Orotelli. Le polemiche e le minacce anonime non hanno rovinato la festa
UNIONE SARDA
Alla fine, dopo la processione, don Ruggero Bettarelli si ha fatto un
giro a cavallo in piazza di chiesa, quasi a suggellare la pace con i
cavalieri. «Pace? Per la verità non c'era nessuna guerra», ha detto il
parroco che due mesi fa aveva abbandonato la processione dello Spirito
Santo e, in un crescendo di tensioni, l'altro giorno ha dovuto leggere
una serie di insulti tracciati contro di lui sul muro del cimitero.
«Basta organizzarsi e rispettare le regole, come è avvenuto questa
volta», ha detto un don Ruggero finalmente sereno prima di benedire le
medaglie-ricordo offerte ai cavalieri da Michele Salis, emozionatissimo
presidente del Comitato, travolto dai complimenti per la suggestione
della processione. «Siate gioiosi e allegri, fate festa, perché questa
è la vostra, anzi la nostra, festa»: già durante la messa le parole del
parroco avevano scosso positivamente i fedeli e, nel giorno in cui la
Chiesa e Orotelli ricordano il martirio di San Giovanni, le tensioni
sono svanite. «Dobbiamo guardare avanti con speranza», ha ribadito il
sacerdote originario di Oliena, sdrammatizzando per primo. Poi la
processione e la scena finale del prete a cavallo. Don Ruggero
Bettarelli, dopo essere sceso di sella e invitato «a parlar bene di
Orotelli», ha ringraziato il paese e i sacerdoti presenti (una decina,
nonostante la messa del Redentore in contemporanea a Nuoro), «per la
stima e l'amicizia che mi hanno dimostrato».
mercoledì, 30 ago 2006 Ore. 15.55