PARIGI—Il 29 agosto 2003 Janus Friis, giovane danese amante di arti marziali, paracadutismo e nuotate invernali nel Mare del Nord, offrì ai navigatori la prima versione beta (sperimentale) di Skype, un software per telefonare via Internet. Oggi, due anni dopo, 51 milioni di persone nel mondo usano quel programma per telefonare gratuitamente (da computer a computer) o quasi (da computer a telefono fisso o telefonino, 0,017 euro al minuto).
Lo straordinario successo del software terrorizza le compagnie telefoniche, costrette a ricordare che con Skype non si possono chiamare polizia e ambulanze. E obbliga i giganti di Internet (come Google, che ha appena lanciato Google Talk) a lanciarsi nel promettente mercato della «voce su Internet». Janus, come l’altro fondatore Niklas Zennström, non si lascia spaventare: «Ci sono già 110 società nostre concorrenti, eppure rappresentiamo il 70 per cento del mercato. Il prossimo passo sarà telefonare evitando il computer, con Skype Everywhere. La nuova rivoluzione».
Il 29enne Janus ha cominciato la sua carriera al call center di CyberCity, uno dei primi fornitori di accesso Internet in Danimarca. Poi è passato all’operatore telefonico Tele2, dove ha conosciuto Niklas, di 10 anni più grande. Insieme hanno deciso di lasciare il posto e mettersi in proprio fondando Kazaa, la società per lo scambio di file peer-to-peer (P2P, da utente a utente) che dopo Napster ha messo in crisi il mercato musicale (e cinematografico) mondiale. Inseguiti dalla reazione delle grandi aziende tradizionali e dalle sentenze sfavorevoli, Janus e Niklas decisero due anni fa di trasferire l’idea del P2P—i dati viaggiano in orizzontale sui computer degli utenti, e non in verticale grazie a grossi server centrali — alle telefonate. Oggi, in ogni istante, ci sono tre milioni di persone che stanno usando contemporaneamente Skype nel mondo.
«È tempo di uscire dai computer e portare Skype ovunque — ha detto ieri Janus al quotidiano economico francese La Tribune —. Andremo alla conquista di altri terminali, come il telefonino e i palmari». Con i cellulari a banda larga di prossima generazione, sarà possibile parlare via Internet anche da cellulare a cellulare, con un radicale abbattimento di costi. Oggi telefonare tramite due computer online è completamente gratuito. E grazie all’applicazione SkypeOut, è già possibile chiamare dal computer un cellulare o un telefono fisso a costi irrisori: in una telefonata a New York, la voce compie quasi tutto il tragitto via Internet e viene convertita in analogico solo nell’ultimo breve tragitto verso l’apparecchio del destinatario.
Gli slogan chiave di Skype sono «Il mondo intero può parlare gratis» e «Il telefono online che funziona ». In effetti, già alla fine degli anni Novanta il telefono via Internet era sembrato la nuova frontiera: solo che i sistemi erano molto macchinosi e parlare era forse gratis, ma molto frustrante. Skype ha compiuto il salto di qualità, anche se si avverte un lieve ritardo (da mezzo secondo a 3 secondi) nell’arrivo delle parole, e quindi è difficile intervenire con tempismo nella conversazione. Dopo la falla scoperta nel novembre scorso, adesso la riservatezza (e l’impenetrabiità dei computer) sembra sicura. Tanto da preoccupare l’Fbi: anche i terroristi potrebbero avere scoperto i vantaggi delle telefonate online.