Ogm editore ha recentemente pubblicato il Diario di don Olivo Bolzon: è un volume che raccoglie solo una parte dei suoi scritti dedicati al mondo dell’emigrazione, quelle che lo ricordano spazzino nella città di Colonia per un breve arco di tempo al fianco di connazionali provenienti soprattutto dalla Sicilia.

A circa quarant’anni dalla sua stesura, il diario di questo prete della diocesi di Treviso si presta ad interessanti e più che mai quanto attuali riflessioni rimandando al rapporto con gli stranieri che cercano in Italia migliori condizioni di vita. Se da un lato il dovere morale di accogliere l’indigente e la necessità di avere forze nuove capaci di portare linfa ad una società che invecchia, spingono a costruire un approccio costruttivo con gli immigrati, dall’altro la presenza di persone provenienti da Paesi dove vigono usi e costumi diversi, se non totalmente destabilizzanti per la nostra società (si pensi, ad esempio, a pratiche come l’infibulazione o la poligamia), deve far riscoprire agli italiani le proprie radici culturali e la necessità che le regole per una pacifica convivenza siano da tutti conosciute e rispettate.

In questo Diario a parlare dell’emigrazione è dunque un prete che non solo l’ha vista ma l’ha pure vissuta sulla propria pelle, così da risultare inevitabile, per il lettore, il fermarsi a riflettere anche sulla figura dei cosiddetti preti-operai. Proprio leggendo queste pagine mi è venuto spontaneo pormi una domanda: oggi di che tipo di prete abbiamo bisogno? Se certi esponenti della gerarchia ecclesiastica hanno l’esigenza di reclutare, formare e inquadrare burocrati del sacro da inviare in quella capillare rete di parrocchie che articolano le diocesi, così da controllarne il territorio e gestire i sacramenti, il popolo di Dio ha invece bisogno del prete inteso come un uomo dedito alla preghiera, all’ascolto e con la capacità di creare significative relazioni interpersonali. Oggi l’esperienza del prete-operaio può dirsi conclusa, ma è interessante leggere come don Olivo Bolzon, con la sua divisa da spazzino e vivendo in un edificio abitato da circa 130 lavoratori, si sia sforzato di avvicinarsi a persone che vivevano in una dimensione separata da quella che è la realtà della Chiesa cattolica.

Il "Diario" di don Olivo Bolzon pubblicato da Ogm editore (pp. 80, euro 8,00) si può richiedere anche a centrostudipaoli@libero.it