Praza de Cresia. In Rete dall'11\06\2006


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Anno 2006

Cabras. Già sale la febbre per la Corsa degli scalzi

LA NUOVA
CABRAS. Questi sono i giorni di San Salvatore. La lunga attesa è finita e i cabraresi possono iniziare i preparativi per la festa, sicuramente la più radicata negli animi. Il clou è previsto per sabato e domenica quando, come vuole la tradizione, “gli scalzi” percorreranno le strade del Sinis a passo di corsa in onore di San Salvatore e di una tradizione le cui origini si perdono nel mito. Già, dire che per un cabrarese la Corsa degli scalzi è solo una corsa sarebbe come affermare che per un veneziano il carnevale è solo una sfilata di maschere.
 Una tradizione antica, quella degli scalzi, sospesa tra storia e mito in cui i protagonisti sono gli uomini di Cabras.
 Saranno diverse centinaia i “curridoris” vestiti di un saio bianco che si riuniranno alle sei e trenta nella pieve di Santa Maria. Giusto il tempo per ascoltare la messa e i devoti di San Salvatore sfileranno in processione lungo le vie del paese in direzione di San Salvatore di Sinis. La corsa vera e propria partirà dalla via Tharros soltanto dopo la classica raccomandazione del parroco: “Currei in nomine ‘e Deus!”.
 La distanza che separa il centro lagunare dalla borgata campestre, circa otto chilometri tra asfalto e strada sterrata, sarà percorsa rispettando i crismi di una tradizione vecchia di secoli: la bandiera indicherà la via e sarà seguita dal simulacro del santo, portato a forza di braccia dai corridori, e da tutti gli altri scalzi che contribuiranno a formare un’immagine suggestiva di una festa unica nel suo genere. Domenica sera, generalmente intorno alle sei e trenta, il tutto verrà replicato e gli scalzi scorteranno nuovamente il simulacro di San Salvatore, questa volta in direzione di Cabras.
 Lo spirito della festa è racchiuso tra le case della borgata di campagna. Difficile spiegare a parole l’atmosfera che si respira in questi giorni tra le “domigheddas” di San Salvatore. Nonostante le stradine siano invase da fedeli e turisti parrebbe che l’orologio non scandisca il tempo e che tutto sia fermo e immutabile. Una sensazione speciale che entra nella pelle di chi assiste alle tante fasi della festa, dalla novena recitata in limba alla preparazione dei “curridoris”, dalle urla di gioia di chi attende i corridori allo sconforto di chi, vestito solo con il classico saio e i pantaloncini, arranca tra la polvere e i sassolini del temuto “cammineddu” (la strada sterrata).
 Qualche tempo fa, tra i priori dei gruppi che fanno parte dell’associazione dei corridori di San Salvatore, si era parlato di una serie di novità che avrebbero dovuto snellire l’alternarsi degli scalzi nel trasporto del simulacro del Salvatore. Per il momento le novità parrebbero accantonate a favore del rispetto della tradizione.
 Intanto per oggi è in programma il gran finale della terza edizione de “L’Area Marina è in Festa”.
 Alle 10,30 la processione del simulacro di San Giovanni per le vie dell’omonima borgata marina ed alle 11,00 la messa. A partire dalle 17, la piazza di San Giovanni, ospiterà la mostra-mercato delle produzioni locali. Alle 21,30 spettacolo di musica etnica con la fisarmonica di Mauro Feurra e gli immancabili balli sardi.
Claudio Zoccheddu
Categoria: Rassegna stampa
martedì, 29 ago 2006 Ore. 07.49

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