Come inizia questo nuovo decennio, pieno di speranze e fiducia nella ripresa?
Con una buona notizia: PC Professionale aumenta di prezzo, 1 euro tondo tondo che porta il costo di un numero a ben 6,90 euro (e già prima non si poteva certo definire trascurabile).
Il Direttore, nel suo editoriale, cerca di scusarsi con i lettori.
La scelta è stata dell’Editore (e non ho motivo per non crederci).
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Una, forse la più importante, delle cause è stato il crollo della pubblicità (e qua non ho modo di verificare).
E soprattutto il prezzo sostenuto è garanzia di imparzialità e valore delle prove effettuate nel dotatissimo laboratorio, fiore all’occhiello della rivista.
Ok, tutto bello, va bene, fattostà che si spremono delle tasche già abbastanza spremute, e sempre più povere di quattrini. Chi legge in genere queste riviste, infatti? Manager? Amministratori delegati? Personaggi dello spettacolo o dello sport?
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..Non mi pare, ma anzi amanti delle tecnologie, informatici in generale, persone le cui competenze, in un paese come l’Italia, sono fin troppo sottovalutate e sottopagate.
Persone insomma che non comprano Class o Capital, ma una rivista che le appassiona e che soddisfa la loro sete di conoscenza tecnologica, e non per fini capitalistici, non per arricchirsi.
E cosa si ottiene con questo aumento di prezzo? Per ora nulla, la rivista rimane come è, anzi questo mese dispone di ancora meno pagine del solito, solo 186.
Cosa può fare un lettore di fronte a questi casi? Secondo me deve fare una scelta in prospettiva.
Se la rivista gli serve effettivamente molto, o comunque finisce per acquistare almeno 4/5 numeri all’anno, la scelta dell’abbonamento è una strada pressochè obbligata.
Fortunatamente – almeno per ora – la Mondadori ha deciso di non aumentare il prezzo dell’abbonamento.
Come riporta anche il direttore, l’abbonamento annuale costa 39 euro (3,25€ a numero), mentre quello biennale viene 69 euro (2,86€ a numero).
Quindi, o si fa un investimento iniziale, e ci si abbona, o si cerca di darsi un codice di autodisciplina che impone di non comprare più di 3 o 4 numeri all’anno all’edicola. Altrimenti si rischia di pagare a peso d’oro le pagine di questa rivista, che comunque, ricordiamolo, ogni tanto offre articoli che sono delle vere e proprie impagabili raffinatezze.
Dopo questa lunga ma doverosa premessa, vediamo il contenuto di questo numero che introduce il 2010.
A pag. 52 inizia un lunghissimo articolo sui blog: 19 pagine per un solo articolo potrebbero davvero costituire un libretto a sè stante, e probabilmente è il pezzo più lungo mai apparso su PC Professionale negli ultimi anni. L’argomento, d’altronde, avrebbe potuto richiederne anche molte di più, e mi posso immaginare la fatica che si è sobbarcato l’autore per realizzarlo. L’argomento infatti è idealmente quasi infinito, ovvero i tool, di qualsiasi natura, utilizzabili nei blog. È anche un settore che varia di mese in mese, e già nei prossimi mesi potrebbe non essere più aggiornato. In rete si possono scovare centinaia di servizi, plug-in, add-in, o in qualunque modo li si voglia chiamare, per aumentare l’usabilità, la gestione, l’attrazione e l’efficacia del proprio blog.
Francesco Caccavella, l’autore, ne passa in rassegna parecchi, e 4 di essi sono disponibili nel Dvd allegato. Per gli altri, come in genere succede per questi plug-in, tutto sta nell’integrare del codice Javascript nel proprio blog o direttamente nel post. Tutti quelli riportati sono gratuiti nella loro versione base, e diventano a pagamento (quasi sempre, comunque, con modeste cifre) nelle loro versioni più complete.
Chi ha un blog farebbe bene a leggersi questo articolo, indubbiamente ricco di spunti e fucina di idee per le proprie necessità. Per il mio caso personale (eh già, questo è un blog), purtroppo non ho la libertà assoluta di integrare oggetti Javascript a livello di intero blog. Il portale di DotNetHell infatti non lo supporta.
Qualche giorno fa sono riuscito ad aggiungere il plug-in di FeedJit, appunto grazie alla sua versione senza codice Javascript. Stranamente, questo plug-in piuttosto diffuso (non sono l’unico ad utilizzarlo qui), non viene menzionato nell’articolo.
Mi ha dato però spunto per integrare Wibiya, che è quella toolbar che appare in fondo alla pagina e che permette, oltre a fare ricerche di termini, di tradurre completamente il post in tutta un nutrita serie di lingue straniere.
Tornando all’articolo, per essere pignoli, c’è qualche problema con le immagini.
Alle pagine 64 e 65 vengono ripetuti gli screenshot di PhotoFiltre, e Picnik, che oltre ad apparire correttamente con le loro didascalie, “occupano” anche le posizioni in cui dovrebbero invece apparire gli screenshot di Ript e Snagit.
A parte questo piccolo problema, l’articolo merita certamente una lettura. Chi fosse interessato ad abbellire e a potenziare il proprio blog, troverà sicuramente qualcosa da cui partire.
Non è da trascurare nemmeno l’articolo che precede, ovvero quello sui nuovi processori AMD Vision a pagina 44. Dietro il marchio “Vision”, introdotto da AMD per chiarire e semplificare il processo di acquisto dei propri clienti, si celano i processori delle famiglie “Tigris” e “Congo”, adatti rispettivamente per i notebook di grande e piccolo schermo. All’inizio dell’articolo si precisa che la aggregazione Vision comprende i gruppi “Premium” e “Ultra”. Probabilmente l’ultimo nome è un refuso, dato che la tabella successiva lo nomina come “Ultimate”, ed anche successivamente si parla di Premium e Ultimate. Ad essere pignoli, anche a pagina 47, quando si parla di “prossimo anno” penso che ci si riferisca a questo di anno, ovvero il 2010. L’articolo comunque merita la lettura, anche per la sua semplicità e chiarezza che lo rende “abbordabile” da tutti i lettori.
Per completezza (ed importanza) riporto qua sotto la tabellina di questi nuovi processori per portatili.
1 - Nuove CPU AMD per Vision
Famiglia |
Modello |
Clock (GHz) |
Numero core |
Cache L2 (MB) |
Processo produttivo (nm) |
TDP (watt) |
Processori della piattaforma AMD Tigris (Mainstream) |
Turion II Ultra |
M640 |
2,6 |
2 |
2 |
45 |
35 |
Turion II Ultra |
M620 |
2,5 |
2 |
2 |
45 |
35 |
Turion II Ultra |
M600 |
2,4 |
2 |
2 |
45 |
35 |
Turion II |
M520 |
2,3 |
2 |
1 |
45 |
35 |
Turion II |
M500 |
2,2 |
2 |
1 |
45 |
35 |
Athlon II Mobile |
M320 |
2,1 |
2 |
1 |
45 |
35 |
Athlon II Mobile |
M300 |
2,0 |
2 |
1 |
45 |
35 |
Sempron |
M100 |
2,0 |
1 |
0,5 |
45 |
25 |
Processori della piattaforma AMD Congo (Ultrasottili) |
AMD Turion Neo X2 |
L625 |
1,6 |
2 |
1 |
65 |
18 |
AMD Athlon Neo X2 |
L335 |
1,6 |
2 |
0,5 |
65 |
18 |
AMD Athlon Neo X2 |
L325 |
1,5 |
2 |
1 |
65 |
18 |
AMD Athlon X2 |
L310 |
1,2 |
2 |
1 |
65 |
18 |
AMD Athlon Neo |
MV-40 |
1,6 |
1 |
0,5 |
65 |
15 |
AMD Sempron |
210U |
1,5 |
1 |
0,5 |
65 |
15 |
Procedendo ancora a ritroso (questa volta procedo come i gamberi), a pagina 34 c’è un originale articolo sui dischi fissi. Originale in quanto non è la solita prova comparativa, e nemmeno un sunto sullo stato dell’arte di questi dispositivi, ma piuttosto un’analisi, con una effettiva prova sul campo, di 9 hard disk che si sono distinti negli ultimi 6 anni, dal 2004 ai giorni nostri. Partendo dallo “storico” Western Digital Caviar SE” da 80 GB del 2004 ed arrivando fino ad un disco SSD dei giorni nostri, il SuperTalent UltraDrive, l’autore mostra e spiega come è evoluta questa tecnologia, che rappresenta spesso il collo di bottiglia di un qualsiasi pc, notebook o desktop che sia. Molto interessante anche la TimeLine che mostra la storia evolutiva dei dischi fissi, partendo dal 1956, in cui un disco fisso (ma molto “fisso”), pesando ben 1 tonnellata, e costando 50.000 dollari, offriva “ben” 5 MB di spazio di archiviazione (c’è la foto di questo reperto storico, l’IBM Ramac 305).
Risalendo ancora la sorgente fino alla fonte, si trova il focus del mese dedicato alla prova delle performance dei 5 più diffusi Windows: Vista e 7, nello loro versioni a 32 e 64 bit, e XP solo nella versione a 32 bit, che da quanto mostra il diagramma a pagina 27, rappresenta incredibilmente ancora oltre il 50% dei sistemi operativi in uso in ambito consumer (esclusi i server aziendali). Bisogna però sottolineare che il metodo utilizzato per creare questi grafici non è immune da critiche. È elaborato infatti dal portale di videogiochi Steam, che raccoglie i dati dei propri utenti (sistema operativo compreso) allorquando si autenticano online. Che questa software house distribuisca equamente videogiochi sia per sistemi Windows che per altre piattaforme (Linux o Mac) è tutto da verificare, e quindi credo che questi numeri non rappresentino correttamente il panorama attuale. Proporrei perciò di prendere questi dati con un beneficio di inventario grosso come una casa.
L’articolo, comunque, non è eccessivamente lungo (8 pagine) e mette in mostra come la versione a 64 bit di Windows 7 sia la migliore dal punto di vista delle prestazioni. Tutto sta ad avere dell’hardware che la supporti, ovviamente. E pensare che il primo processore a 64 bit risale addirittura al 2003 (AMD Athlon 64 bit). Di tempo ne è passato, ma la piattaforma a 32 bit è ben lungi dall’essere relegata al passato. Nel post di ieri ho riportato la tabella della timeline delle varie versioni di Windows, e segnalo che nell’articolo c’è un box che ripercorre la strada evolutiva anche delle librerie grafiche DirectX. Per i videogiocatori incalliti, direi che è un plus da non perdere.
Un sito, e un servizio, sicuramente da provare (io l’ho fatto) è quello di Memopal (www.memopal.com), descritto nel breve articolo a pagina 20. Questa azienda (Memopal appunto) offre storage in rete, ed oltre alle offerte a pagamento, rende disponibile un servizio completamente gratuito che consente di salvare in rete i propri documenti fino ad un massimo di 3 GB, e soprattutto, con grande facilità e flessibilità, di renderli condivisi ad altri (un po’ come fa SkyDrive ad esempio). Mi sembra stupido non approfittarne, ed io lo sto appunto provando in questi giorni.
Un terzo del prezzo della rivista è ripagato dall’articolo sui Sysinternals per Windows di pagina 72.
Un’informatico – e in questa accezione faccio rientrare sia sviluppatori che sistemisti – che non abbia mai smanettato con il Process Explorer, il Process Monitor o l’Autoruns (giusto per fare 3 nomi) si può considerare tale? Oppure che non ha mai sentito parlare di Mark Russinovich? Quest’ultimo, insieme con Bryce Cogswell (un altro che la sa lunga) avevano fondato la Winternals, società produttrice di una nutrita serie di utility che hanno semplificato di parecchio la vita di sistemisti (ed anche sviluppatori) per anni. Un po’ come fecero le mitiche Norton Utilities ai tempi del Dos e di Windows 3.1 (chi se le ricorda?).
Questa azienda è stata poi comprata da Microsoft nel 2006, ed ora Russinovich è “Technical Fellow” nella divisione Windows di Microsoft a Redmond. Ecco una sua foto di qualche anno fa.
La suite è diventata poi parte di TechNet, e la si può rintracciare cercando “sysinternals suite” con Google.
Il file scaricabile, stranamente non presente nel Dvd, è di circa 11 MB, ed una volta scompresso crea una cartella con 93 file all’interno. Non tutti però sono le vere utility, dato che circa un terzo di loro è costituita da file di help e di sistema.
L’articolo è un’ottima fonte di informazioni su questa imprescindibile suite, tanto potente e versatile quanto parca di documentazione. L’autore (Filippo Moriggia) le passa in rassegna quasi tutte; ovviamente sarebbe impossibile descriverne con completezza le caratteristiche di ciascuna (l’articolo dovrebbe arrivare al centinaio di pagine), ma si concentra sulle 5 più importanti ed usate, che sono: Process Explorer, Process Monitor, PsTools, TcpView e Autoruns, che sono effettivamente quelle più conosciute.
Per le altre, alle pagine 81-82-83 viene riportata una descrizione sommaria, sufficiente per capire cosa fanno e in quali casi potrebbero tornare utili.
Rimango sempre dell’idea che il tempo trascorso “navigando” tra le innumerevoli funzionalità di queste piccole utility sia sempre tempo ben speso. Per chi non le conosce, o le conosce poco, questo articolo è un’ottimo punto di partenza.
Chi non si è mai imbattuto, navigando wireless qua e là, in questa schermata?
È la rete Fonera, il più grande esempio di sharing delle connessioni wireless, in cui un utente mette in condivisione con altri utenti registrati e dotati del medesimo router, la propria banda di connessione. Può poi, a sua volta, usufruire della banda degli altri utenti, nel caso si trovasse distante dalla propria abitazione o non disponesse della propria connessione. In sostanza, ogni utente, chiamato “foneros” diventa a tutti gli effetti come un hot spot pubblico. L’articolo a pag. 100 approfondisce appunto questa rete, che chi vive in aree metropolitane avrà molto probabilmente avuto modo di “intercettare”. Chi vuole aderire a questa iniziativa deve però acquistare un router wireless particolare, prodotto dalla società spagnola Fon, capace di gestire due reti wireless virtuali, una privata (per se stesso) ed una pubblica (per gli altri membri della comunità).
Per chi vuole sfruttare questa rete senza essere un membro, l’articolo riporta dei prezzi che non corrispondono a quanto illustrato nella mia immagine di sopra. Precisamente l’articolo afferma che 3 euro sarebbero necessari per un giorno di navigazione, mentre a me risulta 4,90, e ci vorrebbero 10 euro per un tempo di 5 giorni, mentre nel mio caso ne servono ben 14,90. Non lo so dove l’autore dell’articolo ha recuperato queste informazioni, mi limito solo a segnalare questa discrepanza.
Sorvolo le rubriche Hardware, Periferiche e Software, dato che mi sono dilungato già abbastanza per gli altri argomenti. Segnalo solo che si parla molto di netbook, mentre nella parte software c’è la prova di Ubuntu 9.10 (“Karmic Koala”).
Nella variegata rubrica Internet, nella parte finale della rivista, si parla di Google Wave, un interessante e innovativa piattaforma per la comunicazione in tempo reale, con tanto di condivisione di ogni tipologia di file. Per ora è ancora in fase Beta, si vedrà nei prossimi mesi come evolve.
Qualche pagina dopo si parla di commercio elettronico, e si riporta l’esempio di MarcoPoloShop.it, la vetrina online della catena di negozi Expert. Effettivamente non la conoscevo ancora, ed ho provato a visitarla. Ho confrontato il prezzo di acquisto di un televisore Led, lo Sharp Acquos da 32 pollici, e ho notato che su MarcoPoloShop costa 40 euro in più rispetto al sito della MediaWorld (639€ invece di 599€). È una bella differenza, non c’è che dire. Con MarcoPolo però si può scegliere di ritirare il prodotto in negozio, risparmiando così sulle spese di spedizione, cosa non consentita invece con la MediaWorld.
Per il 2010 la rubrica Sviluppo parte col piede giusto: ben 7 pagine (più del doppio del solito) dedicate al recentissimo linguaggio sviluppato nei laboratori di Google, il Go, il cui nome deriva da “Gopher”, la marmottina rappresentata da questa immagine.
Oltre ad introdurne la sintassi e i principali costrutti in maniera finalmente completa e dettagliata, l’autore lo mette a confronto anche con gli altri linguaggi da cui trae ispirazione, e soprattutto, nelle prima pagine dell’articolo fa un’ottima disanima dell’attuale situazione nel campo dei linguaggi di programmazione ad alte prestazioni. È un articolo da conservare, in quanto perfetto punto di partenza per chi voglia cimentarsi nell’apprendimento di questo nuovo linguaggio, considerando anche che in italiano, per ora, c’è davvero poco.
Spero che nei prossimi mesi, con altrettanta cura e dedizione, si possa parlare un po’ anche di F#, un linguaggio funzionale su cui la Microsoft sembra stia puntando parecchio (è presente di default in Visual Studio 2010).
Subito dopo c’è l’articolo (2 pagine) accompagnatorio del video su Expression SuperPreview inserito nel Dvd. Ho notato, però, che il contenuto del box a pag. 180 non è originale, ma è preso quasi pari pari dal medesimo articolo dello scorso mese. Una riproposizione insomma.
Mi sento in dovere, infine, di spendere qualche parola su di una rubrica che raramente menziono: la rubrica Linux, posta nelle ultime pagine della rivista. Il suo curatore è Marco Fioretti, e mantiene bene fede alla sua qualifica, in quanto i suoi articoli sono molto curati e direi più che comprensibili anche per chi, come me, non appartiene a questo mondo. Questo mese si riallaccia all’argomento principale di dicembre, che aveva affrontato, per la prima volta, gli e-book reader. In questo articolo si traccia la situazione per il mondo open source, ma la lettura è validissima anche per gli utenti Windows, dato che introduce diverse nozioni che non erano riportate nel numero precedente della rivista.
Ben due sono i libri in vendita questo mese.
Come si vede da questo link il primo è su Windows Azure, di Roberto Brunetti (costo 12,90 euro), mentre il secondo è su Windows 7 (costo 13,90 euro), entrambi della Mondadori Informatica.
Ricordo che questo tipo di offerte sono molto concorrenziali, dato che lo sconto rispetto al prezzo di copertina è davvero notevole.
Il libro su Azure lo sto proprio leggendo in questi giorni, e penso di pubblicarne la recensione nei prossimi giorni.
Ricordo che sul sito della rivista si può esprimere la propria votazione per le copertine dei lettori (c’è tempo fino al 17 gennaio).
Io ho votato la copertina di Naimad (qua sotto), e i motivi li ho esplicati nel commento stesso.
Chiudo infine con un’osservazione.
Il direttore si è un po’ lamentato che la sezione del sito dedicata ai lettori (“Dai lettori”), pur essendo stata richiesta a gran voce, non viene poi utilizzata così tanto come ci si aspettava, ed ha anche evitato di assegnare il pc messo in palio questo mese a causa della scarsezza degli interventi.
A me non sembra siano così pochi: se si da’ un’occhiata alla pagina, si scopre che solo in questi ultimi giorni sono stati inseriti parecchi lunghi post.
In secondo luogo, la famosa sezione in cui era possibile interloquire con gli autori degli articoli del mese, non era forse un plus più volte sottolineato con orgoglio dalla rivista?
Ho inserito, nei giorni scorsi, due domande, relative ai Sysinternals e alle reti Fonera, e non ho ricevuto alcuna risposta. Solo Michele Braga, riguardo una domanda relativa alla tabella delle versioni di Windows che ho inserito nel post di ieri, mi ha risposto dettagliatamente ieri sera.
Siamo sicuri che sono solo i lettori quelli da biasimare?
PS
Mi dispiace non essere riuscito a mantenere la lunghezza della recensione entro limiti ragionevoli come tempo di lettura, ma erano davvero troppe le cose da dire sui contenuti di questo numero di gennaio.
DVD
Tante persone si limitano ad acquistare un solo numero all’anno di PC Professionale, quello di gennaio appunto, in quanto contiene tutta l’annata precedente in Pdf. Il vero valore del Dvd di questo mese è quindi la cartellina contenente tutti i numeri del 2009 perfettamente indicizzati e dotati di ricerca full text. Se si vuole approfondire un argomento, si fa indubbiamente prima con questo tipo di ricerca che a sfogliarsi le riviste cartacee.
Scopro che non era un problema solo mio il difetto di riproduzione del webcast su Expression Web 3 presente nel Dvd di dicembre. Viene infatti riproposto confermando che quello precedente presentava problemi di riproduzione. In questo mese ce ne sono perciò due. Quello nuovo è il proseguimento del precedente (costituisce quindi la seconda puntata), e vengono approfonditi gli argomenti introdotti a dicembre. Il webcast è sempre a cura di David Papini, di Overnet Education, e il video dura 31 minuti.
Questo da quanto si legge nel Dvd.
Purtroppo, e dico ancora *purtroppo*, non riesco a visualizzare nemmeno questa seconda puntata (la prima invece, questa volta funziona correttamente). Con VLC sento l’audio, ma niente video (si apre VLC ma minimizzato). E anche questa volta volta non so se è un problema solo mio, o meno.
Ho messo allora un post sul sito della rivista, dove si parla del numero di gennaio. Il direttore stesso mi ha risposto dicendo che avrebbe verificato il lunedì (4 gennaio) al rientro in redazione.
A quanto pare, purtroppo, si è dimenticato di controllare, lasciandomi quindi in balia del dubbio.
C’è però una cartellina con Expression Web 3 SuperPreview, un tool per provare le proprie applicazioni su browser diversi, comprese le diverse edizioni di Internet Explorer.
31 minuti dura anche il video su ASP.NET per beginners di Roberto Brunetti. È la decima ed ultima puntata (tratta di Security). Termina qua quindi il corso, iniziato quasi un anno fa.
Sono proprio curioso di vedere cosa il Dvd ci riserverà per il prossimo mese (a questo punto mi basterebbe che i video, qualsiasi essi siano, funzionino correttamente).
Nei programmi completi c’è un’altra discrepanza da segnalare. Nella home page è riportato il prodotto “Ashampoo Burning Studio 2010”, ma in realtà il programma presente è Ashampoo Presentations 2008, che è una valida alternativa open source a PowerPoint della Microsoft. Solita procedura di registrazione con invio della propria mail per ricevere il codice di sblocco.
Vediamo i giochi di gennaio. Sono questi:
- Borderlands (Prezzo: 49,99 - Voto: 8,5)
- Dragon Age: Origins (Prezzo: 49,90 - Voto: 9,0)
- Operation Flashpoint: Dragon Rising (Prezzo: 49,99 - Voto: 7,5)
- Sherlock Holmes contro Jack Lo Squartatore (Prezzo: 19,95€ - Voto: 7,5)
Dell’ultimo gioco non c’è il trailer (solo per i primi tre).
Mi rincresce sottolineare come l’errorino sul nome del programma, ma soprattutto sul video non funzionante (ammesso che sia effettivamente non solo un problema mio) non danno l’impressione che la rivista – perlomeno il suo “lato” Dvd – inizi il nuovo anno con il piede giusto. Non vorrei che fosse stato il troppo spumante nei giorni prossimi al Natale scorso, periodo in cui viene chiusa la rivista e mandata in pubblicazione. Spero davvero che con febbraio le cose migliorino sensibilmente.
In Profondità
Prove
Sistemi operativi
La sfida: Windows 7, Vista e XP
A confronto le ultime tre famiglie dei sistemi operativi Microsoft con 300 ore di test sul banco prova.
Fotocamere
Reflex al prezzo di una compatta
I prezzi si sono assottigliati e oggi è possibile trovare i kit corpo più ottica a meno di 300 euro. La prova di nove modelli economici e super economici.
Stampanti touch
Stampe e scansioni in punta di dito
I sistemi di Apple, iPhone e iPod touch hanno aperto il mercato alla “touch screen mania”. Ecco in prova quattro unità Mfp a getto d’inchiostro con schermi tattili.
Notebook
Vision, la tecnologia è più semplice
AMD introduce un nuovo brand per semplificare l’acquisto del notebook, basato sulle reali necessità dell’utente.
Reti Fonera
Il wireless, sempre più aperto
L’azienda iberica lancia un nuovo router Wi-Fi con firmware open source, con pieno supporto alla più grande iniziativa di wireless sharing al mondo.
Tecnologia
Dischi fissi
Evoluzione lenta ma costante
Nove generazioni: dai primi Sata ai moderni Ssd. Le prestazioni impattano sul sistema più di quello che pensiate.
Come fare
Blog
I tool per il successo
Decine di strumenti e servizi per rendere il vostro blog ancora più interessante e ricco di contenuti.
Software
Le superutility di Sysinternals
Scoprite con noi gli strumenti per diagnosticare e risolvere i problemi di Windows e delle sue applicazioni.
First Looks
Hardware
Sistemi
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Mobility
- Fujitsu Lifebook P3110, netbook fuori, dual core dentro
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Networking
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Periferiche
- Canon Pixma MP990 per i più esigenti
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Software
- Un nuovo look per Ubuntu Linux 9.10
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- True Image Home 2010, backup realtime
Numero 226 di gennaio 2010
Prezzo 6,90 €
Sito web: http://www.pcprofessionale.it