Tutta la violenza di sempre
Lorena Carpentieri, Circolo Rispoli
Si può scrivere un libro semplice, per spiegare le cose difficili?
Il libro "Tutta la violenza di un secolo" è semplice, non facile: non lo é il tema e nemmeno il suo sviluppo articolato e crescente. Eppure, sembra un ragionamento ad alta voce, o la risposta di un discente al fuoco di fila delle domande dei discepoli, in un ipotetico portico dell'Accademia ateniese.
Leggendolo, quasi tutto d'un fiato, sembra di ascoltare la voce del discente, come in una intervista tacita, a braccio, dettata al registratore.
Vengono offerti a tutti spunti "trasversali", di conoscenza e di riflessione, sia quelli scelti sia quelli dichiaratamente omessi.
La storia, mi hanno insegnato, è maestra di vita: anzi, una delle prime frasi tradotte dal latino era "historia magistra vitae est". E lo é, perché racconta la vita degli uomini, prima che dei popoli: dietro le date e le battaglie ci sono gli individui e i loro agglomerati, più o meno coesi. I loro percorsi, anche involutivi, perfino malvagi.
La storia è la materia multidisciplinare per eccellenza: la storia delle storie, l'insieme che le racchiude tutte, a ciascuna di esse rinviando per l'approfondimento desiderato. Ne fanno parte il clamore e l'oblio.
Per i giovani, i nostri ragazzi assetati di verità, capire i fili rossi della storia è acquisire consapevolezza. Una consapevolezza che vada ad unirsi al sapere. Un sapere non compartimentale come l'organizzazione scolastica forse lascia credere; né superfluo, come il mondo dell'immagine vuole sicuramente far credere.
I titoli dei capitoli possono essere altrettante domande di tutti noi, studenti e cittadini, al professor Flores, insegnante prima che scrittore. Domande ed una serie di risposte sul tema della guerra, della violenza, della cattiveria, dell' abuso e del sopruso, ovunque diffusi nel mondo.
Cambia l'intensità e l'informazione, ma nessuno è senza peccato. Nessuno può farsi grande, chiamandosene fuori. Forse è umana la violenza, "homo homini lupus" come è umano ogni confine dell'uomo.
Ma il limite ha il dovere di esser conosciuto, per essere superato. Così superare la violenza è un dovere di ognuno, come quello di cercare altre soluzioni. Affiancare alla guerra, ove inevitabile se è di difesa, altri strumenti per vivere e sopravvivere nelle avversità.
Il concetto di nemico è attuale in ogni epoca: ciascuna epoca ne ha, come ripete una canzone di qualche anno fa :"il mio nemico non ha divisa" se non quella della paura o del potere, o, peggio ancora, di ambedue.
Ma questo ci porterebbe ad un sottotitolo, "tutto il male di sempre".
Marcello Flores
Tutta la violenza di un secolo
Milano, Feltrinelli, 2005
pp. 208 - € 13