L'oro delle Tigridi Jorge Luis Borges, East Lansing 1972
Fino all'ora del tramonto giallo
quante volte avrò guardato
la poderosa tigre del Bengala
percorrere su e giù il tragitto prefissato
dietro le grosse sbarre,
senza sospetto ch'erano il suo carcere.
Altre tigri sarebbero venute poi,
quella di Blake, di fuoco;
altri ori sarebbero venuti,
il metallo amoroso che era Zeus,
l'anelito che ogni nove notti
genera nove anelli, e questi, nove,
e non c'è fine.
Con gli anni mi hanno abbandonato
gli altri incantevoli colori
e ora mi restano soltanto
la vaga luce, l'ombra inestricabile
e l'oro dell'inizio.
O tramonti, o tigri, o splendori
dell'epica e del mito
o quell'oro più prezioso, i tuoi capelli
che le mie mani anelano.