Periodicamente mi ritrovo senza stimoli adatti a farmi scrivere nel blog.

La questione l'ho già affrontata, ma vale la pena rifletterci ancora.

Ogni discussione, ogni riflessione, ogni idea è come un seme che ha nella capacità di genesi la sua maggior importanza.

In questo blog, ma non solo, anche in tantissime occasioni della vita reale, mi capita di "seminare" idee, consigli e pareri. Di certo non sono sempre utili o positivi, ma non vederli neppure germogliare mi scoraggia.

Devono lottare contro il sapere codificato su internet e sui libri, coi quali non c'è possibilità di competere, ma soprattutto devono lottare contro chi è molto più sicuro di me, protetto dal suo ruolo che lo certifica come esperto, mentre io, come tantissime altre persone, non sono medico, avvocato o laureato con master vari.

C'è sempre qualcuno più competente e le mie opinioni sono sì anche giuste, ma nel concreto sono impotenti contro le parole di chi è consacrato dalla società.

Mi domando allora: cosa posso effettivamente modificare nella realtà delle cose?

Ogni tanto vedo gente che uccide o si uccide nel disperato tentativo di scalfire la consuetudine, e a nulla vale neppure questo sforzo estremo.

Per restare ad un esempio più modesto, un personaggio mediatico e storico come Grillo in realtà è un fenomeno facilmente assorbito dal sistema.

Per quanto sia giusto quello che dice, nessuno lo metterà mai in condizione di decidere qualcosa.

Anche se le sue parole facessero chiudere la Telecom, sarebbe sempre qualcun altro a deciderlo e farlo concretamente, probabilmente per motivi del tutto estranei a quelli del comico, che resterebbe una scusa.

Allora penso che comincerò la ricerca della mia dimensione di intervento: cosa posso realmente cambiare? Nell'ambiente in cui vivo, nella mia famiglia, nel mio lavoro...

Mano a mano che il tempo passa l'impressione è che una serie di norme e leggi mi tolgano questa libertà, sostituendola con comodi, immarcescibili e moderni semi di plastica.