Sono indeciso.


Se il mondo crolla non devo preoccuparmi: è solo il mio punto di vista.

Lo sbaglio che non riusciamo più a commettere

Oggi parlo di semafori.

Un semaforo equivale ad una legge: una convenzione condivisa da tutti gli appartenenti ad una comunità; indispensabile per la convivenza di auto, pedoni, moto e tutti gli altri utilizzatori della strada.

Come qualsiasi legge, nessuno può fisicamente impedirci di passare col rosso (forse, un tempo, i nostri genitori nel loro ruolo educativo, ruolo che però nessuno svolge nell'educazione civica... ma questo è un altro discorso) eppure tutti siamo consci che passare col rosso è pericoloso, per noi e per gli altri, ed è sbagliato.

Ciò nonostante ognuno di noi ha più volte infranto questa regola, come tante altre leggi sociali, e per la stragrande maggioranza dei casi non è successo nulla di male.

E' facile che il semaforo sia rosso nonostante la strada sia libera, ma questo non rende l'indicazione del semaforo una legge ingiusta, è solo una occasione che ci capita per fare prima, a patto che siamo in grado di valutare la situazione e correre comunque un rischio.

Si potrebbe quasi affermare che chi non rispetta il rosso volontariamente, provoca danni risibili rispetto a chi non lo rispetta per distrazione, o perchè è ubriaco, drogato, ecc.

Continuando il parallelo con le regole sociali e le leggi, potremmo considerare maggiormente dannoso per noi e per gli altri il non rispettare le leggi per sbaglio o incapacità, piuttosto che per una scelta ragionata.

Alla luce di questo, insospettisce l'impegno e l'investimento del governo nel punire i trasgressori, indipendentemente dal danno procurato, rispetto all'educazione e alla semplificazione delle stesse leggi, che potrebbero prevenire molti problemi...

D'altronde chi sbaglia è considerato una vittima a sua volta: basti pensare a chi si mette al volante ubriaco o dtogato, ben sapendo che questo può provocare la morte di un'altra persona.

Omicidio colposo lo chiamano :-(

Comunque, tornando al nostro semaforo, che non a caso ho scelto come esempio di legge...

... viaggiando per Milano, ho notata che sempre più spesso il segnale giallo che avverte dell'imminente passaggio al rosso sta sempre più aumentando la sua presenza, in termini di secondi di accensione, cosa che spesso si abbina ad uno sfasamento tra l'indicazione del semaforo pedonale e quello per i veicoli.

In teoria la cosa potrebbe apparire sensata, vista la differente velocità di andatura, ma chi di noi non è tentato di farsi una corsa, col semaforo pedonale rosso ma affianco quello classico che dà ancora verde?

In un paio d'incroci, in cui il giallo staziona per diversi secondi, poi, con l'auto la tentazione è quella di accelerare perchè sta sì arrivando il rosso, ma si può ancora far tempo a passare; ovvero l'esatto opposto di quanto si faceva quando la segnalazione durava pochi secondi.

Questa pericolosa tendenza è purtroppo comune ad ogni regola e legge a cui siamo soggetti.

Per risolvere il problema delle trasgressioni alla legge, sia che esse siano volontarie o per sbaglio, si modifica il sistema stesso e lo si rende compatibile all'errore.

Le persone non sono in grado di arrestarsi in pochi secondi alla vista del giallo? La risposta è allungare i tempi del segnale.

Le persone non sono in grado di usare un PC o un qualunque altro apparecchio elettronico? La risposta è un sistema di gestione più facile (ma non più semplice) da usare, che fa tutto lui, controlla quello che schiacci, e se sbagli corregge il tuo errore e ti invita a riprovare con più attenzione.

Le case vengono costruite da manovali extracomunitari assunti con contratti interinali o in nero senza nessuna esperienza o corso che gli diano una competenza? La risposta sono materiali autolivellanti, costruzioni modulari in cartongesso che anche mio nipote di un anno saprebbe montare, e un livello di protezione/sicurezza (sulla carta) per il lavoratore, che si traduce in una valanga di norme e burocrazia da passare semplicemente col rosso e sperare che vada tutto bene.

Così sbagliare non ha più la stessa gravità di un tempo: l'errore che una volta avrebbe fatto crollare un ponte oggi è tollerabile, perchè se si è seguita la normativa ufficiale, essa ha già previsto e strutturato rimedi a questa disattenzione.

Peccato che ci siano ponti costruiti seguendo normative diverse, assai più vulnerabili agli errori umani.

Ma anche se tutto fosse talmente perfetto da resistere ai nostri sbagli, questo sistema provocherebbe una grave conseguenza per noi: un vecchio detto diceva "sbagliando s'impara" e alla base di questo meccanismo c'era il ricordo delle conseguenze negative dei propri errori.

Sbagliare equivaleva a un danno personale, fare bene portava vantaggio per sè e per gli altri (la solita meritocrazia).

Una società che tollera l'ignoranza, per non dire che la sfrutta per permettere la propria esistenza, non può che generare più ignoranza.

Ecco allora che il più debole viene premiato e il più forte è colui che riesce a sfruttare il giallo per bruciare tutti i semafori, poco importa se ogni tanto mette sotto qualcuno.

Aspettare il verde è talmente passato di moda, che se ci provi hai buone possibilità di essere travolto, e l'unico sbaglio che possiamo ancora commettere è quello di fare la cosa giusta.

Categoria: Principio
martedì, 07 ago 2007 Ore. 16.00
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