Settembre è mese di rientri: a scuola, in fabbrica, in ufficio.
Alcuni di noi potranno trovarsi l’amara sorpresa di aver perso il lavoro.
Fabbriche che chiudono, uffici che tagliano sul personale.
Alcuni di noi si ritroveranno disorientati, smarriti e angustiati su come riuscire a sopravvivere in questa società, che ci vuole consumatori attivi – per non deprimere il commercio – ma nello stesso tempo ci priva dell’unico modo per poter vivere, l’onesto e nobile lavoro.
Per tutti loro, per portare un modesto appiglio di fiducia, riporto questo breve racconto di Paolo Coelho, la cui lettura può aiutare quando vediamo che le cose non vanno come vorremmo.
Storia Sufi di Paolo Coelho
Molti anni fa, in un povero villaggio cinese viveva un contadino con suo figlio. Il suo unico bene materiale, a parte la terra e la piccola casa di paglia, era un cavallo che aveva ereditato da suo padre.
Un giorno il cavallo scappò, lasciando l'uomo senza un animale per lavorare la terra.
I suoi vicini, che lo rispettavano molto per la sua onestà e diligenza, accorsero alla sua casa per dirgli quanto erano spiacenti di ciò che gli era accaduto.
Egli fu loro grato della visita, però chiese:
"Come potete sapere che ciò che è accaduto sia una disgrazia nella mia vita?"
Qualcuno dei vicini commentò a voce bassa con un amico:
- "Non vuole accettare la realtà, lasciamo che pensi ciò che vuole, così non si intristirà per l'accaduto." -
E i vicini se ne andarono, fingendo di essere d'accordo con ciò che avevano udito.
Una settimana dopo il cavallo ritornò nella stalla, però non tornò da solo: tornò in compagnia di una stupenda cavalla.
Saputo del ritorno del cavallo, gli abitanti del villaggio, rimasero stupiti, perché solo allora compresero la risposta che il contadino aveva dato loro. Ritornarono alla casa del contadino per felicitarsi con lui per la sua fortuna.
- "Prima avevi solo un cavallo e ora ne hai due. Complimenti!" -
Gli dissero.
- "Grazie per la visita e per la vostra solidarietà" - rispose il contadino -
- "Però come potete sapere che questo sia una benedizione nella mia vita?" -
Sconcertati, i vicini pensarono che l'uomo stava diventando pazzo, così se ne andarono, e camminando commentavano:
- "Come è possibile che quest'uomo non capisca che Dio gli ha mandato un regalo?" -
Trascorse un mese, il figlio del contadino decise di domare la cavalla. Però l'animale saltò in maniera inaspettata, e il ragazzo fece una brutta caduta, rompendosi una gamba.
I vicini ritornarono alla casa del contadino, portando ossequi per il giovane ferito. Il sindaco del paese, solennemente disse al padre che era dolente e che tutti erano molto tristi per l'accaduto.
Il contadino fu grato della visita e dell'affetto di tutti. Però chiese:
- "Come potete sapere se ciò che è accaduto sia una disgrazia nella mia vita?" -
Questa frase lasciò tutti stupefatti, perché nessuno poteva avere il minimo dubbio che un incidente ad un figlio fosse una vera tragedia.
Uscendo dalla casa del contadino commentavano:
- "E' veramente diventato pazzo, il suo unico figlio può rimanere zoppo per sempre e ancora dubita che questa sia stata una disgrazia". -
Trascorsero alcuni mesi e il Giappone dichiarò guerra alla Cina. Gli emissari dell'imperatore percorsero tutto il paese in cerca di giovani sani per inviarli nei campi di battaglia. Arrivando al villaggio, reclutarono tutti i giovani, tranne il figlio del contadino, che aveva la gamba rotta.
Nessuno dei giovani ritornò vivo al villaggio. Il figlio del contadino di ristabilì, i due cavalli diedero puledrini che furono venduti e resero del buon denaro.
Il contadino andò a far visita ai suoi vicini per consolarli e aiutarli, dato che si erano dimostrati solidali con lui nel momento del bisogno.
Ogni volta che qualcuno di loro si lamentava, il contadino diceva:
- "Come sai che questa è una disgrazia per te?" -
Se qualcuno si rallegrava molto, lui gli chiedeva:
- "Come fai a sapere se questa è una benedizione per te?" –