ne ho fatto uso, dato che mi serviva solo come semplice archivio dati tramite Copia&Incolla e nient’altro.
Mentre qua sotto le funzioni e i vantaggi.
Una cosa che balza subito all’occhio è lo spessore e la rigidezza del cavetto USB 3.0, capace persino di tenere sollevato l’hard disk, come si vede da questa immagine.
Personalmente ho trovato strana questa scelta della Verbatim, tant’è che alla fine ho riutilizzato più volte l’analogo cavo della Buffalo, molto più sottile, leggero e pratico da portarsi appresso.
La presa è quella nuova di tipo USB 3.0, più lunga e sottile, con un incavo in mezzo, ed è posizionata sul lato dove c’è il led blu di funzionamento.
La lunghezza del cavetto è molto ridotta, ma dato che un hard disk di questo tipo viene tenuto quasi sempre vicino al pc, va bene così.
L’attacco USB 3.0 è davvero molto tenace, e non si corre certo il rischio che si sfili dall’hard disk
Riesce persino a tenerlo sollevato, come si vede da questa immagine.
Il funzionamento è efficiente, nulla da dire.
Anche facendo uno Scandisk approfondito (o una scansione con un antivirus) il case dell’hard disk si riscalda di pochissimo, e il calore lo si percepisce appena (come anche il rumore, praticamente inavvertibile).
Il Buffalo Ministation USB 3.0 HD-PCTU3 500 GB è leggermente più piccolo ed elegante, con il suo case nero lucido.
Le specifiche tecniche sono praticamente simili al Verbatim.
Qua sotto le specifiche principali.
Qua sotto come si presenta la confezione aperta a fianco del mio portatile.
È più luminoso, dato che si illumina l’intero lato dell’attacco USB con una luce che è verde nel caso di collegamento USB 2.0, e diventa blu nel caso di connessione USB 3.0.
E questa funzionalità è davvero molto originale e pratica.
Purtroppo la superficie del case, nera e lucida, è sensibilissima alle impronte digitali, e durante l’uso quotidiano assumerà un aspetto non molto piacevole.
Comodi e utili, invece, i 4 micro piedini gommati che evitano che l’hard disk scivoli su scrivanie particolarmente lisce.
Anche in questo hard disk la presa USB 3.0 è molto tenace, e non si corre mai il rischio che il cavetto si stacchi da solo o a seguito di leggere trazioni.
La differenza di spessore con il Verbatim è di qualche millimetro, come si vede qua sotto.
Da tenere a mente che, se li si usa assieme, uno ha l’incavo della presa USB 3.0 in alto (Buffalo), mentre l’altro ce l’ha in basso (Verbatim).
Anche questo Ministation ha il cavetto molto corto, ma a differenza del Verbatim è decisamente più sottile e flessibile.
Qua sotto un’immagine che li mostra affiancati.
Notare come il Verbatim sia leggermente più grande.
A differenza del Verbatim, il Buffalo, avendo spigoli vivi e non disponendo di una seconda copertura in alluminio, mi dà l’impressione di essere un po’ più delicato, e temo che una sua eventuale caduta possa avere effetti poco piacevoli.
Anch’esso durante l’uso si scalda pochissimo, segno di una valida efficienza energetica.
Per concludere posso dire di essere soddisfatto di questi due prodotti, tanto simili nell’utilizzo e nelle specifiche tecniche, quanto diversi nell’aspetto.
Il Verbatim offre una maggiore robustezza, una superficie immune alle impronte digitali, ma soffre nell’avere un cavetto molto spesso.
Il prezzo, invece, è addirittura inferiore a quello del Buffalo, pur avendo una capacità superiore (750 GB rispetto a 500 GB).
Di contro, quest’ultimo, è più piccolo come dimensioni, e con un design innegabilmente più elegante, ma non disponendo di una seconda protezione, è più sensibile agli urti (e costa di più).
Qua sotto i prezzi che offre Amazon Italia attualmente.
Notare che del Verbatim è presente solo la versione a 750 GB.