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BiblioPoesia: Una Canzone di John Wilmot

Un osceno letterato del XVII secolo

Se io, per miracolo, posso esserti / Fedele in questo istante lungo una vita, / E' tutto ciò che il cielo può concedere.

John Wilmot, secondo conte di Rochester (nato il 1 aprile 1647 - morto il 26 luglio 1680) era uno scrittore, poeta e libertino.
Amico del re Carlo II d'Inghilterra e' stato autore di numerose opere satiriche per il teatro e poesie ritenute oscene.

Canzone (da Valentiniano)

Ninfa

Sprezzante incantatore del mio cuore vinto,

Puoi tu porovare amore, e non riconoscer pietà?

Poichè sola da te non posso separarmi,

Trova un modo gentile per lasciarmi andare;

Ché quel che con gioia ottenesti

E con gioia anche maggiore ti diedi,

Col tempo renderà te vano e bugiardo,

E me incaopace di vivere.

 

 Pastore

Fragile angelo, che vorresti lasciare un cuore desolato

Con vani pretesti, bada a non mentire.

Non cercar di nascondere con delle stravaganze il tuo disprezzo,

Tu cambiare non puoi prima ch'io muoia.

Al tedio io mai soggiacerò,

Scacciato dal suo seno sì diletto;

Non merita di vivere affatto

Chi si rassegna a vivere infelice.

 

 Coro

Che si uniscano allora, i nostri cuori infiammati,

Finchè sono in questo fuoco sacro;

Prima che tu ti dimostri falso, od io scortese,

Spireremo entrambi.

 

 Sir John Wilmot Conte di Rochester

Rochester e' nato a Ditchley, nell 'Oxfordshire, studio' al Wadham College d'Oxford. La madre di Rochester fu una partigiana dei parlamentari nel corso della prima rivoluzione inglese., incline ad un certo puritanesimo. Suo padre, Henry Wilmot, d'origine anglo-irlandese e notoriamente alcolizzato, fu reso conte de Rochester nel 1652 in ricompensa ai servizi militari compiuti per Carlo II. Henry Wilmot mori' nel 1658, due anni prima della restaurazione inlgese.

Prima di effettuare il suo Grande giro dell'Europa come tutti gli aristocratici britannici, Rochester divenne un personaggio schivo alle leggi del parlamento inglese ed un protettore delle arti. Sposo' un'ereditiera chiamata Elizabeth Malet, ma poi ebbe varie storie con prostitute e con l'attrice Elizabeth Barry. Prima di morire per sifilide, il Conte in punto di morte si riconcilio' con la religione.

Rochester ha avuto anche degli ammiratori prestigiosi.
Daniel Defoe, lo cita sovente e in abbondanza.
Voltaire apprezzo' le satire del conte perche' le trovo' colme di «énègie et de feu » (piene di energia e fuoco)e ne tradusse qualche estratto in francese per «montrer l'imagination brillante dont seule sa seigneurie pouvait s'enorgueillir».
Goethe cito' Rochester, in inglese nei suoi testi, William Hazlitt stimo' che «ses vers coupent et scintillent comme du diamant»: i suoi versi erano cupi e scintillanti come diamanti, e che «son mépris pour tout ce que les autres respectent tient du sublime», e che il disprezzo per tutto ciò che gli altri rispettano ha del sublime.

Il film

The Libertine (2005): Il talento indiscusso di Johnny Depp si riversa nell’atto di ridare vita alle avventure sensuali, irriverenti e commoventi di John Wilmot, secondo Conte di Rochester, poeta scellerato e di talento che condusse la sua breve e scapestrata esistenza comportandosi come una rockstar della Restaurazione.

Recensione del film http://www.terranauta.it/recensione_det.php?id=1822

Categoria: BiblioPoesia
domenica, 30 set 2007 Ore. 15.32
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