Vent’anni sono passati dall’ultima volta che ho letto un libro di Roberto Vacca.
Durante i miei primi anni universitari avevo attraversato un periodo di forte passione per i libri di questo ingegnere-scrittore. Ricordo di averne letti parecchi suoi, sia nella biblioteca del Politecnico sia acquistati da me direttamente. Tra questi ultimi ne conservo ancora due, pubblicati sotto gli Oscar Mondadori nel 1991:
“Come imparare più cose e vivere meglio”, “Come amministrare se stessi e presentarsi al mondo”.
Mi intrigava sia il personaggio, ingegnere elettrico come me, sia il suo modo di esporre i concetti, molto chiaro, sintetico e diretto. Lo seguivo anche in televisione, dove ogni tanto appariva come ospite in qualche trasmissione, nei suoi discorsi legati all’attualità ma rivisti sotto una veste scientifica e senza preconcetti.
Questo libro, stampato a novembre dell’anno scorso dalla Garzanti, è la sua occasione per spiegarci come mai è arrivata questa crisi economica i cui effetti stiamo sentendo tutti, chi più chi meno. Ne analizza le cause storiche, smonta tante false idee, anche proposte da eminenti scienziati, cerca di capire il passato per prevedere il futuro. Purtroppo però, come afferma egli stesso, il cervello umano, soprattutto quando viene valutato all’interno di enormi masse di persone, è troppo complesso per essere prevedibile. Sono troppi i fattori coinvolti per poter proporre precise soluzioni matematiche ai crolli delle borse, agli sbalzi dei prezzi del petrolio, della disoccupazione, e così via. Ma la crisi economica è solo il mezzo utilizzato dall’autore per esporre la sua idea di società migliore. Cosa dobbiamo fare per vivere meglio? Per avere una società migliore? Per poter offrire un futuro meno preoccupante ai nostri discendenti?
Non di certo vivere di piaceri effimeri: Vacca li identifica nello smodato apprezzamento di pettegolezzi, sport (altrui), spettacoli e canzonette, superstizioni e giochi utili solo per ammazzare il tempo.
E fa pensare osservando come la Rai, che dovrebbe, in quanto servizio pubblico, infondere e diffondere cultura e conoscenza, stia seguendo bovinamente i binari della TV commerciale (Mediaset, giusto per non fare nomi), che propone soltanto spettacoli inconcludenti creati solo per ammorbare le menti delle masse.
Non si parla solo di economia: conoscendo Vacca non sorprende di certo vederlo affrontare anche argomenti che a lui stanno molto a cuore: energia, fonti rinnovabili, tecnologia, e quant’altro.
Un punto su cui batte spesso il martello della critica è sulla formazione. Sia ai giovani che frequentano le scuole e le università, sia agli adulti. Più volte sottolinea che l’Italia spende meno della metà dei punti percentuali di PIL rispetto agli altri a paesi sviluppati per la ricerca e lo sviluppo, e questo è uno dei fattori della nostra arretratezza. Investire in cultura, in formazione: queste sono le idee che propugna (e come non essere d’accordo).
Roberto Vacca è nato a Roma il 31 maggio 1927. Non è giovanissimo, come si vede, ma mantiene un’incredibile e invidiabile lucidità mentale che gli permette di elaborare acute ed intelligenti osservazioni in diversi campi, economia ed ingegneria in particolare.
Il libro è molto robusto: la copertina è cartonata mentre la carta è spessa e rugosa (anche troppo; sembra che assorba ogni umidità dalle mani).
Non ci sono immagini, ma parecchie tabelle e grafici che rappresentano le prove inconfutabili (se mai ce ne fosse bisogno) di quello che viene raccontato nel testo.
Anche se, come nel mio caso, verrebbe voglia di leggerlo tutto d’un fiato (tempo permettendo), consiglio di non leggere più di una decina di pagine alla volta. Meglio leggere i paragrafi con calma, riflettendo su quanto scritto e ragionando su come si potrebbe migliorare anche nel proprio piccolo.
Concludono il testo un paragrafo contenente una serie di punti in stile “programma politico” (che riassumono in sostanza quanto raccontato in tutte le precedenti pagine del libro) e un utile indice dei nomi.
Provo a buttarla lì, ma forse sarebbe stato bello trovare anche una versione “audio” del libro, magari in formato mp3, da ascoltarsi mentre ci si rilassa a letto o sul divano, senza necessariamente avere il libro tra le mani. Chissà, magari un domani tutti i libri in cui è il testo scritto a farla da padrone (ovviamente le immagini non “passerebbero”) avranno la loro bella versione in mp3, o in qualsiasi altro formato audio.
Purtroppo dal sito della Garzanti non c’è nulla di scaricabile, nemmeno il sommario.
Personalmente avrei almeno messo a disposizione l’introduzione: sarebbe stata utile per far capire ed apprezzare lo stile di scrittura incisivo e preciso dell’autore.
Qua sotto un’immagine tratta da un video di YouTube in cui viene intervistato da Michele Mirabella su RaiTre nella trasmissione “Cominciamo Bene”.
Come mai compare sempre meno nelle trasmissioni televisive, rimane un mistero.
Mentre a questo altro link su YouTube c’è un lungo suo monologo (oltre 1 ora) in cui parla degli stessi temi trattati a Patatrac.
Volendo sarebbe più comodo scaricarsi il video, convertirlo in mp3 ed ascoltarselo con un lettore audio.
Il video infatti, oltre ad essere piuttosto scuro, non fornisce un valore aggiunto rispetto a quanto dice l’autore.
Roberto Vacca ha anche un suo sito personale, ovviamente, questo
http://www.robertovacca.com/
da dove è possibile acquistare, a prezzo abbastanza ridotto, i suoi libri in formato Pdf, oltre che a fare richiesta per l’acquisto delle versioni cartacee (ma per queste ultime direi che è meglio rivolgersi direttamente ai siti di vendita libri, come Ibs o Hoepli, dove è possibile sfruttare alcune promozioni).
Il suo sito, purtroppo, non è un granché; ha uno stile a frame, di vecchia e ormai obsoleta concezione. Necessiterebbe di un radicale ristrutturazione. Credo che Roberto Vacca si meriti un sito e un blog alla sua altezza.
In conclusione direi che il libro è estremamente raccomandabile, come tutti i libri di Roberto Vacca.
Quest’uomo oltre a possedere una vasta cultura tecnologica, riesce a trasmettere e a far capire concetti complicati con una notevole capacità divulgativa, e la lettura dei suoi libri è sempre una piacevole ed istruttiva esperienza formativa.
Sommario
Prefazione
11 - Cap. 1: Depressione economica – o disastro?
17 - Cap. 2: La crisi economica è cominciata – di nuovo. PIL – prodotto interno lordo
25 - Cap. 3: Disastri anticipati, depressioni non evitate - e immaginate
33 - Cap. 4: Corsi e ricorso, storici ed economici: si verificano, ma non li sappiamo calcolare
45 - Cap. 5: Nobel incompetenti e strumenti di analisi: illusori – o dannosi
55 - Cap. 6: Storia della crisi ed alcune sue interpretazioni
71 - Cap. 7: Il collasso delle industrie manifatturiere
79 - Cap. 8: Contabilità della crisi
83 - Cap. 9: Le cause: Incompetenza? Paracadute d’oro? Avidità?
89 - Cap. 10: Congiura? Crisi premeditata?
93 - Cap. 11: Fattori aggravanti: mancanza di innovazione – dove?
101 - Cap. 12: Decisioni controproducenti e prospettive favorevoli, ma ignorate
117 - Cap. 13: In Italia l’apocalisse non è passata
133 - Cap. 14: Violenze e altri sommovimenti
147 - Cap. 15: Previsioni razionali della durata della crisi
155 - Cap. 16: Probabili proposte di salvezza illusorie
161 - Cap. 17: Come potrebbe cominciare – e continuare
171 - Cap. 18: Come prepararsi – cambiare stile di vita
181 - Cap. 19: La salvezza offerta da nuove regole
193 - Cap. 20: Progettazione della ripresa
207 - Ringraziamenti
209 - Indice dei nomi