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PRE.MIO Biblioteche di Roma. Il premio dei lettori
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Pre.mio Biblioteche: Un giorno lungo un fiume

 

Pre.mio Biblioteche: Un giorno lungo un fiume
di Livia Bidoli e Lorena Carpentieri

Incontro con Melania Mazzucco
Pre.mio Biblioteche sezione narrativa
Un giorno perfetto
Venerdì 17 novembre 2006 Biblioteca Sarti

Marina Zancan, docente all’Università di Roma III di Letteratura Italiana, che ha proposto il libro per la rosa dei libri del Pre.mio Biblioteche riassume lo schema del romanzo, che si svolge durante una giornata e si divide in quattro parti. Vi è l’indicazione delle ore come sistema di passaggio da un capitolo all’altro. Dopo il suo romanzo “Vita”, epopea familiare dilatata nel tempo, Melania Mazzucco ha accorciato le maglie del tempo in un giorno, estendendo invece il racconto.   

Topos presente in altri libri quello della storia di una giornata, dai grandi del monologo interiore come Joyce e Woolf ai narratori dei nostri giorni, è un tempo perfetto per il cinema, ed infatti i diritti sono già stati acquisiti. La cornice si compone del prologo, l’arrivo della polizia in Via Carlo Alberto 17 (accenno alla collocazione in Roma), l’attesa. Chiude l’epilogo, tragico, in qualche modo preannunciato con l’apertura forzata della porta dell’appartamento dei Buonocore.

Il quadro investigativo del romanzo inizia immediatamente con piccoli dettagli che fanno capire che un’evoluzione delle situazioni presentate fornirà al lettore la chiave d’intepretazione del romanzo. Flashback continui ci conducono attraverso un tempo però lineare che esplicita in maniera compiuta il tempo filmico delle scene. Il romanzo dura in tutto due ore, il tempo fisico in cui si svolgono i fatti (il tempo scenico), e veine ubicato a Roma, vicino Via Merulana. Proprio dove a breve distanza di tempo sono accaduti realmente dei fatti simili a quelli descritti nel romanzo. Roma è stata raccontata come spazio amato e come spazio immaginario che il lettore possa riconoscere attraverso le descrizioni che ne fa il narratore.

Ma chi è il narratore? Ascoltiamo cosa ne dice Lorena Carpentieri:
Se il narratore si fa personaggio, il giovane professore che vuole lasciare la scuola e scrivere un libro può essere l’autrice che, non a caso, scrive questo ed altri romanzi. E gli mette in bocca, parole, secondo me, più autobiografiche delle altre certamente presenti in qualche modo in ogni personaggio. Sono tutti, suoi figli. ANZI, IL VERO FIGLIO E’ IL ROMANZO.”

Ecco la chiave, e continua:
Se il personaggio si fa narratore, l’agente che accompagna Valentina nell’ambulanza mi sembra il vero testimone, quindi lo scrittore, da un lato, CHE FA VEDERE, e il lettore, dall’altro, CHE VEDE. Ho detto “vedere” E NON “parla”, perché più che una voce, mi è sembrata come una telecamera nascosta.”

Ed è a questo che Melania Mazzucco risponde:
E’ proprio così: io osservo e mi frantumo in tutti i personaggi. I personaggi nascono con me, da tante storie raccontate di cui però le persone reali non si accorgono ed infatti mi raccontano tutto proprio per questo. Ogni scrittore è un vampiro delle esperienze altrui. Lo scrittore si occupa di quella sconosciuta filologia delle vita quotidiana documentandosi e ricercando per offrire a tutti quelle conoscenze autentiche racchiuse da un romanzo. Io, quando mi metto a scrivere per esempio, sono come un fungo, dimentica di notte e giorno, divento fluviale, ed in quel fiume scorre tutta la mia conoscenza”.     
          
Sito ufficiale:
http://www.ungiornoperfetto.it/

 
giovedì, 23 nov 2006 Ore. 11.34

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