Qualche sera fa ero in un locale romano a cena. Ambiente scottish, musica con cover strampalate di pezzi classici anni 80, un megaschermo puntato su una certa Current TV, ma senza audio.
Dopo (o prima?) di un lungo servizio su font e comunicazione, ecco un bel servizio su un ente -mi pare avesse a che fare col mare- che, a parte il proprio scopo, ospita donne vittime di violenza domestica e/o sessuale.
Un straniera dai lunghi capelli racconta la propria storia, che ovviamente non sento.
Poco dopo, una donna presumibilmente italiana, Elena, racconta la sua triste vicenda, inquadrata dalla bocca in giù.
Per rispettare la privacy e il semi-anonimato, pare.
Lei parlava e io fissavo la sua maglietta a righe color pastello.
Un altro intervento della straniera, a volto visibile, un'intervista alla ragazza che lavora presso l'ente, e di nuovo Elena dalla bocca in giù.
Bastano pochi istanti e nella scena successiva che riprende l'atmosfera allegra a cena, attorno alla tavola, con altre due o tre ragazze ospiti del centro e un bambino, appare chiaramente Elena. Figura completa, volto completamente riconoscibile.
Sono rimasta esterrefatta e così il mio collega.
Per chi non l'avesse vista bene, altra inquadratura, stavolta più di profilo.
E non c'era possibilità di confusione, avendo tutte vestiti diversi.
Complimenti al montaggio e a Current TV.
Update: Livia Iacolare, di Current TV, ha spiegato cosa è successo. Ecco la sua integrazione:
Salve ragazzi, sono Livia Iacolare di Current TV.
Volevo precisare che la persona in questione ha chiesto di non inquadrare il suo volto quando parlava perché non voleva mostrare le sue emozioni in camera. Ha però concesso a Current l'autorizzazione per riprenderla quando non era direttamente intervistata. Come TV è una nostra priorità tutelare la privacy e la volontà delle persone che coinvolgiamo nei nostri programmi. Un saluto a tutti.
La ringrazio per l'attenzione.