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PRE.MIO Biblioteche di Roma. Il premio dei lettori
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La serata del Pre.mio Biblioteche di Roma



La serata del Pre.mio Biblioteche di Roma
Un lettore commenta la serata
di Giorgio Grasso - Circolo Rugantino

Nulla da dire sui libri vincitori del Premio delle Biblioteche 2006: personalmente avevo votato per altri due, ma la maggioranza ha deciso così, dunque tutto bene. Anche se avrei gradito sapere (e forse non sono il solo) quanti voti hanno preso rispettivamente i vincitori e gli altri
Quello che segue è un breve resoconto della cerimonia di premiazione cui ho partecipato giovedì 7 dicembre, assolutamente soggettivo e personale, perciò assolutamente criticabile e opinabile.

La premiazione si è svolta quest’anno al Palazzo dei Congressi durante la manifestazione Più libri più liberi e la passeggiata tra gli stand prima della premiazione è stata di gran lunga la cosa più piacevole della serata. Iniziata con puntuale ritardo verso le 19.25, la cerimonia è stata presentata da una giovane signorina di cui ho saputo il nome alla fine visto che non ha ritenuto opportuno presentarsi. Ma sicuramente è una mia colpa non conoscere la Saluzzi Paola, dunque a posto così.

Dopo una breve introduzione entusiasta e commossa di Paola Gaglianone, la prima mezz’ora è stata dedicata alla celebrazione del premio Nobel Wole Soyinka, vincitore della sezione internazionale del Premio, il cui nome è stato ovviamente storpiato dalla presentatrice. Soyinka, accompagnato da un’interprete (Bruna Cammarano, n.d.r.), ha risposto ad alcune domande sul suo impegno civile per la libertà del suo Paese, la Nigeria e sull’importanza della letteratura come strumento di lotta. Poi un lettore professionista ha letto alcune pagine della raccolta di saggi Clima di paura, il libro vincitore della sezione internazionale del Pre.mio Biblioteche di Roma. Gli altri due autori africani e i rispettivi libri non sono stati nemmeno nominati, ma d’altra parte non hanno vinto nessun Nobel e chissà se chi ha votato Soyinka li aveva letti. Fra l’altro mi piacebbe sapere come si possono confrontare due libri di narrativa (gli esclusi) con una raccolta di saggi.

A questo punto eravamo tutti in attesa che la parola passasse finalmente agli scrittori nostrani, ma prima ci siamo dovuti sorbire, senza aver fatto nulla di male, dieci minuti abbondanti di canzoni dal vivo da parte di Raffaella Misiti, voce solista degli Acustimantico, accompagnata da una musicista (forse agli inizi) di chitarra. Per carità, bella voce, ma francamente non se ne sentiva la mancanza.

Finalmente, erano ormai le otto passate, i cinque scrittori finalisti (Tagliapietra era malato) sono stati fatti salire sul palco e messi a sedere in fila su comode poltroncine rosse. Anche la Saluzzi Paola si è messa seduta accanto a loro, li ha dotati di microfono e ha voluto conoscere la loro opinione su questo premio. Unanime, e non poteva essere altrimenti, è stato l’apprezzamento, soprattutto per gli incontri con i lettori, che hanno stimolato nei nostri scrittori un vero e proprio piacere intellettuale, perché ogni lettore ha un modo diverso di leggere lo stesso libro, perché è interessante confrontarsi con chi ha veramente letto il libro e altre banalità varie, tutte sottolineate con entusiasmo dalla presentatrice, chiaramente una lettrice di prima categoria. In particolare almeno due autori, ma forse sono stati tre, hanno sottolineato il loro apprezzamento per i lettori delle carceri, anzi gli incontri organizzati in questi luoghi sono stati gli unici nominati, e spero che questo fatto venga riferito ai lettori del circolo di Rebibbia, perché non credo fossero presenti.

E ora veniamo alla più grossa delusione della serata, almeno per il sottoscritto. Ogni scrittore ha introdotto con due parole il brano del suo libro che sarebbe stato letto, ma, contrariamente agli anni passati, non è stato lui a leggerlo, bensì il succitato lettore professionista. Che ha letto delle fotocopie dei brani (orrore!), mentre in passato ogni autore apriva e sfogliava una copia frusciante del proprio libro. Ha letto con interpretazione personale, non priva di strafalcioni, mentre era così bello vedere come l’autore leggeva le proprie parole scritte. E a nessuno degli scrittori è stata data la possibilità di parlare cinque minuti della propria opera, come invece era stato fatto negli anni scorsi, in cui fra l’altro a condurre brevi interviste erano stati Paola Gaglianone e Gianfranco De Turris, che avevano evidentemente un altro spessore culturale. Né sono stati nominati gli altri sei scrittori, tre per categoria, esclusi dalla selezione finale (e non dai lettori, visto che la prima selezione la fanno solo i rappresentanti dei circoli, non in tutti i Circoli, n.d.r.).

Infine, ciliegina sulla torta, dello scrittore assente per malattia, Tagliapietra, ci si stava dimenticando di leggere il brano, ma era probabilmente un modo per guadagnare tempo. E, quando alcune persone della platea lo hanno richiesto, la Saluzzi Paola, con una battuta che resterà negli annali del Premio, ha detto che i lettori delle biblioteche sono proprio dei rottweiler, e lo ha anche ripetuto tutta giuliva, casomai a qualcuno fosse sfuggito l’apprezzamento. E si è provveduto a leggere dalle solite fotocopie l’introduzione del libro La forza del pudore.

Mentre tutti aspettavamo la premiazione cantante e strimpellatrice sono, ahinoi, risalite sul palco, per un’altra breve esibizione. Poi, ed erano le nove passate, è stato premiato Soyinka, che, evidentemente stanco di un’ora di chiacchere e di letture incomprensibili perché in italiano, si è limitato ad un sobrio Thank you. Di seguito tutti gli scrittori hanno ricevuto una pergamena in plexigas (perché allora non una pergamena vera?). Infine, dopo aver ribadito che hanno comunque vinto tutti e sei, che tutti sono stati scelti e sono perciò meritevoli, Paola Gaglianone ha nominato i due vincitori: Benedetta Craveri per la saggistica e Carmine Abate per la narrativa. Naturalmente nemmeno un minuto è stato loro concesso per dire qualcosa, perché l’ultima parola, anzi direi l’ultimo gorgheggio, con la folla che abbandonava la platea e già sciamava verso il buffet, è stato ad appannaggio della solita cantante.
martedì, 12 dic 2006 Ore. 13.28

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