L'ultimo post, ha prodotto una discussione riguardo alla realtà virtuale e al suo sviluppo, tra me e Gio.
Mi accingo a riportare alcune conclusioni quantomai ipotetiche... anche per dimostrare allo stesso Gio che un uso intenso del blog abbassa inevitabilmente la qualità dei contenuti. :-(
Tutto è nato dalla divergenza di opinioni sul futuro dell'informatica, che a parer mio andrà ridimensionandosi fin quasi a scomparire.
Attualmente usufruiamo infatti di una realtà virtuale, regalataci dalle applicazioni e dagli studi informatici e costantemente sviluppata dai Dev (come li chiama Gio), ma io vedo, a partire fin dal prossimo futuro, alcuni cambiamenti significativi.
La realtà virtuale, come tutta l'informatica, è al momento uno spazio privo di regole, retto semmai da convenzioni. Questo è dovuto al costante e repentino sviluppo tecnologico, capace di creare sempre nuovi ambienti, in cui le uniche costanti sono un sistema operativo e una rete come internet.
Definire costante un sistema operativo (prodotto da diverse case Software e in costante aggiornamento) e una rete dove c'è di tutto e di più (notoriamente senza nessuna regola ma solo un sacco di convenzioni ed usi) è sintomatico di quanto sia realmente virtuale questa realtà.
Teoricamente, chiunque può modificare le regole del web, basta una buona idea e molta capacità di svilupparla.
In queste condizioni, l'informatica e i Dev sembrano non dover temere nulla dal futuro... ma, come si diceva, il virtuale è sempre in trasformazione.
Mi sono allora chiesto se questo sviluppo ha una meta e se esiste uno scenario in cui l'informatica potrebbe estinguersi come un'attività obsoleta.
In effetti una possibilità esiste: si tratta del passaggio da realtà virtuale a realtà alternativa.
I presupposti sono:
1) Interfaccia utente evoluta (e teoricamente c'è)
2) Totale indipendenza tra realtà alternativa e altre realtà esterne
3) Regole e leggi strutturali non modificabili
La tendenza della telematica è ormai quella di creare strutture sempre più stabili e regolamentate: più regole con meno possibilità di intervento.
Come esempio provo a riportare l'IPTV, che mette in concorrenza una maggiore qualità e fruibilità dei contenuti rispetto ad un programma di scambio punto-punto che ha mille incognite e difficoltà ma teoricamente permette la massima libertà di scelta.
Al momento è solo una tendenza, ma la strutturazione di uno spazio alternativo molto più regolamentato rispetto all'attuale è indubbiamente uno sviluppo possibile.