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PRE.MIO Biblioteche di Roma. Il premio dei lettori
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BiblioPoesia: Le creature nell'aurora di Vicente Alexandre

 

BiblioPoesia: la soluzione della scorsa settimana

Le creature nell'aurora di Vicente Alexandre

L'argenteo volto della luna trattenuta nelle loro onde.

Lì nascevano ogni mattina gli uccelli,

preregrini, nuovissimi, vivaci, celesti.

Le lingue dell'innocenza

non dicevano parole:

tra i rami degli alti piooppi bianchi

risuonano quasi anch'esse vegetali, come il soffio nelle

fronde.

Uccelli della felicità originale che esultavano

inaugurando le ali, senza perdere la goccia verginale

della rugiada!

I fiori variopinti, gli appena brillanti fiorellini

delle prode,

eran teneri, senza grido, ai vostri piedi nudi.

Io vi scorsi, v'indovinai, quando il profumo invisibile

baciava le vostre piante, insensibili al bacio.

Non crudeli: felici! Sulle teste nude

vagamente brillavano le foglie illuminate dall'alba.

La vostra fronte si feriva, da se stessa, contro i raggi

dorati, recenti della vita,

del sole, dell'amore, del silenzio mirabile.

Vicente Pío Marcelino Cirilo Aleixandre y Merlo (Siviglia, 26 aprile 1898 – Madrid, 13 dicembre 1984) Poeta spagnolo e iscritto alla Real Academia Española dal 1950.

Premio Nazionale di Letteratura nel 1933 per La distruzione o l'amore, del 1935, Premio della Crítica nel 1963 per In un vasto dominio, nel 1969, per Poemi del consumo, Premio Nobel per la Letteratura nel 1977.

Categoria: BiblioPoesia
domenica, 25 nov 2007 Ore. 17.56
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