Combattere il diabete
Nel mondo sono 16 milioni, secondo le stime più recenti, le persone che
soffrono di abnormi fluttuazioni dei livelli di glucosio nel sangue
dovute alla mancata produzione di insulina da parte del pancreas,
spesso causa di serie complicazioni mediche che possono condurre anche
alla morte.
Per coloro che sono affetti da diabete di tipo I potrebbe presto essere utile uno strumento in corso di realizzazione all'Università del Delaware.
Si tratta di una pompa di insulina impiantabile in grado di tenere
sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue, presentata il 6
giugno a Boston nel corso di un convegno promosso dall'Association for the Advancement of Medical Instrumentation.
Secondo Francis J. Doyle III e il suo collaboratore Robert S. Parker,
gli algoritmi matematici da loro sviluppati per controllare il livello
di glucosio sono sufficientemente semplici da poter stare su un chip,
il che li rende installabili su una pompa impiantata per via
chirurgica. Questi algoritmi, accoppiati con i sensori per l'insulina
attualmente in via di sviluppo presso numerosi centri di ricerca in
tutto il mondo, potrebbero migliorare sensibilmente le pompe
attualmente in fase di test.
«Lo scopo - ha affermato Doyle - è assicurare ai diabetici la
possibilità di uno stile di vita sano, senza che debbano essere legati
alle periodiche iniezioni di insulina.»
Finanziato dalla Roche Diagnostics e dalla National Science Foundation,
il progetto dell'Università del Delaware è affiancato da almeno
un'altra decina di programmi di ricerca volti a realizzare sistemi in
grado di imitare le normali funzioni pancreatiche mediante pompe di
insulina impiantabili. Sono diversi i laboratori sia industriali sia
accademici che hanno presentato nuovi sensori per il glucosio e
dispositivi per il rilascio del glucosio. Si può dire che sono in vista pompe «intelligenti» per il controllo del
glucosio nel sangue? Per il momento, i progetti di pompe impiantabili
prospettati prevedono il rilascio continuo di piccole dosi di glucosio,
ma è necessario che siano realizzati dispositivi di misura dei valori
di glucosio molto più sensibili di quelli disponibili.
Un controllo
preciso di questi valori è fondamentale perché concentrazioni di
zuccheri superiori ai normali livelli di 70/120 milligrammi di glucosio
per decilitro di sangue possono provocare danni al fegato, cecità e
altri disturbi meno gravi. «Così - ha commentato ancora Doyle - stiamo cercando di sviluppare un “cervello” migliore per le prossime pompe di insulina.»
Fonte: www.lescienze.it
venerdì, 05 mag 2006 Ore. 13.19
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