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Recensione libro Windows Azure (Mondadori Informatica)

Dopo averlo introdotto in una sessione di un’ora all’evento Remix dello scorso giugno (a cui io non ho potuto assistere, ma mi sono visto alcuni video ora disponibili su BeIT), esce finalmente, per conto di Mondadori Informatica, il libro su Windows Azure del toscano doc Roberto Brunetti, uno dei 4 fondatori del famoso sito DevLeap, ed esperto italiano sul mondo .NET in generale e ASP.NET e Mobile in particolare.

Windows Azure è in sostanza un sistema operativo “on the cloud”, ovvero nelle nuvole. Non nel senso che sta in cielo, ma riferito alla sua presenza delocalizzata e non più presente in locale dove viene sviluppata, ad esempio, una qualsiasi applicazione .NET. Azure la si può considerare a tutti gli effetti una piattaforma internet completamente scalabile, hostata in data center di proprietà Microsoft, che fornisce tutta una serie di applicazioni e servizi. 

 

È una delle maggiori novità, e probabilmente la più dotata di prospettive di crescita future, tra le ultime innovazioni Microsoft. Permette, cosa tra l’altro molto utile in questo periodo di crisi, di risparmiare sull’infrastruttura tecnologica a cui siamo tutti comunemente abituati, cioè la consueta server farm dove le aziende fanno girare le proprie applicazioni e mantengono i loro database di dati.

 

 

Se con “Windows Azure” viene inteso il sistema operativo, con “Azure Service Platform” si fa riferimento invece all’intera struttura che costituisce la “nuvola” di servizi offerti da chi offre sistemi Azure (Microsoft in questo caso, ma volendo anche Amazon). Quando compare una tecnologia abbastanza rivoluzionaria, come questa, vengono necessariamente introdotti termini nuovi, a cui non si è abituati, ed è gioco forza dedicare del tempo per ambientarsi e capire di cosa si sta parlando. Ad esempio, “developing in the cloud” è uno di questi.

Il “Cloud” cosa è? È un sistema di server interconnessi che offrono servizi e storage di dati, con sistemi di autenticazione e sicurezza appropriati. Evitano, e non è cosa da poco, tutta la preoccupazione di ottimizzare le performance delle risorse hardware, sia come backup che come balancing.

 

E chi se ne occupa? Se ne occupa chi offre la piattaforma, Microsoft in questo caso, che si prenderà la briga di allocare, per noi, le risorse hardware e di rete di cui abbiamo man mano bisogno. L’abbattimento dei costi è evidente, ed è questo il punto di forza su cui fa affidamento questa nuova tecnologia. Da quanto affermato da fonti Microsoft, saranno 6 i datacenter dislocati nel mondo che ospiteranno i servizi Cloud. Due sono già operativi negli Stati Uniti: altri due lo diventeranno nel corso di quest’anno in Europa (Dublino ed Amsterdam), e altri due nel sud-est asiatico.

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Dal primo di febbraio inizierà la vendita effettiva del servizio da parte della Microsoft. Sul fatto che quest’ultima punti molto su questa tecnologia basta vedere quante sessioni le ha dedicato al PDC 2009 del novembre scorso (oltre ad avere occupato quasi la metà della scena nelle due keynote di Ray Ozzie e Steven Sinofsky).

Ecco un’immagine riepilogativa tratta da uno dei PDC statunitensi.

 

 

L’oggetto di questa recensione non è pero il mondo Azure, ma questo libro che ne parla, e che tra l’altro si presenta al pubblico in un completo colore azzurro cielo, perfettamente in tema quindi.

La partenza non è perfetta. Innanzitutto due pagine di ringraziamenti per un libro di sole 200 pagine sono troppe. E soprattutto ci si ritrova a leggere paragrafi quasi identici sia nelle pagine dei ringraziamenti che nell’introduzione. Probabilmente erano pensieri di cui l’autore voleva rendere partecipe il lettore, non accorgendosì però che li aveva già scritti in un altro posto.

Il primo breve capitolo (solo 7 pagine) è una chiacchierata informale su cosa è e come è nato il mondo Azure; niente codice, niente immagini, esclusivamente pagine di puro scritto. E ci si accorgerà subito che lo stile di scrittura dell’autore è molto informale e piacevole da leggere. Rispecchia molto le sue conferenze (chi ha avuto modo di vederlo all’opera so di cosa sto parlando).

Nel secondo, e soprattutto, nel terzo capitolo si entra molto più nel merito della questione. Sono entrambi capitoli abbastanza corposi (circa 30 pagine ciascuno), e spiegano come si è proceduto con il porting di una precedente applicazione del gruppo DevLeap (“DevCon2009”) nel cloud di Azure.

Qui inizia a presentarsi del codice, anche se non tantissimo e quasi tutto “di configurazione”, e diverse immagini. Queste ultime, purtroppo, non sono ottimali, in quanto troppo piccole per apprezzarne i dettagli e poco definite come chiarezza intrinseca.

Bisogna anche non prendere troppo sul serio alcune schermate prese da presentazioni Microsoft, in quanto dalla ultima PDC del novembre scorso, alcuni termini sono cambiati leggermente. L’autore, comunque previdente, lo sottolinea nel testo.

Il libro si basa infatti sulle informazioni che l’autore ha recepito alla PDC del 2008 a cui ha partecipato. Nel giro di un anno le cose sono un po’ cambiate, e questa è la vera palla al piede che si porta appresso questo testo.

Le informazioni basi sono però comunque valide, e come punto di partenza esegue egregiamente il suo compito.

 

Come ambiente di sviluppo viene utilizzato Visual Studio 2008 SP1, con i plug-in di Windows Azure SDK installati. Ora, ricordo, è tutto già inserito nella versione 2010 di Visual Studio, e basta stare un attimo attenti a scegliere il tipo di progetto più adatto.

Come si vede dalla figura di sotto, ora con Visual Studio 2010 (perlomeno per la attuale Beta 2), esiste un solo progetto di tipo “Azure”, il “Windows Azure Cloud Service”.

 

 

 

Dal quarto capitolo in poi l’ordine di successione per la lettura diventa meno importante. Se i primi 3 capitoli devono essere letti uno di seguito all’altro, per i restanti 5 (in tutto sono 8) si può scegliere quello che maggiormente interessa.

Noto solo una strana duplicazione: il quarto e il sesto capitolo si chiamano nello stesso modo (“Windows Azure Storage”), pur avendo un contenuto diverso.

Due grossi ed importanti argomenti si meritano due capitoli riservati: il primo è ADO.NET Data Services, a cui sono dedicate le 30 pagine del capitolo 5, mentre il secondo è SQL Azure, a cui sono dedicate le 27 pagine dell’ottavo ed ultimo capitolo. In quest’ultimo caso si nota come il libro abbia subìto ristrutturazioni man mano che veniva creato. L’intestazione delle pagine dell’ottavo capitolo, infatti, riportano la denominazione “SQL Services”, che era il nome originario di SQL Azure (riportato comunque tra parentesi nella prima pagina del capitolo stesso).

Da non saltare l’unica breve appendice dedicata alla ormai prossima nuova versione di WF, Windows Workflow Foundation 4.0, con parecchi rimandi alle differenze rispetto alle precedenti versioni della stessa.

 

Pur essendo questo un libro che non si aspetta che il lettore conosca già Azure, vengono date per assodate più che basilari conoscenze della piattaforma .NET: da C# (per il codice) a WCF, ASP.NET, SQL Server e così via. È indirizzato a sviluppatori esperti, e il suo obiettivo è portarli “on the cloud”.

 

Esteticamente il libro presenta una rilegatura molto rigida, che ne pregiudica di parecchio l’usabilità (soprattutto al pc). L’impaginazione è abbastanza grezza, senza abbellimenti di sorta, e presenta il problema sulle immagini che ho descritto prima.

E per chi non lo conoscesse già, grazie ai suoi numerevoli interventi in conferenze et simili, ecco una foto dell'autore.

 

 

A questa pagina del sito della Mondadori Informatica si possono scaricare, in formato Pdf, il sommario dettagliato (4 pagine) e il primo breve capitolo (7 pagine), mentre per iniziare a prendere pratica con la piattaforma (previo il possedere un account Live ID), consiglio di partire da http://windows.azure.com.

E se infine si vuole dare un’occhiata ai prezzi proposti da Microsoft, ecco qua 

 

E’ auspicabile, ora che Azure non è più in RTM, che l’autore – così esperto su questa piattaforma on the cloud – si prenda la briga si riscrivere ed aggiornare completamente il libro. In tal caso, la pubblicazione diventerebbe la vera ed unica porta di accesso – in italiano – per la tecnologia del nuovo decennio.  

 

PRO

Rapida introduzione al mondo “on the cloud” in italiano. Quindi, concetti introdotti senza troppi giri di parole, e a tutt’oggi unico libro in italiano sull’argomento. Stile di scrittura piacevole e colloquiale, che non lascia nullo per scontato.

 

CONTRO

La fretta di pubblicare il testo si porta dietro una mezza valanga di “contro”. Innanzitutto la vita utile piuttosto breve (anche se i concetti fondamentali rimangono), ora che Azure è stato completamente svelato. Poi la poca cura realizzativa del testo, sia come immagini che come layout generale.

 

Voto complessivo: 7/10

 

Lettore: Avanzato

 

Sommario

Prefazione

Ringraziamenti

Introduzione

1 - Capitolo 1: Introduzione al cloud computing

9 - Capitolo 2: Windows Azure

35 - Capitolo 3: Il mio primo Cloud Service

61 - Capitolo 4: Windows Azure Storage

93 - Capitolo 5: ADO.NET Data Services

123 - Capitolo 6: Windows Azure Storage

141 - Capitolo 7: .NET Workflow Services e .NET Service Bus

177 - Capitolo 8: SQL Azure (ex SQL Services)

205 - Appendice A: Introduzione a Workflow Foundation 4.0

221 - Indice

 

Titolo: Windows Azure
Autore: Roberto Brunetti
Editore: Mondadori Informatica
ISBN: 978886114208
Pagine: 240
Prezzo: 35,00 €
Data di uscita: Set. 2009

 

Categoria: Books
venerdì, 15 gen 2010 Ore. 10.00

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