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Blog di un ingeformatico
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Visual Studio LightSwitch Beta 1

Da oggi è disponibile per tutti (da mercoledì scorso per gli abbonati MSDN) la Beta 1 di Visual Studio LightSwitch, un nuovo tool, simile ad un fratello minore di Visual Studio 2010, per creare con rapidità applicazioni business di tipo Silverlight, per il desktop e per il cloud, da utilizzare sia fuori che dentro un browser, come dice chiaramente l’immagine qua sotto. 

Quante piccole e medie applicazioni gestionali utilizzano un paradigma riassumibile in “Data+Schermata”?
Parecchie, e il lavoro fatto dal team della Microsoft è stato appunto quello di venire incontro a questi sviluppatori, che magari non “sviluppano” quotidianamente, ma hanno bisogno di un qualcosa che gli permetta di realizzare una semplice applicazione in breve tempo senza dover prima studiare l’universo .NET ed un linguaggio gestito (C# o VB) per almeno 6 mesi.
Questo concetto è ben riassunto in questa immagine, presentata da Jason Zander (General Manager del team di Visual Studio) in occasione della presentazione di LightSwitch lo scorso 3 agosto durante il consueto evento VSLive! in Redmond.

Durante l’evento è stata creata, in veramente pochi minuti, un’applicazione completa per la gestione dei pazienti di una clinica medica (“VisionClinic”), e il tutto senza (o quasi) scrivere una linea di codice, e con una grande e nativa integrazione con SharePoint e Office (tant’è che la sua interfaccia fa uso del Ribbon). Tutto il cosiddetto “plumbing” per gestire una base dati (le normali operazioni CRUD), come anche la presentazione e la validazione di base dei dati, sono offerte “built-in”; in altre parole lo sviluppatore si può concentrare solo sulla Business Logic, al resto ci pensa LightSwitch, ottenendo un’applicazione “3-tier” a tutti gli effetti, con un’interfaccia in stile Silverlight 4.0 usufruibile su di un desktop Windows o all’interno di un browser che supporti il plug-in Silverlight (ora praticamente tutti).
Il default è comunque di tipo Silverlight out-of-browser.

L’interfaccia è “pluggable”, ovvero personalizzabile con plug-in di temi e template creati ad hoc che saranno presto resi disponibili tramite la Visual Studio Gallery.
Nella demo di Zander è stato riferito che la Infragistics è la prima società ad aver creato un tale plug-in.
Le performance, nel caso di grosse basi dati, dovrebbero essere soddisfacenti. Si afferma infatti che si fa uso di “async data loading” e delle migliori best-practices attualmente in uso.

È praticamente cablata anche la rinomata “esportazione su Excel”, che tante volte viene richiesta dai clienti come fosse l’acqua benedetta.
Come motore dati si fa uso di Entity Framework (la cosa è comunque trasparente per lo sviluppatore), con un semplice switch nelle configurazioni si può deployare sia in ambito desktop che su browser.

L’immagine qua sotto riassume la struttura a 3 livelli utilizzata in LightSwitch.

 

Lo storage di default si appoggia su SQL Server Express, e in seconda battuta su SQL Azure (da notare che invece WebMatrix si appoggia a SQL Server Compact: come mai questa diversità?).
I linguaggi supportati sono i consueti VB e C# (d’accordo che, come dicono, si può sviluppare una “normale” applicazione senza scrivere una riga di codice, ma prima o poi tocca).

Ci sono anche alcune piccole interessanti innovazioni, come il nuovo tipo di dato “PhoneNumber” (bisogna vedere se sarà personalizzabile anche per le altre nazioni), e la notevole facilità di creare gli “screen” con degli wizard ricchi di dettagli e personalizzabili.
Credo che tanti sedicenti “software architect” italiani non oseranno sporcarsi le dita con questo giocattolino, ma una pletora di “power-user” lo troveranno una vera manna dal cielo per creare le cosiddette applicazioni LOB -> Line Of Business. Ed anzi, i primi inorridiranno nel vedere che gente “comune” può, senza il loro aiuto e le loro salate parcelle, realizzare da soli applicazioni che quasi nulla hanno da invidiare a quelle di classe “enterprise”.

L’installazione del pacchetto è semplice e lineare.

E alla fine si lancia il Run…..

…ottenendo come effetto l’apertura del proprio Visual Studio 2010 che, come si vede dall’immagine qua sotto, contiene un nuovo template, “LightSwitch” appunto. 

 

 

E l’applicazione di default prende il nome, molto generico, di “Application1” (probabilmente il nome “LightSwitchProject1” sarebbe stato troppo lungo).
Da qui poi inizia l’avventura con la scelta della base dati.

Ho fatto una prova: ho connesso l’amico database Northwind e davvero in pochissimi minuti ho realizzato una semplicissima applicazione che mostra i prodotti.

 

E tutto senza scrivere una riga di codice. Chissà come farà contenti in tanti che il file Excel creato dall’apposito button compila le colonne con le larghezze adeguate al contenuto (niente più doppio clic sul bordo cella, quindi).

 

.

Ma serviva un nuovo ambiente di sviluppo?
Effettivamente Visual Studio 2010 è diventato un ambiente di sviluppo molto ricco, forse troppo, soprattutto per chi ci si approccia le prime volte.
È vero, esiste anche Visual Web Developer Express, e da poco tempo pure WebMatrix, ma sono indirizzati ad applicazioni web, un altro mondo e un altro approccio.
Qualcuno lo potrebbe paragonare ad un Access con gli steroidi, e sotto certi superficiali aspetti non avrebbe tutti i torti.
Personalmente non appena ho sentito di questo rilascio, ho storto un po’ il naso. Ma come, ci sono voluti anni per riunire in vari Visual Basic 6 + Visual InterDev + FoxPro + Visual C++ etc. etc. sotto l’unico omnicomprensivo ambiente “Visual Studio”, ed ora, con i vari WebMatrix e LightSwitch torniamo a creare confusione negli utenti proponendo più prodotti che alla fine dei conti per non poche situazioni si possono sovrapporre?
Non si poteva, magari, “addomesticare” un attimo Visual Studio per renderlo utilizzabile anche per questi scopi, senza creare un prodotto nuovo di zecca?
Non lo so che cosa sia frullato nella mente dei PM in casa Microsoft, ma credo che abbiano seguito la strada che tanti di noi ogni tanto preferiscono, ovvero creare un qualcosa da zero (“from scratch” come direbbero gli americani) piuttosto che sistemare qualcosa (di grosso e) già esistente.
Oppure, mi viene da pensare, è un modo un po’ sottile e velato per dare una spintarella a Silverlight, ottimo prodotto sia chiaro, ma ancora non decollato del tutto, soprattutto in ambito enterprise.
D’altronde, verrebbe da chiedersi, come mai non è stato scelto di creare, come default, applicazioni desktop in WPF?
E come mai ultimamente la Microsoft ha così bisogno di “luce”? (SilverLIGHT e LIGHTswitch).

Questo tool mi pare faccia il paio con il recentissimo WebMatrix: quest’ultimo è rivolto al web, mentre LightSwitch per tutto il resto, ed entrambi, almeno in linea teorica, sono indirizzati a sviluppatori non professionisti o i cosiddetti power-user.
Alcuni potrebbero pensare che ora, con questi due nuovi e super automatizzati tools, saremo invasi da applicazioni di scarsa qualità, sviluppate da persone che non sono sviluppatori di mestiere.
Io credo che questo sia un falso problema. Se qualcuno vuole scrivere e sviluppare del pessimo codice, con una pessima interfaccia e seguendo un pessimo design, lo può fare anche con Visual Studio; non è certo “colpa” o “merito” dell’ambiente di sviluppo la qualità e bontà del risultato ottenuto. 

Dalle prime indiscrezioni, questa Beta1 serve per raccogliere feedback da parte dei primi utilizzatori (chi non ha mai sognato di fare il beta tester per la Microsoft?).
Seguirà a ruota una Beta2 e quindi una RTM, fino alla completa maturazione del prodotto, in tempi comunque non biblici (si spera).
Le dimensioni del file .iso sono di 507 MB.
Come range di prezzo (non è gratuito) si piazzerebbe un gradino sotto il costo di una licenza di Visual Studio 2010 Professional Edition.
Da quanto riportato in rete, pare che LightSwitch sarà disponibile sia come prodotto “stand-alone”, sia integrato all’interno di Visual Studio (dalla versione Professional in su).
Per ora di libri su questo nuovo prodotto non se ne vedono all’orizzonte (ci mancherebbe, siamo alla Beta 1), ma sono certo che prima o poi qualche casa editrice provvederà.

Un po’ di link giusto per approfondire il discorso.

Qua il link ufficiale.
http://www.microsoft.com/visualstudio/en-us/lightswitch

oppure anche
http://msdn.com/lightswitch

Qua il blog del team dedicato a LightSwitch
http://blogs.msdn.com/b/lightswitch

che tra l’altro contiene già parecchio materiale di studio.

Qua il forum
http://social.msdn.microsoft.com/Forums/en-us/category/vslightswitch

Questo è un articolo tratto da CodeGuru.
http://www.codeguru.com/csharp/.net/article.php/c17789

mentre questo è tratto da Redmond Developer News
http://reddevnews.com/blogs/rdn-express/2010/08/lightswitch-beta-1-available.aspx

Se si ha voglia di ascoltare una lunga intervista (48 minuti in mp3) a Jay Schmelzer, PM su LightSwitch, seguire questo link:
http://blogs.msdn.com/b/lightswitch/archive/2010/08/17/codecast-episode-88-lightswitch-for-net-developers-with-jay-schmelzer.aspx

Qua un paio di link di interessanti ed utili video di Channel9 dove poter iniziare a prendere pratica.

Jay Schmelzer: Introducing Visual Studio LightSwitch
http://channel9.msdn.com/posts/Dan/Jay-Schmelzer-Introducing-Visual-Studio-LightSwitch/

Visual Studio LightSwitch - Beyond the Basics
http://channel9.msdn.com/posts/funkyonex/Visual-Studio-LightSwitch-Beyond-the-Basics/


Fatto sta ora c’è questo “interruttore della luce”.

 

Meglio – e consigliabile – darci un’occhiata.
Magari è proprio quello di cui abbiamo bisogno.

Categoria: Dot NET e dintorni
lunedì, 23 ago 2010 Ore. 11.00
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