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Itala Vivan: presentazione del Premio internazionale dedicato all’Africa

               

28.06.06
Itala Vivan: presentazione del Premio internazionale dedicato all’Africa

Excursus sulla cultura africana

Itala Vivan, esperta e studiosa da oltre trent’anni della cultura africana, è intervenuta alla serata delle semifinali per presentare sia la cultura e la letteratura africana, sia gli autori proposti per la prima edizione del Premio Biblioteche sezione Internazionale.

L’Africa sostanzialmente si divide in area bianca o mediterranea e area nera ovvero subsahariana, ovvero quegli stati ubicati sotto il deserto Sahara. Dell’Africa nera o subsahariana fanno parte i tre scrittori scelti per la sezione Internazionale del Premio, ovvero Wole, Belala e Mda.

L’Africa nera è stata purtroppo resa celebre da una grande tragedia che ha coinvolto la maggioranza degli stati europei nel ruolo di colonizzatori: la schiavitù. La tratta degli schiavi attesta le sue origini nel ‘500 e gli ultimi scampoli di questa compravendita di uomini si hanno a fine ‘800, l’ultimo di questi casi in Brasile nel 1888. Nello stesso periodo si svolge la Conferenza di Berlino per spartizione dell’Africa, chiamata “heart of darkness” come serbatoio cui attingere per lo sfruttamento delle materie prime, tuttora favorito dal sistema globale e dalle multinazionali.

La colonizzazione e l’evangelizzazione dell’Africa, soprattutto da parte della chiesa riformata, tranne che per l’Angola ed il Mozambico, hanno costituito il primo fenomeno di alfabetizzazione. L’uso del libro per comunicare il testo sacro della Bibbia, e convertire in seguito le popolazioni, ha costituito le basi per l’insegnamento della lettura e della scrittura.

Insieme alla propagazione delle lingue ufficiali dei paesi colonizzatori, principalmente inglese e francese, secondariamente portoghese e spagnolo, le istituzioni civili hanno diffuso i loro usi e costumi sul territorio. Le lingue dei coloni hanno del tutto sostituito le lingue indigene proprio perché venivano insegnate a scuola.

I due gruppi linguistici di maggioranza, inglese e francese, hanno seguito due diverse modalità, sia a livello di amministrazione che di formazione della classe elitaria e colta. Mentre l’amministrazione inglese era indiretta però formava una classe colta in loco, quella francese era direttamente dipendente da Parigi e attirava in Francia quella parte di popolazione, Senghor ne è un esempio illustre, che studiava a livello superiore tentando di costruire una cultura di “negritudine”, come il  movimento fondato da lui proclamava.

Il peso della colonizzazione fu alto per l’Africa e la quantità infinita di guerre, da noi poco riportate dagli organi di stampa ufficiali, e gli 11 milioni di morti ufficiali soltanto durante la deportazione nelle Americhe ha fatto si che la diaspora sia entrata nel dna collettivo africano e che la cultura linguistica sia in qualche modo risorta soltanto agli inizi del 1900.

     Livia Bidoli      
lunedì, 03 lug 2006 Ore. 11.13

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