Tascusì, in attesa del messaggio divino
UNIONE SARDA PAG. 5
La "postina di Maria" tra preghiere, ombrelloni e videotape
Dal nostro inviato Stefano Lenza Desulo. Lei, e soltanto lei, vede la
Madonna, le parla, riceve i suoi messaggi. Ma le capita di avere anche
un filo diretto col Signore: lei domanda, lui risponde, dissipando
dubbi e angosce, indicandole la via della salvezza eterna. Dove
finiscano le apparizioni e inizi il delirio mistico è impossibile
dirlo. La linea di confine è sottilissima, tracciata solo dalla fede.
La ragione serve a ben poco. Non basta a capire, a spiegare. Credere o
non credere è un fatto di pura e assoluta devozione. Per Dio,
ovviamente, e per Franca Flore (originaria di Busachi, abita a Quartu)
che, dal 1986, in suo nome e, sostiene, per sua designazione parla a
Tascusì a una folla di pellegrini e prega con loro e per loro.
Appuntamento fisso due volte al mese, il 10 e il 20, sul passo del
Gennargentu a sei chilometri da Desulo, il paese dove pochi giorni fa
si è inopportunamente gridato al miracolo per la guarigione di un bimbo
colpito da una broncopolmonite. Nessuna intercessione divina, solo
merito degli antibiotici. Arrivano in tanti e da tutta la Sardegna.
Sotto la pioggia, la neve o col sole che picchia duro. Come ieri
mattina. Incontro di preghiera ma anche qualcos'altro: il rito
consolidante di una comunità che vede nella donna un punto di
riferimento certo e indiscutibile, una bussola per orientarsi e
superare le tempeste dell'esistenza. Un balsamo per mille distinte,
personali sofferenze. O l'ultima spiaggia di un viaggio disperato. C'è
spontaneità ma anche organizzazione. Lei si dedica al rapporto col
Divino, un gruppo di fedelissimi si occupa delle questioni terrene
attraverso la FSFN, Fondazione Santa Famiglia di Nazareth, una onlus
(organizzazione non lucrativa di utilità sociale) che cura diversi
aspetti pratici, dall'assistenza ai pellegrini alle pubblicazione di
testi o videocassette, dalla raccolta di fondi ai rapporti interni. I
primi pellegrini son già qui poco dopo le otto. Li accolgono gli
attivisti della fondazione, uomini e donne, giovani e anziani.
Indossano un giubbotto arancione, tipo quello che ora è obbligatorio
tenere in auto, con sulle spalle la scritta "Servizio d'ordine
fondazione FNFN - Desulo". Cortesi e disponibili, offrono caffè e acqua
fresca. Consegnano il libro dei "Canti del Santo Monte, canti d'amore e
Lode a Dio". Ventinove pagine da cantare e recitare sotto la guida di
Franca Flore che per ore e ore prega senza sosta, seduta su una sedia
pieghevole sotto un ombrellone da spiaggia. Il fiume dei pellegrini
s'ingrossa e, rapidamente, nel parcheggio davanti al bivio non c'è
neppure un posto libero. Così, le auto vengono lasciate lungo il primo
tratto della strada per Tonara. Chi è costretto a muoversi in sedia a
rotelle o si regge sulle stampelle viene accompagnato in cima a bordo
delle vetture che s'inerpicano su uno sterrato. A Tascusi, La Postina
di Maria (così si autodefinisce) sogna di poter erigere un tempio e
confida nel buon cuore (via conto corrente postale) dei fedeli. Nel
frattempo, tante croci, alcune statue della Vergine e dell'Onnipotente
sono state sistemate lungo la collina. Accanto a un albero, una lapide
informa che "qui è apparso Gesù incoronato di spine, lasciandosi
fotografare il 10 aprile 1996 alle 12,30". Sotto, l'istantanea,
"scattata ai piedi di un cespuglio" a documentare l'apparizione del
Cristo. Molto, molto presunta, perché l'immagine è sfocata, confusa,
indecifrabile. Poco più avanti, protetta dalla rete metallica, una
statua della Vergine e alcune croci con l'indicazione del luogo di
provenienza dei fedeli che le hanno deposte: la più alta, è stata
portata da Lanusei, altre da Nuraminis, Uri, Segariu, Samugheo,
Cagliari. Tantissimi fiori, ex voto e, un po' più in là, una lapide
"per grazia ricevuta". Quella che chiedono in tanti, come Maria
Coronas, di Siniscola. «Sono qui per la prima volta. Otto mesi fa, mio
fratello è stato investito da un'auto e da allora è in coma». Damiana
Salis, di Olmedo, è al suo sesto pellegrinaggio. È arrivata con un
pullman: «Siamo ventotto. Vengo almeno una volta l'anno. Mia figlia ha
avuto una brutta malattia e ora è totalmente invalida. Credo in Franca,
l'ho messa nelle sue mani. Un giorno è venuta anche lei e mi ha detto
di aver sentito la Madonna sedersi sulle sue ginocchia». Una signora di
Ghilarza è alla sua seconda visita: «Il prossimo mese dobbiamo
accompagnare una persona di Quartu, molto malata e costretta su una
carrozzina. Stiamo verificando se è possibile portarla fin qua su». Una
coppia di Cagliari non manca l'appuntamento da otto anni: «Due volte al
mese, sempre. Mia moglie dice che l'aria dei monti, l'acqua delle fonti
e le preghiere fanno bene. E ha ragione». Un anziano di Barumini spera
di guarire dal fuoco di Sant'Antonio: «Ho provato tutte le cure
possibili ma non sono servite a niente. Allora ho deciso di seguire
un'altra strada». Andrea Paravigna, cagliaritano, è uno dei soci della
fondazione: «Al nostro interno ci sono persone di tante parti
dell'Isola. Ho iniziato cinque anni fa. Sono cattolico praticante da
sempre. Mia moglie, invece, era molto scettica. Qui c'è stata la sua
conversione, la sua guarigione spirituale. Franca è stata scelta dal
Signore per essere la sua messaggera». Alle 12,30 la Flore parla ai
pellegrini, ricorda che «la fede è un dono e dobbiamo preservarla».
Massiccia, grandi occhiali scuri, un capello grigio sulla testa, voce
con intonazione sacerdotale. Sicuramente, è consapevole che c'è chi
considera il suo dire e agire di competenza psichiatrica più che
religiosa e che qualcuno dubita perfino della sua buona fede,
adombrando il sospetto di una grande messa in scena per fini non
proprio nobili. E la Chiesa non le ha mai dato una legittimazione.
«Gesù - sottolinea - ha detto: beati i perseguitati, i calunniati, i
derisi». Parole di conforto che rafforzano le certezze di chi l'ascolta
estasiato. «Non ci possiamo fermare, dobbiamo andare avanti. Dio è con
noi, la Madre è in mezzo a noi. Anche Gesù è stato chiamato pazzo». Chi
vuol intendere, intenda.
21/08/2006
Due volte al mese una
folla di pellegrini si riunisce a Tascusì, sei chilometri da Desulo,
per pregare e ascoltare Franca Flore che dice di vedere la Madonna.
lunedì, 21 ago 2006 Ore. 15.06