Dopo il rientro da Roma, previsto il 3 luglio, comincia il primo periodo conoscitivo da parte di mons. ignazio sanna della sua diocesi e della sua gente. Il 16 luglio dovrebbe esere a Bonarcado per un incontro con i
cursillos e anche per continuare il suo viaggio nel panorama mariano della diocesi con una celebrazione presso il santuario di Bonacatu.
Il santuario della Madonna di Bonacatu è il più antico della Sardegna: risale al VI secolo. La fondazione è bizantina. Il tempio è stato costruito su un precedente edificio romano paleocristiano; si trattava di una minuscola chiesetta a croce greca con una rudimentale cupola all’incrocio dei quattro bracci. Fra il 1246 e il 1263 la chiesa è stata ampliata fino a raggiungere le dimensioni attuali. Il santuario è attiguo alla basilica romanica di Santa Maria (1200) di singolare valore artistico ed estetico, ed è anche adiacente ai ruderi del monastero dei Camaldolesi che giunsero a Bonarcado nel 1211.
Il santuario è una piccola costruzione con cupola di 12 metri. L’interno è a croce libera, con una bassa cupola al centro, poggiante su falso tamburo quadrato, dove si intersecano i quattro bracci asimmetrici, coperti da volte a botte, di ispirazione bizantina. La facciata è in pietra chiara, ravvivata da nove archetti e da ciotole iridescenti. Il santuario custodisce un’elegante e dolcissima Madonna con Bambino: è in terracotta policroma di scultore fiorentino della scuola di Donatello e sostituì la piccola statua o immagine che la tradizione diceva fosse stata trovata casualmente da un cacciatore, da qui l’origine del nome bonacatu = buon incontro.