Ritorno, dopo mesi, a parlare di libri.
Lascio per un attimo il campo informatico per segnalare un libro che ho terminato di leggere in questi giorni. Un recente saggio della Chiarelettere
intitolato “La cura”, e scritto da
Luca Landò, un neurobiologo, ricercatore e scienziato (ha lavorato anche presso l’università di Berkeley), nonché giornalista e scrittore.
Le quasi 300 pagine di questo libro descrivono lo stato semi-comatoso del paziente Italia, ne analizza i motivi che lo hanno portato a queste condizioni
e propone alcune possibili cure.
Come sappiamo – per averli provati sulla nostra pelle – le argomentazioni non mancano di certo: dalla crisi economica che ci attanaglia ormai da 7 anni,
dalla fuga dei cervelli, dal dissesto strutturale del Bel Paese dopo ogni pioggia un po’ più sostenuta del solito, dal digital divide che perdura,
dalla perdurante disparità uomo/donna nel mondo del lavoro, ecc. ecc.
L’autore suddivide questi argomenti in capitoli, e nella prefazione “autorizza” il lettore alla lettura nell’ordine che più lo aggrada,
consigliando soltanto di leggere le varie introduzioni e il primo capitolo (fino a pag. 50) per primi, per poi sbizzarrirsi come meglio si preferisce.
Leggendo questo libro sorge spontaneo un senso di frustrazione: possibile che siamo messi così male? E, soprattutto,
possibile che non facciamo niente per migliorare questo stato di cose?
Il mio capitolo preferito è quello sulla fuga dei cervelli: si capisce cosa fanno (anzi, cosa non fanno) le università italiane per far fuggire i ricercatori migliori
(perdendoci anche economicamente) e, nello stesso tempo, come riescano a non essere attrattive per gli studenti stranieri.
Essendo l’autore principalmente un “tecnico”, ci sono pochi riferimenti al mondo politico (ovviamente negativi), e non fa sconti né alla Destra né alla Sinistra
(anche se più volte ricorda le infelici uscite del Cavaliere sui ristoranti sempre pieni…).
Lo stile di scrittura è lineare ed estremamente comprensibile, senza lemmi ricercati o poco conosciuti (e senza refusi – non ne ho trovato nemmeno uno in tutto il libro).
Chiudono il volume una 15ina di pagine di grafici statistici (in cui, inevitabilmente, l’Italia finisce sempre in fondo) e ben 7 pagine di bibliografia (suddivisa per capitoli).
Fisicamente il libro è ben realizzato: carta abbastanza ruvida, copertina cartonata (con risvolto) e rilegatura così flessibile che si può piegare il libro a 180 gradi senza romperlo.
Qua sotto alcune foto del libro, spessore compreso.
Insomma, una lettura interessante per capire la situazione italiana.
Una lettura che andrebbe raccomandata a chi detiene lo scettro del potere e che può, in qualche modo, rendersi conto dello stato delle cose ed iniziare a fare qualcosa (pia illusione eh).
Sommario 3 – Il bugiardino
9 – Il nostro corpo
12 – Il nostro medico
Le nostre malattie
19 – La collina del PIL (Quando l’ormone della crescita finisce)
51 – Un ricco paese di poveri (Quando l’osmosi salta)
93 – La rete di Penelope (Quando i neuroni si ignorano)
119 – Il cervello con la valigia (Quando il corpo perde la testa)
146 – L’energia degli altri (Quando i mitocondri dormono)
185 – Le ossa fragili di Romeo e Giulietta
220 – L’altra metà dei geni (Quando il DNA è soltanto maschile)
255 – Per farla breve
269 – I nostri esami: la cartella clinica del malato Italia
285 – Bibliografia