Preambolo all'omelia di mons. Tiddia in occasione dell'ordinazione di don Nicola Pinna,
"... tre giorni fa c'è stata in questa cattedrale l'ordinazione del nuovo arcivescovo di Oristano. Non aggiungo nulla, perché tanti erano presenti e tutti avete potuto seguire anche grazie all'interessamento dell'emittente televisiva, che anche stasera è con noi. Ebbene, non è questione di numero, è questione della presenza di Dio, che continua a operare nella chiesa proprio come un giorno operò sulla croce, e ripetendo a ciascuno candidato all'ordine sacro la domanda che Gesù rivolse a Pietro: Mi ami tu? Pasci le pecore, pasci le mie pecorelle. Stasera siamo di meno, chi è impegnato direttamente nella festa, in parrocchia. Il comune, saluto il signore sindaco, l'assessore provinciale, la famiglia, i genitori e tutta la popolazione. Ma dove è scritto che lo Spirito di Dio viene quando si raggiunge un certo numero di presenze. E' vero, si trattava di un vescovo, ma è lo stesso sacerdozio di Cristo in diverso grado, e poi ci sono tanti che seguono a casa propria questa cerimonia e ci sentiamo vicini e presenti a tutti gli spettatori, in modo particolare i malati che hanno desiderio di seguire questa trasmissione. Intanto, noto un'altro particolare: questa ordinazione sacerdotale è il primo rito pontificale da quando sono vescovo emerito di Oristano, ma non è una gratifica per me. Sono stato circondato dall'affetto insistente e delicato del mio successore ma il mistero di Dio continua nella chiesa e la volontà di mons. Sanna, incoraggiata anche dal fatto che lui non poteva esserci, non ha voluto spostare la data, ha chiesto a me di celebrare, già da quando gli telefonai il primo giorno, il 29 aprile, il 22 aprile. Anzi prima ancora, il 10 aprile, mercoledì santo, mi disse che dovevo fare io questa ordinazione. E questo dimostra che la chiesa non è un gioco di persone, una rivalsa dell'uno sull'altro, ma è l'opera di Dio che continua. Caro, Nicola, tu sarai sacerdote, tra pochi momenti, ebbene, tu entri in quella scia di santità che ha tanti nomi. Certi li possiamo ricordare: gli apostoli, anzitutto. I santi sacerdoti del tempo moderno: don Bosco, padre Pio, per dire due nomi noti a tutti. I tanti santi sacerdoti che noi non conosciamo, sono quelli che hanno lavorato nella tua parrocchia e io confido che sono anche i sacerdoti presenti, anche gli assenti, ma in particolare quelli presenti che tu conosci e che ti onorano con la loro presenza. In modo particolare noto i sacerdoti ghilarzesi, a iniziare dal parroco e gli altri che sono nati in quel centro. Perciò, non soltanto vediamo Nicola, sentiamolo e vediamolo rivestito, ornato e illuminato dalla potenza di Cristo. Mi ami tu?
Da questo punto segue l'omelia pubblicata sul III volume: Tutto faccio io per il Vangelo, pp. 97-100, EDB 2006