Nuoro. Il vescovo Meloni celebra la messa solenne al monte Ortobene
LA NUOVA
NUORO. Con la rassegna dei tremila costumi e la parata dei
270 cavalieri, si è chiusa la parte profana della 106ª edizione della
Sagra del Redentore, di cui oggi si celebra, in cima al monte Ortobene,
la parte esclusivamente religiosa.
Attraverso i bus navetta
della locale Atp, stamane, è possibile raggiungere il parco comunale
dell’Ortobene, dove, alle ore 11, si può assistere alla Messa solenne
celebrata dal vescovo di Nuoro Pietro Meloni, assistito dal capitolo
della cattedrale Santa Maria della Neve. Segue la processione, con al
seguito del ligneo simulacro il popolo orante del comprensorio.
Per l’occasione è stato istituito il collegamento diretto tra Nuoro e
il Monte Ortobene, con partenza da Vittorio Emanuele ogni 10-15 minuti,
con fermata alla Solitudine. Per il pomeriggio sono previste tre corse,
sempre ogni 20 minuti, dal Monte a Nuoro, l’ultima delle quali alle
20,30. Sempre a titolo gratuito.
Ieri sera, in un anfiteatro
strapieno in ogni ordine di posti, soprattutto da centinaia di turisti
provenienti da tutte le zone balneari della costa, si è tenuto il
Festival regionale del folclore, ribattezzato “Cantede e ballande a su
Redentore”, durante il quale si è esibito il meglio del folk isolano,
registrando ogni volta un mare di applausi. Soprattutto all’indirizzo
dei singoli corpi di ballo tradizionali. A distinguersi sono stati: i
gruppi folk di Nuragus e Samassi per la provincia di Cagliari; Dorgali,
Gavoi, Ollolai, Galtellì, Mamoiada e Sorgono per la provincia di Nuoro;
di Oristano e Samugheo; nonchè di Ittiri per la provincia di Sassari.
Esibizioni applauditissime per la ieratica compostezza dei figuranti,
insieme agli armonici ritmi delle danze e alle contenute e armoniche
coreografie delle danze.
Nell’ambito del festival si è anche
esibito il gruppo folk corsicano di Corte, con cui Nuoro ha suggellato
il gemellaggio. Corpo di ballo che sa più dei paesi nordici dell’Europa
o della Bretagna francese, sottolineando così le diversità tradizionali
tra le due isole, così vicine ma anche così lontane tra loro. Ancora
una volta i gruppi sardi hanno dato lezioni di compostezza, di
armoniosità e se voglianmo di sincronismo nell’esecuzione delle
evoluzioni ritmico-coreografiche, insieme a una policromia coloristica
dei costumi ineguagliabile.
A conclusione della straordinaria
parata dei gruppi di canti e balli all’anfiteatro, condotta con
professionalità per Videolina dal giornalista Giacomo Serreli,
l’ineguagliabile ballo tondo realizzato ed eseguito da tutti i
componenti, uno per ciascuna associazione folcloristica presente alla
106ª sfilata dei costumi della Sagra del Redentore. Centoseisima
edizione che si è chiusa tra i fantasmagorici fuochi
artificiali,insieme agli scroscianti applausi degli oltre seimila
spettatori assiepati sui gradoni dell’anfiteatro comunale di piazza
Veneto.
martedì, 29 ago 2006 Ore. 07.53