Dopo aver superato indenne - seppur con preoccupazione - la soglia della chiesa di San Lorenzo e sperando nel rito abbreviato (che abbreviato era, ma è durato comunque un'ora), non vedevo l'ora che il prete pronunciasse la fatidica frase: "Vuoi tu Antonio, prendere Rose Marie come tua sposa, nel bene e nel male...(ecc ecc)" e terminasse il tutto con uno spettacolare e lacrimosissimo "Vi dichiaro marito e moglie".
Da atea (o eretica, come mi definisce mia madre) romantica, ho avuto 2 problemi: da atea, a sopportare una omelia con relative procedure ormai dimenticate; da romantica, il fatto di aver scoperto che quelle due formule non si usano più da tempo, vuoi per estro religioso, vuoi per questioni burocratico-legali.
Alla fine, il divertimento ateo vero e proprio è iniziato all'uscita della chiesa, quello romantico vedendo i due piccioncini vestiti da sposi e con una fede al dito e ricordandoli 10 anni fa studenti spensierati e innamorati.
Congratulazioni Rose Marie e Antonio!
PS. Eccoci con alcuni cimeli recuperati durante i soliti lanci da cui tutti fuggono! Io con la rosa di consolazione (offertami da Valentina, acchiappatrice del bouquet) e Francis con la giarrettiera.