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BiblioCinema: da Amelio a Bellocchio

Nuova settimana pienissima alla Casa del Cinema
E' l'ultimo film di Gianni Amelio, La stella che non c'è, ad aprire la settimana. Per il ciclo "Scrivere un film", lo sceneggiatore Umberto Contarello, "intervistato" dal collega Francesco Piccolo, racconterà la sua esperienza.  
Martedì sarà la volta dell'ottavo appuntamento di Italia Doc, a cura di Maurizio Di Rienzo, alle prese con "esperienze ai confini della realtà". O quasi. I documentari questa volta parleranno della telestreet e le sue origini e di una comunità sarda molto atipica
Mercoledì sarà la volta del dvd della settimana. Con un monumento del cinema rimasterizzato e restaurato: RASHOMON di Akira Kurosawa. E non mancheranno gli extra...
Infine giovedì torna Marco Bellocchio alla Casa del Cinema. Questa volta per il ciclo curato da Serafino Murri, "Per una mappa del cinema sommerso" presenterà uno dei suoi film più belli e trascurati, NEL NOME DEL PADRE.
Buona settimana, quindi. 
Boris Sollazzo

Scrivere un film
La stella che non c'è
 

Terzo appuntamento per un nuovo ciclo alla Casa del Cinema, dedicato alla scrittura per cinema e tv. Incontri con gli sceneggiatori dei maggiori successi di critica e pubblico di questi ultimi anni ci racconteranno del difficile e affascinante lavoro di chi costruisce un film e le sue immagini con le parole. Un'ottica diversa che coinvolgerà grande e piccolo schermo. (Per il programma completo http://www.casadelcinema.it/canale.asp?id=314)
Dopo il grande successo di Romanzo Criminale e Notte prima degli esami, è la volta dell'ultimo film di Gianni Amelio, LA STELLA CHE NON C'E', presentato nell'ultima edizione del Festival di Venezia. Un film che oltrepassa molti confini, non solo geografici, una storia atipica ispirata a un'opera letteraria di successo. Un lavoro complesso di scrittura che verrà spiegato e raccontato dallo sceneggiatore Umberto Contarello, "intervistato" da Francesco Piccolo. 

LUNEDI 2 APRILE
SALA DELUXE ore 15.00

Scrivere il cinema
(e la TV) a cura della SACT (Scrittori Associati di Cinema e Televisione)
LA STELLA CHE NON C’E’
Regia di Gianni Amelio - Italia, 2006, 104’
Segue incontro con lo sceneggiatore
Umberto Contarello
conduce Francesco Piccolo

Italia Doc
Ai confini della realtà...

Italia Doc, al terzultimo appuntamento di questa seconda edizione, scova, grazie al curatore Maurizio Di Rienzo, altre due perle. Microcosmi particolarissimi, dalla telestreet (Libertà) alla Sardegna profonda e maschile (Furria Droxus), un filo rosso lega due esperienze tanto diverse quanto vicine. Una telestreet del Sud che anticipa quella nazionale bolognese, una comunità arcaica e moderna in un'isola bellissima e contraddittoria come la Sardegna. Da vedere per ampliare le proprie vedute, per scoprire qualcosa di diverso, inaspettato, curioso. Come sempre.

MARTEDI 3 APRILE
SALA DELUXE ore 15.00

ItaliaDoc – Ai confini della realtà
a cura di Maurizio Di Rienzo

LIBERTÀ
di Nina Mair e Robert Jahn (2006, 65’)
Antonio Ciano è conosciuto a Gaeta come personaggio scomodo. Meridionalista sfegatato, un passato da comunista, lotta da anni per il riconoscimento ufficiale dei torti subiti dal Sud Italia durante il Risorgimento. Per promuovere la sua causa accetta di aprire una televisione pirata. Sei mesi dopo la prima messa in onda di TeleMonteOrlando, a Bologna viene data vita ad una rete nazionale di televisioni di strada chiamata telestreet.

FURRIA DROXUS
di Michele Mossa e Michele Trentini (2005, 40’)
Malfatano, Sardegna meridionale si trova la nota spiaggia di Tuerredda. A poche centinaia di metri da qui, si incontrano i primi furriadroxus, tipiche case sparse locali, abitate da una comunità soli uomini, scapoli e anziani. Il film racconta il microcosmo di questi abitanti, quando i turisti affollano la spiaggia.
Segue incontro con gli autori 

Dvd della settimana
Il ritorno di Rashomon

Ancora una perla per il ciclo curato da Marco Spagnoli, il dvd della settimana. Dedicato all'avveniristico strumento che permette di godere e riscoprire molti capolavori del passato, che assurgono a nuova vita. Il 4 aprile, alle 16, sarà la volta del magnifico RASHOMON del compianto maestro Akira KurosawaLa versione che si vedrà mercoledì alla Casa del Cinema è infatti completamente rimasterizzata e restaurata. Si visioneranno gli extra per una fruizione completamente nuova e più approfondita di uno dei più grandi film della storia del cinema
 
MERCOLEDI 4 APRILE
SALA DELUXE ore 16.00

DVD della settimana
a cura di Marco Spagnoli
DOLMEN HOME VIDEO
presenta
RASHOMON
di Akira Kurosawa
Giappone, 1950, 88’
Edizione completamente restaurata e rimasterizzata  per la prima volta in dvd
Presentazione degli extra

Per sottrarsi alla pioggia, tre persone si rifugiano sotto il portale del tempio di Rasho-Mon: un prete buddista, un taglialegna e un servo. I primi due sono turbati per un fatto avvenuto pochi giorni avanti. Un samurai è stato ucciso nel bosco: i sospetti dell'autorità si concentrano sul brigante Tagiomaru, che arrestato afferma d'aver violentato Mesago, moglie del samurai, e di essersi poi battuto a duello col marito. Ma viene smentito da Mesago, la quale afferma che, dopo la violenza, aveva essa stessa ucciso il marito per non sopportare il suo disprezzo. Per appurare la verità, i giudici fanno evocare lo spirito del samurai. Questi afferma che Mesago, dopo essere stata posseduta, ha invitato il brigante ad assassinare suo marito. Tagiomaru si è rifiutato; ma il samurai, non potendo sopportare l'obbrobrio s'è ucciso. Tutti mentono, si domanda, desolato, il prete buddista. Si ode dal tempio il pianto d'un bimbo, abbandonato: il taglialegna, che ha già sei figlioli, lo raccoglie per allevarlo coi suoi.
- LEONE D'ORO PER IL MIGLIOR FILM ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA.
- OSCAR PER MIGLIOR FILM STRANIERO (1951). 

Cinema sommerso
Torna Marco Bellocchio alla Casa del Cinema

Non poteva mancare, nel ciclo "Per una mappa del cinema sommerso", a cura di Serafino Murri, NEL NOME DEL PADRE. Tra i film più feroci e geniali di Marco Bellocchio, un universo chiuso in un collegio-carcere-manicomio, simbolo di un momento di oscurità e repressione, di una cultura dominante e malata. Un film imperdibile che viene ripescato in una mappa che ha permesso finora (e lo fara ancora con un ciclo in onore di Ciprì e Maresco) di ripercorrere piccoli grandi capolavori dimenticati di maestri del cinema. Alla fine della proiezione, poi, Marco Bellocchio racconterà l'esperienza unica di un film come questo
 
GIOVEDI 5 APRILE
SALA DELUXE ore 16.00
er una mappa del cinema sommerso – Sconsacrati
a cura di Serafino Murri
NEL NOME DEL PADRE
di Marco Bellocchio
Italia, 1971, 109’
Segue incontro con il regista

La fragorosa sequenza di un canto penitenziale e le immagini d'ambiente collocano la vicenda in un collegio di lusso, anno scolastico 1958-1959. Vi è rinchiuso Angelo Transeunti per aver restituito a suo padre calci e schiaffi e pesantissimi insulti. Il personaggio resta coerente in ogni circostanza: teorizzatore del superuomo, hitleriano in sedicesimo, strumentalizza i compagni, fa espellere il vile prefetto Diotaiuti, induce un compagno a uccidere la madre isterica e seccatrice; mentre un altro si suicida, mette a soqquadro il collegio; mascherato da cane si aggira per i locali portando a spalla il cadavere di un sacerdote, il professor Matematicus; esprime il suo disprezzo per gli inservienti, un'accozzaglia di rottami della società che subiscono in collegio l'estremo sfruttamento gabellato per carità cristiana e redenzione. D'accordo con le sue teorie circa il potere che ha bisogno della paura, riesce a realizzare uno spettacolo grottesc o e blasfemo che disgusta gli insegnanti, terrorizza il gruppo dei piccoli collegiali e diverte gli altri. Sembra, e crede di essere, il dominatore, ma gli tengono testa il vicerettore, padre Corazza, sufficientemente illuminato da capire la fatiscenza dei vecchi metodi, e troppo debole per instaurarne di nuovi; Salvatore, il capo degli inservienti, che punta su rivendicazioni più modeste e concrete; in qualche modo anche il gruppo dei collegiali, nevrotici, ipocriti, viziosi, velleitari, già rassegnati a non contar mai nulla. Immagini e voci dei funerali di Pio XII si inseriscono più volte quale annotazione storica, e, si pretende, emblematica di un'epoca non seppellita, oscurantista e repressiva. Le ultime immagini mostrano Transeunti in fuga su una lussuosa automobile, ridotto a catechizzare Tino, il pazzo convinto di essere in comunicazione coi marziani.  

Casa del Cinema
largo Marcello Mastroianni, 1 - Roma

Link http://www.casadelcinema.it

Categoria: BiblioCinema
domenica, 01 apr 2007 Ore. 15.29
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