Ringrazio quanti intervengono in questo blog e spesso mi esprimono solidarietà. Colgo l'occasione per ribadire che se ho dato mandato ad un avvocato di avviare una vertenza legale nei confronti del ex mio datore di lavoro (conclusasi con una conciliazione davanti a un giudice del lavoro del Tribunale di Treviso), ciò non significa che io metta in discussione la Chiesa come istituzione. Un conto è il mio ex datore, anche se questi è un prete, altro è la Chiesa come istituzione. Il mio ex datore di lavoro, ovvero mons. Corrado Pizziolo, ha commesso dei grossi sbagli nei miei confronti e io come lavoratore mi sono sentito profondamente offeso per quanto ho dovuto subire. Quanto ho subito non mi ha fatto cambiare le mie convinzioni in merito a ciò che la Chiesa annuncia, soprattutto in merito al valore della famiglia e della vita.
Ha fatto bene Olga, in questo senso, a riportare in questo blog quanto ho avuto modo di scrivere al ministro Antonio Di Pietro, e cioè che io credo nel valore della vita dal concepimento alla morte naturale e condivido pienamente le affermazioni che i Vescovi fanno in merito alla famiglia e al valore della vita.
Un'ultima cosa: i miei ex colleghi a "La vita del popolo" faranno anche fatica a capirlo - o peggio non vorranno comprenderlo - ma la battaglia legale che ho portato avanti è stata fatta anche perché venissero rispettati i diritti di tutti i lavoratori presenti a Casa Toniolo, sede del settimanale diocesano.
Grazie ancora a quanti visitano questo blog. Cordialmente, Carlo Silvano.