Un recente articolo pubblicato da ComputerWorld
ha stilato una sorta di classifica tra le professioni IT più richieste attualmente nel mercato americano.
Anche se sotto certi aspetti la realtà statunitense è leggermente diversa dalla nostra, possiamo considerare queste previsioni abbastanza attendibili anche per il mercato europeo ed italiano in particolare.
Quello che emerge è che la conoscenza e le competenze sono l’unico modo per restare a galla (ma questo lo si sapeva anche prima).
Meglio ancora se queste competenze derivano da 3 campi principali.
SAP: Chi lavora con questo costosissimo applicativo, meglio ancora se esperto in uno dei suoi famosi “moduli” ha la carriera e il lavoro assicurato.
L’articolo lo pone addirittura al primo posto come personale tecnico più pagato (si parla addirittura di 30/40 dollari l’ora – ma ricordo che gli stipendi americani sono di parecchio superiori a quelli italiani).
In seconda battuta (e qua tiro un sospiro di sollievo) rientrano tutti quelli che sviluppano con .NET Framework e con C# in particolare (non si parla di VB quindi), ed anche con SQL Server (ma come sviluppatori, più che come DBA) al fine di sostituire vecchi sistemi in Cobol.
Al terzo posto rientra un categoria molto numerosa, quella dell’Help Desk e del supporto tecnico in generale. Si sottolinea però il fatto che ora si guarda maggiormente agli skill tecnici. Non basta infatti sapersi approcciare coi clienti, ma bisogna essere in grado di risolvergli rapidamente i problemi, e questo necessita di competenze ed esperienza a 360 gradi (quello che gli americano chiamano “jack-of-all-trades”, ovvero “tuttofare”).
Seguono poi in ordine sparso altri settori.
Innanzitutto Project Manager capaci di ottimizzare e “mixare” il business e lo sviluppo tra di loro (meglio ancora se dotati di certificazione “Project+”), e poi tutto ciò che riguarda il networking, settore che non conosce mai crisi.
Sempre richieste rimangono le figure legate alla Business Intelligence, principalmente per guidare il business nell’analisi dei dati elaborati. Significativo il fatto che si faccia maggior riferimento a tool non “Microsoft-Oriented”, quali ad esempio Business Objects e Cognos.
Interessanti prospettive si hanno anche nei campi del Web 2.0 e della virtualizzazione. Nel primo caso dovuto al fatto che ora le aziende si stanno muovendo verso i siti di “social-networking”, in quanto ne hanno intuito il potenziale per raggiungere e comunicare coi clienti.
Nel secondo caso per raggiungere ottimizzazioni infrastrutturali (VMware in primis).
Si preferisce inoltre “coltivare” la professionalità all’interno della propria forza lavoro, piuttosto che ricorrere a personale esterno o a nuove assunzioni.
Insomma, malgrado la crisi che sta attanagliando il mondo in questo periodo, sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che chi lavora nel mondo IT abbia qualche possibilità in più di restare a galla.
Staremo a vedere, e per ora, incrociamo le dita (magari non quando scriviamo al pc…;-)
PS
Sempre nello stesso articolo è presente un link
che rimanda ad una survey riguardante gli stipendi medi in base al settore, al tipo di lavoro e alla zona (americana in questo caso).
Ho fatto una prova immettendo “software developer” – “banking” – “New England”, mi risultano circa 82.000 dollari/annui di stipendio lordo.
Beh, c’è in effetti una bella differenza con quanto pagano in Italia!