La scuola della disillusioneSergio Worms, Circolo Rispoli
Il romanzo è costituito dall’intrecciarsi di tre percorsi differenti: quello del protagonista, del nonno e della sorella. Ed ognuno di questi componenti è raffigurato con tre toni diversi: quello incerto del primo (la scuola, i primi amori, l’incertezza sull’avvenire), la saggezza del secondo (che dà luogo anche all’elemento nostalgico di lontani ricordi felici), la risolutezza del terzo (l’allontanarsi, l’impegno politico).
E’ però lo schizzato ed irredimibile Franz ad infondere vitalità al romanzo, è l’unico artisticamente compiuto ed in grado di imprimere un ritmo vorticoso e delirante ad una narrazione che altrimenti sarebbe adagiata su toni intimistici.
Tra le componenti della società che compaiono solo la scuola è descritta ed analizzata fino alla sua demolizione mentre ad esempio il futuro mondo del lavoro è visto dai ragazzi protagonisti solo attraverso gli occhi del disagio sociale e di un generico rifiuto.
Culicchia raggiunge i suoi risultati migliori quando si immerge risolutamente in una visione surreale e grottesca del mondo dei giovani protagonisti, è invece meno convincente quando i suoi personaggi manifestano in modo chiaro e motivato le loro idee. Il vero brigatista è il nazi-punk Franz che apporta con se una carica di disadattamento distruttivo a cui nessuna società potrebbe sopravvivere.