Hot Fuzz e la bolla dei Blog
di Livia Bidoli
La bolla dei blog è finalmente scoppiata. Con blog creati da aziende e monitorati oltre che redatti dagli stessi impiegati (o almeno così cercano di farci credere), si sta avviando la prima ondata promozionale verso gli utenti comuni, ormai padroni dell’informazione e della comunicazione quanto gli esperti. Come hanno già recepito gli ospiti della trasmissione dedicata al fenomeno su RAI Radio 3 di martedì 17 alle 10 (sempre di mattina queste trasmissioni, chissà chi le ascolta), i bloggers sono una materia di studio per accademici ma soprattutto per le aziende la cui fortuna dipende da quanto e come viene veicolata la comunicazione di un certo prodotto.
I prodotti per antonomasia che interessano queste aziende sono quelli dell’intrattenimento, ecco perché ieri, giovedì 19 luglio presso la sede romana della Universal Pictures, è stata organizzata da una partner britannica Way to Blue, una proiezione, normalmente riservata alla stampa, per i bloggers ed i partecipanti ai forum
Il film è Hot Fuzz, in uscita il 24 agosto sul territorio nazionale, divertente e grottesca commedia su come una piccola cittadina, Stanford, venga ripulita grazie all’intervento di un agente di città, certo Nick Angel (Simon Pegg). Frammisto di scene splatter alla Tarantino e goliardate esilaranti, la pellicola scorre con ritmo e velocità, non è un prodotto per palati fini nma la sceneggiatura del regista Edgar Wright, tiene, anche a confronto della traduzione in italiano di frasi idiomatiche di cui sfuggirebbe il senso nella lingua italica.
I bloggers che hanno partecipato, un numero congruo, sono chiamati dopo la proiezione a fornire un feedback, quello che noi giornalisti chiamiamo avviso di pubblicazione (dell’articolo o della recensione), avvicinandosi sempre più a quel giornalismo partecipato di cui Attivissimo parla da tempo nel suo sito http://www.apogeonline.com/.
A questa seguiranno altre popriezioni ed altre inziative sicuramente e forse qualcuno si accorgerà che i metodi di sfruttamento economico della Rete non possono certo essere quelli del analogico e che, prima di tutto, deve imprescindibile la libera e gratuita circolazione delle idee e della cultura. Altrimenti avremo un’altra bolla, nel senso di fallimento, della new ora present, economy.
I pilastri della Rete sono e rimarranno gli stessi adottati per l’editoria da Creative Commons e che, se ora a volte illegalmente, valgono per la circolazione di qualsiasi merce culturale, e che saranno sicuramente altre, al vertice, le forme di introito sia per aziende sia per i professionisti della cultura. E questo ce l'ha insegnato Wikipedia, nata intorno al 1998, un'encicolpedia scritta daghli utenti con più o meno lo stesso indice di affidabilità dell'enciclopedia Britannica.
Link ufficiale al film
http://www.hotfuzz.com/