Praza de Cresia. In Rete dall'11\06\2006


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Anno 2007

Anno 2006

Tascusì, in attesa del messaggio divino

UNIONE SARDA PAG. 5
La "postina di Maria" tra preghiere, ombrelloni e videotape

Dal nostro inviato Stefano Lenza Desulo. Lei, e soltanto lei, vede la Madonna, le parla, riceve i suoi messaggi. Ma le capita di avere anche un filo diretto col Signore: lei domanda, lui risponde, dissipando dubbi e angosce, indicandole la via della salvezza eterna. Dove finiscano le apparizioni e inizi il delirio mistico è impossibile dirlo. La linea di confine è sottilissima, tracciata solo dalla fede. La ragione serve a ben poco. Non basta a capire, a spiegare. Credere o non credere è un fatto di pura e assoluta devozione. Per Dio, ovviamente, e per Franca Flore (originaria di Busachi, abita a Quartu) che, dal 1986, in suo nome e, sostiene, per sua designazione parla a Tascusì a una folla di pellegrini e prega con loro e per loro. Appuntamento fisso due volte al mese, il 10 e il 20, sul passo del Gennargentu a sei chilometri da Desulo, il paese dove pochi giorni fa si è inopportunamente gridato al miracolo per la guarigione di un bimbo colpito da una broncopolmonite. Nessuna intercessione divina, solo merito degli antibiotici. Arrivano in tanti e da tutta la Sardegna. Sotto la pioggia, la neve o col sole che picchia duro. Come ieri mattina. Incontro di preghiera ma anche qualcos'altro: il rito consolidante di una comunità che vede nella donna un punto di riferimento certo e indiscutibile, una bussola per orientarsi e superare le tempeste dell'esistenza. Un balsamo per mille distinte, personali sofferenze. O l'ultima spiaggia di un viaggio disperato. C'è spontaneità ma anche organizzazione. Lei si dedica al rapporto col Divino, un gruppo di fedelissimi si occupa delle questioni terrene attraverso la FSFN, Fondazione Santa Famiglia di Nazareth, una onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) che cura diversi aspetti pratici, dall'assistenza ai pellegrini alle pubblicazione di testi o videocassette, dalla raccolta di fondi ai rapporti interni. I primi pellegrini son già qui poco dopo le otto. Li accolgono gli attivisti della fondazione, uomini e donne, giovani e anziani. Indossano un giubbotto arancione, tipo quello che ora è obbligatorio tenere in auto, con sulle spalle la scritta "Servizio d'ordine fondazione FNFN - Desulo". Cortesi e disponibili, offrono caffè e acqua fresca. Consegnano il libro dei "Canti del Santo Monte, canti d'amore e Lode a Dio". Ventinove pagine da cantare e recitare sotto la guida di Franca Flore che per ore e ore prega senza sosta, seduta su una sedia pieghevole sotto un ombrellone da spiaggia. Il fiume dei pellegrini s'ingrossa e, rapidamente, nel parcheggio davanti al bivio non c'è neppure un posto libero. Così, le auto vengono lasciate lungo il primo tratto della strada per Tonara. Chi è costretto a muoversi in sedia a rotelle o si regge sulle stampelle viene accompagnato in cima a bordo delle vetture che s'inerpicano su uno sterrato. A Tascusi, La Postina di Maria (così si autodefinisce) sogna di poter erigere un tempio e confida nel buon cuore (via conto corrente postale) dei fedeli. Nel frattempo, tante croci, alcune statue della Vergine e dell'Onnipotente sono state sistemate lungo la collina. Accanto a un albero, una lapide informa che "qui è apparso Gesù incoronato di spine, lasciandosi fotografare il 10 aprile 1996 alle 12,30". Sotto, l'istantanea, "scattata ai piedi di un cespuglio" a documentare l'apparizione del Cristo. Molto, molto presunta, perché l'immagine è sfocata, confusa, indecifrabile. Poco più avanti, protetta dalla rete metallica, una statua della Vergine e alcune croci con l'indicazione del luogo di provenienza dei fedeli che le hanno deposte: la più alta, è stata portata da Lanusei, altre da Nuraminis, Uri, Segariu, Samugheo, Cagliari. Tantissimi fiori, ex voto e, un po' più in là, una lapide "per grazia ricevuta". Quella che chiedono in tanti, come Maria Coronas, di Siniscola. «Sono qui per la prima volta. Otto mesi fa, mio fratello è stato investito da un'auto e da allora è in coma». Damiana Salis, di Olmedo, è al suo sesto pellegrinaggio. È arrivata con un pullman: «Siamo ventotto. Vengo almeno una volta l'anno. Mia figlia ha avuto una brutta malattia e ora è totalmente invalida. Credo in Franca, l'ho messa nelle sue mani. Un giorno è venuta anche lei e mi ha detto di aver sentito la Madonna sedersi sulle sue ginocchia». Una signora di Ghilarza è alla sua seconda visita: «Il prossimo mese dobbiamo accompagnare una persona di Quartu, molto malata e costretta su una carrozzina. Stiamo verificando se è possibile portarla fin qua su». Una coppia di Cagliari non manca l'appuntamento da otto anni: «Due volte al mese, sempre. Mia moglie dice che l'aria dei monti, l'acqua delle fonti e le preghiere fanno bene. E ha ragione». Un anziano di Barumini spera di guarire dal fuoco di Sant'Antonio: «Ho provato tutte le cure possibili ma non sono servite a niente. Allora ho deciso di seguire un'altra strada». Andrea Paravigna, cagliaritano, è uno dei soci della fondazione: «Al nostro interno ci sono persone di tante parti dell'Isola. Ho iniziato cinque anni fa. Sono cattolico praticante da sempre. Mia moglie, invece, era molto scettica. Qui c'è stata la sua conversione, la sua guarigione spirituale. Franca è stata scelta dal Signore per essere la sua messaggera». Alle 12,30 la Flore parla ai pellegrini, ricorda che «la fede è un dono e dobbiamo preservarla». Massiccia, grandi occhiali scuri, un capello grigio sulla testa, voce con intonazione sacerdotale. Sicuramente, è consapevole che c'è chi considera il suo dire e agire di competenza psichiatrica più che religiosa e che qualcuno dubita perfino della sua buona fede, adombrando il sospetto di una grande messa in scena per fini non proprio nobili. E la Chiesa non le ha mai dato una legittimazione. «Gesù - sottolinea - ha detto: beati i perseguitati, i calunniati, i derisi». Parole di conforto che rafforzano le certezze di chi l'ascolta estasiato. «Non ci possiamo fermare, dobbiamo andare avanti. Dio è con noi, la Madre è in mezzo a noi. Anche Gesù è stato chiamato pazzo». Chi vuol intendere, intenda.

21/08/2006
Due volte al mese una folla di pellegrini si riunisce a Tascusì, sei chilometri da Desulo, per pregare e ascoltare Franca Flore che dice di vedere la Madonna.
Categoria: Rassegna stampa
lunedì, 21 ago 2006 Ore. 15.06

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