CAPITOLO III
Col passare dei mesi percepivo che il prof. Lorenzo Biagi sgradiva la mia presenza sul posto di lavoro e iniziai a confidare i miei problemi a diverse persone, come all’amico, nonché avvocato del foro di Napoli, Agostino La Rana. In seguito, il 17 maggio 2004, il prof. Biagi mi convocò nel suo ufficio per dirmi che <<un dipendente de “La Vita del Popolo” gli aveva riferito che io andavo in giro a sparlare di lui>>, ma alla mia legittima richiesta di convocare subito il dipendente in questione per un confronto, rispose negativamente lasciandomi assolutamente perplesso. A questo punto ero determinato a restare in azienda, e di questa mia decisione me ne convinsi ancora di più la mattina del 7 luglio 2004. [...] Quel giorno, appena uscito dall’ufficio di Biagi, erano circa le ore 9.00, ero visibilmente scosso per come Biagi mi aveva trattato e per ciò che mi aveva detto. Ne parlai con i colleghi e una persona della redazione, senza fare tanti giri di parole, guardandomi diritto negli occhi mi disse: <<Questo è mobbing! Carlo devi chiamare subito don Corrado Pizziolo e chiedergli di essere ricevuto questa mattina stessa>>. [...]