LA RELIGIONE DEL MIO TEMPO
(1457-1957-2007)
Oratorio laico da Pier Paolo Pasolini con dedica a Piero della Francesca
Percorso aperto e itinerante in tre tappe, sulle tracce dell’omonimo poema di Pasolini.
A cura di Gianluca Bottoni.
Voci di Gianluca Bottoni e Alessia Olivetti
sospese nelle immagini di Simeone Ricci
Coordinamento artistico del progetto Claudia Rocco
Brani tratti da “La religione del mio tempo”- “La divina mimesis”- “Lettere luterane”-“Petrolio”, preceduti da un prologo e con un intermezzo scritti dalla compagnia.
In collaborazione con il Play Arezzo Art Festival, Festival Pasolini di Soriano nel Cimino
Comune di Roma- Municipio VI –Compagnia G.B.Studio
Terza tappa: Roma, Mausoleo di Sant'Elena- 22-23 settembre
In questo momento scenico, che segue due precedenti tappe del percorso pasoliniano sotto descritto, si è cercata un’ambientazione coincidente con la visione da parte del poeta-viaggiatore de “La religione del mio tempo” (testo base di questo ciclo di spettacoli), del film rosselliniano “Roma città aperta” in un quartiere che sembra avere una tendenza quasi naturale nel trasformarsi in scenario cinematografico:
“Quasi emblema, in noi l’urlo della Magnani/sotto le ciocche disordinatamente assolute,/rinnova nelle disperate panoramiche,/e nelle occhiate vive e mute/si addensa il senso della tragedia. E’ lì che si dissolve e mutila/il presente, e assorda il canto degli aedi”, scrive Pasolini, sottolineando anche un canone di bellezza vivo e reale.
Sullo sfondo delle proiezioni di immagini, netto confronto di “forme”, mutuate dal metodo di insegnamento di Roberto Longhi “ a diapositive”, è prevista la lettura drammatizzata dei versi di Pasolini attinenti, proprio in uno dei luoghi che evocano sia il film sia il ciclo di affreschi scelto come simbolo di questa confessione/esposizione,quella “Vera Croce”di Piero della Francesca, in cui agisce S. Elena ,la madre di Costantino, sepolta pare proprio al terzo chilometro della Casilina, ai “due allori”.
Le riflessioni in un’atmosfera visionaria di Torpignattara, mutuata da Petrolio, coincidono con l’ultimo amaro Pasolini, in relazione al consumismo, all’ideale estetico del corpo, alla borghesizzazione, ai giovani, al sesso.
Lo spettacolo si effettuerà a settembre il 22-23 ore 21,30, ingresso libero,Via Casilina 641, come chiusura del percorso iniziato ad Arezzo e, in questa occasione, si presenterà l’intero iter creato sul poema, mettendo in scena anche i due precedenti episodi.
Gianluca Bottoni
L’interesse per l’arte e la pittura rinverdito dalle grandi mostre della capitale
ha portato ultimamente il regista Gianluca Bottoni,dopo una frequentazione pluriennale con Rodari e Caproni,
ad occuparsi del binomio tra arte e disagio mentale sperimentando un format che l’ha visto
allestire dei “bioplay” sui diari di pittori famosi in collaborazione con il gruppo di Psichiatria Democratica: grande interesse di pubblico hanno raccolto in proposito “I Diari di Munch”, replicato all’Eliseo e al Teatro Argentina per un
pubblico di tutte le età.
L’esperienza è proseguita con Ettore Majorana in collaborazione con studiosi e addetti ai lavori,
aprendo un capitolo su teatro e scienza che ha visto momenti spettacolari in teatri e scuole e una conclusione ,per il centenario della nascita del grande fisico siciliano all’Auditorium Parco della Musica.
Durante la presente stagione le tematiche affrontate sono state: l’anniversario del grande poeta persiano Rumi.,
con una serata di spettacolo all’Auditorium Parco della Musica e quella di una psicologia dell’emergenza,legata agli incidenti stradali,con lo spettacolo “Il vetro e l’anima” tratto da una racconto di Pino Roveredo.
Pasolini rappresenta un ritorno,dopo aver frequentato anni addietro Ragazzi di Vita e Il padre Selvaggio.
“..ecco.... la Casilina,
su cui tristemente si aprono
le porte della città di Rossellini...
ecco l'epico paesaggio neorealista,
coi fili del telegrafo, i selciati, i pini,
i muretti scrostati, la mistica
folla perduta nel daffare quotidiano
le tetre forme della dominazione nazista...
Quasi emblema, ormai, l'urlo della Magnani,
sotto le ciocche disordinatamente assolute,
risuona nelle disperate panoramiche,
e nelle sue occhiate vive e mute
si addensa il senso della tragedia.
E' lì che si dissolve e si mutila
il presente, e assorda il canto degli aedi”
(da P.P.Pasolini, LA RELIGIONE DEL MIO TEMPO )
Mausoleo di Sant'Elena
22-23 settembre ore 21.30 - ingresso libero
Via Casilina 641
Infotel 06 69606333