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Blog di un ingeformatico
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Ma il lavoro di un informatico si valuta a peso?

Recentemente mi è capitato (ma qualche volta anche negli anni passati) di ricevere leggeri ammonimenti da parte del mio capo (o del mio commerciale) in quanto il cliente sul quale ero allocato ha segnalato che invece di fare le 8 canoniche ore ne facevo (non sempre, ovviamente, ma in qualche occasione) 7 e mezzo o giù di lì. Ovviamente sono capitati anche giorni di oltre 8 ore, ma qui nessuno ha avuto niente da obiettare…

La cosa mi ha sempre provocato un senso, non dico di rabbia, ma sicuramente di fastidio.

Capisco che per alcuni mestieri (penso alle guardie giurate, agli operai alla catena di montaggio, ecc.) il tempo sia molto importante, e qualche minuto in più o in meno può andare a detrimento del lavoro dei colleghi o anche del proprio, ma per una professione come quella dell’informatico/sviluppatore ritengo che il tempo materiale in cui codesto eroe scaldi la poltrona sia l’ultimo fattore da tenere in considerazione.

Mi è anche capitato di realizzare progetti in cui la fase di test prima dell’entrata in produzione sia stata estremamente breve, grazie al fatto di aver sviluppato del codice ottimizzato e con pochi bug. Di terminare diverse attività prima della scadenza prefissata. E questo grazie anche al fatto che amo il mio lavoro, e che spesso mi ritrovo a casa la sera tardi a risolvere, nella tranquillità della mia stanza, alcuni problemi con cui mi sono scontrato nella trascorsa giornata lavorativa. Eppure esistono ancora persone (leggi Program Manager, Commerciali, Responsabili, e chi più ne ha, più ne metta) che si limitano invece ad osservare che “il signor Zambetti è uscito alle 17.00”…. riferendo, con tanto di mail in copia conoscenza al mondo, questa “sconvolgente” situazione, come se fossi un delinquente o che – peggio – stessi rubando lo stipendio.

Probabilmente tali signori guarderebbe con occhio più benevolo altri consulenti, che scaldano la sedia 10 ore al giorno, “cazzeggiando” in internet per delle ore, facendo pause caffè coi supplementari, e pause sigarette coi sigari cubani. Considerando che io non fumo, bevo il caffè solo la mattina, per il pranzo mi basta mezz’ora, alla fine mi sa che il vero tempo effettivo è maggiore nel mio caso. Certo, alla sera mi piacerebbe non arrivare a casa in orari in cui si va a dormire, poter sbrigare qualche commissione, e magari vedere qualche amico. Eppure il consulente TizioTazio che esce alle 21.00 da’ segno di grandissima professionalità, mentre il sottoscritto esattamente l’opposto. Ma nello sviluppo del codice non sono importanti anche la conoscenza e l’esperienza? Quando ero agli inizi ammiravo persone che, grazie alla loro enorme competenza, riuscivano a fare cose in un decimo del tempo rispetto al mio, ed io avevo un’altissima considerazione di loro. Ritenevo che 30 minuti del loro lavoro valessero come la mia intera giornata, e in un certo senso era vero.

Ed è triste constatare come le persone con maggiore potere (e retribuzione) nelle aziende informatiche italiane siano anche quelle più miopi.

 

PS

Quello nella foto è uno dei consulenti che lavorano fino a 11 ore al giorno...

Categoria: Varie
mercoledì, 14 mar 2007 Ore. 09.44
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