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BEYALA Calixthe "A bruciarmi è stato il sole"


BEYALA Calixthe
A bruciarmi è stato il sole


"Ateba, immobile, con le braccia incrociate e lo sguardo posato altrove, l'ascoltava o faceva finta. Camminava tutta impettita. Ada ne era fiera. A chi voleva ascoltarla, ripeteva: "Sono riuscita a programmare per lei lo stesso mio destino, quello che fu di mia madre e, prima, della madre di mia madre. La catena non si è spezzata, la catena non è mai stata spezzata". Schioccava la lingua, faceva roteare il sedere, si soffiava rumorosamente il naso e forniva dettagli piccanti sul suo progetto. Talvolta, le bocche dimenticavano se stesse e lasciavano sfuggire: 'Ada sì che è una vera donna! '".

Camerun. Calore umido, cielo ipnotico. NeIla bidonville in cui è cresciuta, abbandonata dalla madre, la protagonista cerca disperatamente il proprio posto in una società in cui la donna ha un unico diritto: stare zitta. Presa tra sentimenti contrastanti, con l'odio nel cuore e il fuoco nel ventre, la fanciulla è sicura che un giorno diventerà la più forte. Incapace di risolversi a conciliare sesso e asservimento, si rifiuta di passare la vita in ginocchio. "A bruciarmi è stato il sole" è la sua storia.

"Ateba, immobile, con le braccia incrociate e lo sguardo posato altrove, l'ascoltava o faceva finta. Camminava tutta impettita. Ada ne era fiera. A chi voleva ascoltarla, ripeteva: "Sono riuscita a programmare per lei lo stesso mio destino, quello che fu di mia madre e, prima, della madre di mia madre. La catena non si è spezzata, la catena non è mai stata spezzata". Schioccava la lingua, faceva roteare il sedere, si soffiava rumorosamente il naso e forniva dettagli piccanti sul suo progetto. Talvolta, le bocche dimenticavano se stesse e lasciavano sfuggire: 'Ada sì che è una vera donna! '".

Camerun. Calore umido, cielo ipnotico. NeIla bidonville in cui è cresciuta, abbandonata dalla madre, la protagonista cerca disperatamente il proprio posto in una società in cui la donna ha un unico diritto: stare zitta. Presa tra sentimenti contrastanti, con l'odio nel cuore e il fuoco nel ventre, la fanciulla è sicura che un giorno diventerà la più forte. Incapace di risolversi a conciliare sesso e asservimento, si rifiuta di passare la vita in ginocchio. "A bruciarmi è stato il sole" è la sua storia.

Calixthe Beyala è nata a Douala, in Camerun, sesta di una famiglia di 12 figli. Separata dalla madre a 5 anni, viene allevata da sua sorella, che le permette di andare a scuola e di sopravvivere in una bidonville della periferia di Douala dove la povertà è realtà quotidiana.

A 17 anni lascia il Camerun per la Francia. Si sposa e ottiene il diploma, poi parte per Malaga dove il marito è diplomatico. Di ritorno in Francia, si iscrive alla facoltà di Letteratura Spagnola, nel 1985 lavora come fiorista, poi come modella; nel 1987 pubblica il suo primo libro, C’est le soleil qui m’a brûlée. Da allora si dedica alla scrittura e alla difesa dei poveri del suo Paese, dove continua a vivere metà dell’anno. Una lotta umana e politica che conduce con passione, senza esitare nell’assumersene tutti i rischi. È anche co-fondatrice del Comitato Uguaglianza, che milita per una migliore visibilità delle minoranze in televisione.


BEYALA Calixthe
A bruciarmi è stato il sole
Milano, EDIZIONI EPOCHÉ, 2005, 160 p.

Bibliografia 
Come cucinarsi il marito all'africana
Gli onori perduti
Selvaggi amori 
lunedì, 22 mag 2006 Ore. 17.13

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