BLOG dei CIRCOLI DI LETTURA


PRE.MIO Biblioteche di Roma. Il premio dei lettori
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Il poeta Bruno Bartoletti alla Biblioteca Villa Leopardi



Invitato dal Circolo dei Lettori verrà lunedì 29 maggio h 17 alla biblioteca Villa Leopardi il poeta Bruno Bartoletti. Nato in Romagna a Montetiffi di Sogliano al Rubicone, ha pubblicato la sua ultima raccolta di poesie "Il tempo dell'attesa", Società Editrice "Il Ponte Vecchio", Cesena 2005. In precedenza aveva pubblicato le raccolte "Trasparenze - Frammenti di memorie" (1997), "Le radici" (2000), "Parole di ombre" (2001). Poeta molto legato alla tradizione, svela attraverso la sua opera l'assidua frequentazione e la perfetta conoscenza di grandi poeti del Novecento, soprattutto Pascoli, Montale e Luzi. Predilige l'endecasillabo e i ritmi lunghi e lenti. Prevalgono i toni della malinconia che spesso si congiungono e si confondono con quelli della tenerezza.

Il titolo della raccolta "Il tempo dell'attesa" suggerisce la riflessione ricorrente dell'autore sulla morte, ma anche sulle attese dello spirito, le perdite e i ricordi. Il tempo è trascorso ma si ripresenta ancora con le sembianze del passato, "ma il vento disperde le foglie / e il giardino imbrunisce e tu resti / com'eri, nel tempo, distante". Si può quasi parlare di assenza del tempo, nel senso che non esiste lo scorrere del tempo, ma ogni azione è bloccata al di fuori del tempo nella sua fissità eterna e immutabile. Non ci sono situazioni in evoluzione, ma ogni cosa è fissata in bianco e nero, come in un film di altri tempi. Anche l'uso dell'endecasillabo è strumento per dare al verso questa cadenza di passato eterno.

L'amore è presente anche come esperienza crudele, "crudele sì, quel tanto che ci lascia / ancora in piedi, illusi, più lontani / sopra i crepacci di un inverno buio / che a poco a poco, nella notte, inghiotte". I luoghi raffigurati sono borghi immersi nel silenzio, paesaggi pervasi da pioggia o neve, campi arsi, monti cupi, sere, albe spente, tramonti incolori. E' descritto il male del vivere, ma serenamente. Non sono prospettate risoluzioni ma s'intravedono speranze. Anche il pensiero della morte può essere utile per consolidare la vita, per valorizzare le piccole cose semplici che ci rimangono. L'autore lancia messaggi di grande valenza morale ed è per questo che i toni tristi non raggiungono la disperazione, è per questo che dalle incertezze del mondo contemporaneo riesce a far emergere certezze che vengono da lontano. Di lui Giorgio Barberi Squarotti ha detto...."mi ha vivamente colpito il suo discorso ampio, profondamente svolto per descrizione, ricordo, passione dei suoi luoghi, delle sue figure, che scava ogni parola. La sua poesia è solenne, tragica...". 


Luciana Raggi, Circolo Villa Leopardi
Categoria: BiblioPoesia
mercoledì, 24 mag 2006 Ore. 16.11
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