Nella mattinata di giovedì 27, presso il santuario campestre di N. S. di Zuradili nel territorio di Marrubiu, mons. Ignazio Sanna celebrerà la messa per le familiari del clero arborense.
All'incontro di amicizia, come ha tenuto a precisare la responsabile diocesana, Margherita Meloni, erano presenti una trentina di familiari, tre seminaristi e una quindicina di sacerdoti, provenienti anche dalla diocesi di Ales e Ozieri. Dopo un rinfresco nella pineta, mons. Ignazio Sanna ha presieduto l'eucarestia nella chiesa campestre della Madonna di Zuradili. Don Ignazio Pau, ha salutato l'arcivescovo, dandogli il benvenuto a nome delle familiari del clero. Durante l'omelia,
il vescovo ha parlato dell'importanza di una presenza delle familiari che giorno dopo giorno apprendono l'arte di accompagnare la
Secondo
una tradizione ormai consolidata, il 27 luglio 2006 i familiari del
clero della diocesi di Oristano, si sono dati appuntamento a Marrubiu,
nella chiesa campestre della Madonna di Zuradili ai piedi del Monte
Arci. Gli oltre sessanta partecipanti tra sacerdoti, familiari e
seminaristi provenienti dalle diocesi di Oristano, Ales e Ozieri, hanno
sfidato il caldo afoso di questa lunga estate, per il piacere di
ritrovarsi insieme. Ospite d’onore l’Arcivescovo di Oristano, Mons.
Ignazio Sanna, il quale, seguendo le orme del suo stimato predecessore
Mons. Piergiuliano Tiddia che era sempre presente ai nostri incontri, e
che ringraziamo ancora per la sua attenzione nei confronti dei
sacerdoti e dei familiari, ha avuto l’opportunità di conoscere i
familiari e i sacerdoti presenti e di intrattenersi con ciascuno.
La
concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo ha
rappresentato il momento culminante della giornata e la piccola chiesa
faceva fatica a contenere tutti i fedeli. L’attenzione del celebrante
si è soffermata su un aspetto della vita del
sacerdote che coinvolge direttamente anche il familiare; la solitudine
del prete. Solitudine di cui, secondo mons. Sanna, esistono diversi
livelli.
- c’è
una solitudine ministeriale; spesso il prete rema controcorrente e
testimonia uno stile di vita diverso, in contrasto con i modelli più
comuni e diffusi. Tale solitudine va gestita proprio come una scelta di
vita, non subita;
- c’è
una solitudine affettiva; il sacerdozio cattolico è strettamente
collegato al celibato del ministro. Vivere il celibato richiede
rinunce, ma anche questo va vissuto con totale generosità interiore;
- c’è
una solitudine di preghiera; ci sono dei momenti in cui il prete deve
rimanere solo con il Signore per meditare e dare tempo a Dio, perché è
Dio il Signore del tempo e a Lui dobbiamo dedicare parte del tempo che
ci ha donato.
“Ora
- prosegue l’Arcivescovo - i familiari devono essere coscienti di
essere collaboratori del ministro sacro. Gesù non aveva né fratelli né
sorelle, eppure accanto a sè aveva la madre e altre famiglie amiche,
per esempio Maria e Marta. Ciò sta ad indicare che per il sacerdote la
figura di un familiare che gli stia accanto è molto importante e, da
parte del familiare, la sua presenza deve essere la risposta ad un dono di Dio, perciò deve essere vissuta con gioia, convinzione e partecipazione”.
Il saluto ed
il ringraziamento dell’Assistente diocesano Don Ignazio Pau,
dell’Assistente regionale Don Giovannino Delogu e del Parroco di
Marrubiu Don Isidoro Meloni, hanno concluso questa parte dell’incontro.
Successivamente
i partecipanti si sono recati nella trattoria del parco per il pranzo
che ha offerto ancora l’occasione per rinsaldare le amicizie e
scambiarsi notizie e impressioni.
Purtroppo
il clima afoso e gli impegni di molti non ha consentito un’escursione
all’interno del bosco del Monte Arci che avrebbe offerto un po’ di
ristoro e di fresco.
Un
vivo ringraziamento a quanti hanno partecipato alla giornata, con
l’augurio che l’iniziativa possa continuare per molti anni ancora e che
altri familiari si lascino coinvolgere nelle attività
dell’associazione, volte al sostegno morale e materiale dei sacerdoti.