Dopo i recenti video che mostravano
episodi di bullismo pubblicati online, subito si è corsi ad
incriminare Google Italia perchè non ha vigiliato sui contenuti del materiale multimediale disponibile su Google.it
Secondo me ci sono diverse cose che non quadrano e che fanno perdere il vero nocciolo della situazione. A mio parere
non si può incriminare il mezzo di diffusione, sebbene da parte di Google ci debba essere un controllo un pò più approfondito dei video caricati, bensì è sufficiente e necessario andare a rintracciare i veri colpevoli del misfatto.
Per questo aspetto, da parte di Google (o chicchessia)
ci deve essere massima collaborazione e soprattutto la richiesta a priori di
dati identificativi e verificabili di chi carica materiale sul sito.
Ma il
punto che si perde di vista è che dei VERI ragazzini picchiano coetanei disagiati o meno, che compiono atti vandalici in classe (e fuori) e che molto spesso i genitori difendono l'operato dei figli dicendo che è impossibile che loro figlio abbia fatto una cosa del genere o che sono i professori a non saper gestire l'aula.
Io sarei per i "
lavori forzati" (
lavori socialmente utili, ad esempio, sotto lo stretto controllo di vigilanti. Oppure in una bella
caserma militare) per quelle persone che vengono chiaramente riconosciute nei video: una semplice sospensione da scuola non può fare altro che piacere allo studente indisciplinato, perchè se apprezzasse la scuola penserebbe a studiare e non a distruggerla.
Il bullismo esiste da sempre, la tecnologia permette solo la diffusione delle immagini e purtroppo l'emulazione da parte di chi ancora non ci aveva pensato.
Incriminano
Google, c'è YouTube. Incrimini YouTube c'è Pincopallo...e quando li avranno incriminati tutti ci saranno sempre i siti personali. Inizieranno a incriminare i provider? A quando anche i provider telefonici?