DA blog.espressonline.it
Il teologo della "Civiltà Cattolica" boccia le università pontificie
Da qualche mese circola nelle università pontificie di Roma una nuova rivistina di nome "Synthesis", curata da studenti delle stesse università e diretta da Giovanni Tridente, che è anche addetto stampa della Pontificia Università della Santa Croce, quella che fa capo all'Opus Dei.
Sul secondo e fin qui ultimo numero di "Synthesis", in data novembre-dicembre 2005, Giovanni Intino intervista il gesuita Giandomenico Mucci, teologo e filosofo del collegio della "Civiltà Cattolica", l'autorevole rivista pubblicata con l'imprimatur della segreteria di stato vaticana.
E cosa risponde Mucci, a una domanda su quanto pesino le università pontificie nel dibattito culturale?
Risponde bocciandole sonoramente. Così:
"A mio vedere, le università pontificie non hanno alcuna rilevanza nella realtà culturale di oggi. A parte poche lodevoli eccezioni, come il Sanna e il Dotolo, i loro docenti sono tutti concentrati sulle discipline ecclesiastiche e fuori del dibattito culturale in corso, che non considera studi di dogmatica e di liturgia, di sacramentaria e di spiritualità. Del resto, è significativo che tali docenti non siano mai chiamati come interlocutori, almeno in Italia, nei dibattiti culturali televisivi e giornalistici, nelle tavole rotonde di rilievo, nelle collaborazioni a volumi che esprimono una cultura fondamentalmente laica. Al massimo, alcuni studiosi laici accettano di partecipare a convegni organizzati da università pontificie. I professori di queste scrivono, in fondo, soltanto per formare sacerdoti, seminaristi e religiosi, e vivono 'intra septa monasterii'. Avrebbero molto da imparare da Benedetto XVI che anche da professore ha sentito la teologia e il pensiero cristiano come realtà vive che devono pubblicamente confrontarsi, e scontrarsi, col pensiero dominante".
Oltre al papa, i due studiosi salvati da padre Mucci sono Ignazio Sanna, teologo, prorettore della Pontificia Università Lateranense, e Carmelo Dotolo, filosofo, professore alla Pontificia Università Gregoriana.
Scritto il 26 gennaio 2006 alle 13:07
Il teologo della "Civiltà Cattolica" boccia le università pontificie
Da qualche mese circola nelle università pontificie di Roma una nuova rivistina di nome "Synthesis", curata da studenti delle stesse università e diretta da Giovanni Tridente, che è anche addetto stampa della Pontificia Università della Santa Croce, quella che fa capo all'Opus Dei.
Sul secondo e fin qui ultimo numero di "Synthesis", in data novembre-dicembre 2005, Giovanni Intino intervista il gesuita Giandomenico Mucci, teologo e filosofo del collegio della "Civiltà Cattolica", l'autorevole rivista pubblicata con l'imprimatur della segreteria di stato vaticana.
E cosa risponde Mucci, a una domanda su quanto pesino le università pontificie nel dibattito culturale?
Risponde bocciandole sonoramente. Così:
"A mio vedere, le università pontificie non hanno alcuna rilevanza nella realtà culturale di oggi. A parte poche lodevoli eccezioni, come il Sanna e il Dotolo, i loro docenti sono tutti concentrati sulle discipline ecclesiastiche e fuori del dibattito culturale in corso, che non considera studi di dogmatica e di liturgia, di sacramentaria e di spiritualità. Del resto, è significativo che tali docenti non siano mai chiamati come interlocutori, almeno in Italia, nei dibattiti culturali televisivi e giornalistici, nelle tavole rotonde di rilievo, nelle collaborazioni a volumi che esprimono una cultura fondamentalmente laica. Al massimo, alcuni studiosi laici accettano di partecipare a convegni organizzati da università pontificie. I professori di queste scrivono, in fondo, soltanto per formare sacerdoti, seminaristi e religiosi, e vivono 'intra septa monasterii'. Avrebbero molto da imparare da Benedetto XVI che anche da professore ha sentito la teologia e il pensiero cristiano come realtà vive che devono pubblicamente confrontarsi, e scontrarsi, col pensiero dominante".
Oltre al papa, i due studiosi salvati da padre Mucci sono Ignazio Sanna, teologo, prorettore della Pontificia Università Lateranense, e Carmelo Dotolo, filosofo, professore alla Pontificia Università Gregoriana.
Scritto il 26 gennaio 2006 alle 13:07